Poiché la stagione estiva è nel pieno del suo fervore e molti di noi stanno usufruendo dei sempre più numerosi bike park in giro per l’Italia ecco una serie di errori comuni proprio sui fondamentali di queste strutture. Già lo scorso anno avevamo trattato argomenti simili, ma con i corsisti cambiano anche gli errori e risulta sempre utile andare a confrontarsi con chi abbiamo davanti.
Oggi si parlerà di paraboliche. L’argomento è stato affrontato a questo LINK.
Vediamo che la curva che andiamo ad affrontare è in realtà una semiparabolica. Non potremo infatti affidarci totalmente alla sua tenuta e dovremo comunque andare a caricare il piede esterno per aumentare il grip alla ruota.
IO
Come vediamo in foto lo sguardo è sempre lontano verso l’uscita di curva, questo particolare permette alle spalle di girare e al bacino di muoversi in modo tale da mandare in rotazione tutto il tronco. In questo modo inoltre ho la possibilità di anticipare eventuali ostacoli e impostare al meglio la traiettoria sfruttando tutto l’appoggio possibile e rendendo fluido e unico il movimento.
Da notare anche come le braccia siano molto piegate. Ovviamente quando scendo con il piede, la prima conseguenza è che il sedere scende. Poiché il carico sulle ruote non deve cambiare, e ora più che mai l’anteriore dovrà essere caricato al massimo, dovrò andare a compensare questo abbassamento portando le spalle verso il manubrio. In questo modo riuscirò a mantenere una posizione aggressiva ed efficace. Notate inoltre come non vada a frenare durante la parabolica. Ho infatti privilegiato l’uscita entrando un filo più piano nella curva ma conducendola poi fino in fondo senza ulteriori frenate.
Mr Marsupio
Come vedete la sua posizione è decisamente arretrata. Non solo lo sguardo è basso e non si aiuta con il piede esterno, ma le braccia sono praticamente tese e le spalle davvero arretrate. Un rider alto come lui, con leve lunghe in quel modo, gioverà davvero di una posizione più plastica e avanzata andando ad assorbire al meglio qualunque asperità senza problemi di impuntamenti o altro.
Mr Danny
La sua posizione è più avanzata anche se le braccia non scendono come dovrebbero e l’anteriore non risulta caricato al meglio. Un errore evidente è dato dal ginocchio interno chiuso contro il telaio. Questo particolare fa sì che il bacino non possa ruotare, bloccando di fatto la rotazione del tronco che sarebbe stata imposta dallo sguardo, tutto sommato abbastanza distante.
Mr Mezzasella
Lo sguardo c’è come l’altezza delle spalle. Notiamo però come il pedale esterno non sia caricato. Le pedivelle sono infatti leggermente inclinate (segno che stiamo comunque caricando il peso su entrambe e non completamente su un pedale) dalla parte sbagliata, quindi con l’interno più basso dell’esterno. Anche la linea seguita non è delle migliori poiché tende a stringere verso l’interno curva abbandonando l’appoggio sicuro della parabolica.
Mr Mazza
In questo caso troviamo l’errore del ginocchio stretto verso l’interno come in mr. Danny. Ad aumentare però l’instabilità di questa posizione abbiamo lo sguardo davvero basso. Anche le spalle non sono basse e la curva risulta quindi poco fluida e il grip all’anteriore scarso. Finchè siamo in parabolica cambia poco, una curva senza appoggio si risolverebbe in un bel drittone.
Mr Falco
Qui la posizione non è male, peccato per lo sguardo verso la curva e non verso l’uscita. Da notare inoltre come stia frenando a metà curva. Nella foto seguente trovate la conseguenza di questo errore. Ci si trova fermi in uscita di curva, e nel caso di Mr Falco questa lentezza si è tradotta nel fare una curva da seduto/braccia tese, la classica posizione di quando si pedala, assolutamente opposta a quella necessaria per scendere al meglio in discesa.
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