[Report e foto] World Cup XC: il sigillo di Schurter su una 27.5′ e della Wloszczowska

Primo round di Coppa XC in Sud Africa. Gara magistrale di Nino Schurter su una 27.5”. Tra le Women Elite s’impone la polacca Maja Wloszczowska davanti alle due canadesi Emily Batty e Catharine Pendrel. In mattinata tra i Men Under 23 ottimo secondo posto del nostro Kerschbaumer. Tutte le foto grandi sono di Hoshi Yoshida.
QUI TROVATE LA REPLICA INTEGRALE DELLA GARA UOMINI E QUI DELLE DONNE XC.

Giunta alla sua 23esima edizione, la Coppa del Mondo Cross Country ha aperto anche quest’anno il sipario sulle note della “Ngoma”, tradizionale danza sudafricana dei guerrieri Zulu.
A Pietermaritzburg, lance, archi, frecce, scudi e colori di guerra sono andati in scena esclusivamente nella vivace presentazione coreografica, che ha in seguito lasciato posto alla incruenta ma accesissima lotta per la vittoria tra gli atleti impegnati nel Cross Country.

Under 23 Men
Il programma della mattina vedeva subito al via la categoria maschile Under 23, i cui atleti erano chiamati a percorrere cinque giri del tracciato di 5.5 km con 280 metri di dislivello, caratterizzati da un suolo arido e molto duro, con una lunga salita di circa 1 km, levigati toboga, piccoli drop, sezioni rocciose e ostacoli artificiali rappresentati da sassi e tronchi. Due le “feed zone” previste.

Under 23 men: il terzetto al comando, con Gehbauer, Schulte-Luenzum e Kerschbaumer

Buon secondo posto per il nostro Gerhard Kerschbaumer (Team TX Active-Bianchi), in sella alla Methanol 29 SL, preceduto di pochi secondi dall’austriaco Alexander Gehbauer, che ha trovato il guizzo vincente negli ultimi seicento metri. Terzo il tedesco Markuz Schulte-Luenzum (Focus Mig Team), staccatosi dal duo di testa a un paio di km dall’arrivo.

L’arrivo vittorioso dell’austriaco Alexander Gehbauer
Gerhard Kerschbaumer sulla finish-line

Comunque soddisfatto a fine gara Kerschbaumer: “Sono contento del mio secondo posto, è stata una prova impegnativa anche per via del gran caldo, ma sono riuscito a fare una gara di vertice sino alle fasi conclusive e a centrare un ottimo risultato”.
Note positive anche dal resto della pattuglia italiana, con Daniele Braidot nono e Nicholas Pettinà undicesimo. Luca Braidot ha concluso invece 41esimo, primo tra i doppiati.

Il podio Under 23 men

Qui la classifica: Pietermaritzburg XCO #1 – Men Under23 Results


Elite Women
Alle 10.30 ora italiana è stata la volta delle Women Elite, impegnate anch’esse in cinque tornate, con un clima caldo ma dalla ventilazione apprezzabile.

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Lo start della gara Women Elite

Le fasi iniziali vedevano subito protagonista la nostra Eva Lechner (Team Colnago Sudtirol), davanti alla britannica Annie Last (Milka Brentjens MTB Racing Team), alla neozelandese Karen Hanlen e alla graziosissima bionda statunitense Emily Batty (Team Subaru-Trek), con il resto del gruppo molto compatto. Per la Lechner si trattava però di un fuoco di paglia, perché già al termine del primo giro transitava in decima posizione, a oltre 35” da Annie Last, decisa più che mai a recitare il ruolo della lepre, sulle cui tracce si metteva un quintetto composto dalla Hanlen, dalla canadese Catharine Pendrel (Luna Pro Team), dalla regina di Coppa 2011, la francese Julie Bresset (Team BH SR-Suntour), da Emily Batty e dalla ceca Katerina Nash (Luna Pro Team), tutte staccate di una quindicina di secondi dalla fuggitiva britannica.

Emily Batty e Julie Bresset
Catharine Pendrel

Nel secondo giro la Pendrel aumentava il forcing, acciuffando la battistrada e staccandola sul traguardo di 5” e di una ventina scarsa di secondi le altre inseguitrici, tra le quali si metteva in luce la polacca Maja Wloszczowska (Team CCC Polkowice).
Nella tornata seguente si assisteva a un frazionamento del gruppo di testa, fino a quel momento composto da sette atlete. Così al termine del quarto giro transitava a stretto contatto il terzetto Wloszczowska-Pendrel-Batty, con la Bresset e la Nash appaiate a 50”, la specialista elvetica delle marathon Ester Süss (Wheeler-Ixs Team) a 1’07” e la tedesca Sabine Spitz (Sabine Spitz Haibike Team) a 1’23”.

Il terzetto di atlete al comando della gara
Ester Süss
Sabine Spitz

Le tre atlete si alternavano incessantemente nelle posizioni di testa, senza che una riuscisse a prevalere sulle altre. Sulla salita iniziale del quinto e ultimo giro, la Pendrel perdeva terreno e si staccava di una ventina di metri dalla Wloszczowska, che operava un bel sorpasso nella zona del “rocky garden” ai danni della Batty, apparsa a dire il vero un po’ impacciata in tutti i settori più tecnici.

Maja Wloszczowska vola verso la vittoria

Vittoria meritata dunque per la forte atleta polacca, davanti a Emily Batty e alla Pendrel.
Gara incolore per Eva Lechner, 26esima a 7’19”, e per la sua team-mate elvetica Nathalie Schneitter, 29esima a 7’35”.

Mancano pochi metri al traguardo…

 

…si possono già alzare le braccia al cielo…

 

…e gustare il dolce sapore della vittoria !!!

Maja Wloszczowska, in gara con una Scott Scale 29: “Sono molto contenta della mia condizione, volevo partire bene in questa World Cup e ci sono riuscita. Però non è stato facile vincere. Nei settori più filanti, Emily era molto forte. Ho azzardato un cambio di linea in discesa sulle rocce e sono riuscita a prendere qualche secondo di vantaggio che poi ho mantenuto fino al traguardo”.

L’arrivo di Emily Batty

Emily Batty, in sella a una Trek 29: “Per me va benissimo così, il secondo posto è meraviglioso. Nelle zone più tecniche non riuscivo proprio a rimanere fluida e perdevo sempre qualche metro dalle avversarie. Ma la mia condizione atletica è molto buona, spero di continuare su questa strada”.

Il podio femminile

Qui la classifica: Pietermaritzburg XCO #1 – Women Elite Results

Altre foto della gara e di alcune protagoniste (photo by Hoshi Yoshida)

Emily Batty

 

L

 

Catharine Pendrel e Elisabeth Osl

 

La zona dei tronchi. Qui il passaggio di Catharine Pendrel

 

Sabine Spitz

 

Elisabeth Osl

 

Emily Batty e Catharine Pendrel nella

 

La russa Irina Kalentieva (Topeak Ergon Racing Team)

 

L’arrivo della Pendrel, unica tra le prime tre a guidare una Mtb da 26 pollici

 

Maja Wloszczowska in griglia di partenza. Carbo-gel e nel naso i tamponi con unguento bronco-dilatatore, per favorire la respirazione

Elite Men
Allo scoccare delle 13, ora italiana, si è avuto il colpo di pistola che ha fatto partire la nutrita pattuglia degli Elite Men, tra i quali non mancava proprio nessuno, neppure il nostro Marco Aurelio Fontana (Team Cannondale Factory Racing), nonostante una spalla ancora ammaccata dalla recente sfortunata caduta di Finale Ligure (SV). Per loro sei giri del percorso, con un clima decisamente fresco, parzialmente nuvoloso e piuttosto ventoso.

La partenza degli Elite Men

 

Nino Schurter tallonato da Manuel Fumic

Partenza fulminea per Nino Schurter (Scott-Swisspower MTB Racing Team), qui in gara con una mtb front 27.5”, che si trasformava in locomotore del trenino composto dal compagno di squadra Florian Vogel – con la front 29er – dall’acclamatissimo “local hero” Burry Stander (Team Specialized Factory), con la hardtail 29er, dal suo tem-mate ceco Jaroslav Kulhavy – con la sua solita full 29er – dallo spagnolo Josè Antonio Hermida (Multivan Merida Biking Team), dal tedesco Manuel Fumic e da Marco Aurelio Fontana, compagni di squadra ed entrambi a cavallo della Flash 29er, dallo svizzero Lukas Flückiger (Trek World Racing Team), anch’esso su una 29er, e dal francese Julien Absalon (Orbea Racing Team), l’unico dei primi otto a pedalare una mtb da 26 pollici.

Jaroslav Kulhavy seguito da Burry Stander

 

Marco Aurelio Fontana precede Florian Vogel, prima che questi fosse costretto al ritiro

Nel secondo giro Vogel era costretto al ritiro causa rottura della ruota posteriore, avvenuta lontano dalla “tech zone”. Sul traguardo transitavano a braccetto Schurter, Stander e Fumic, con Hermida a 8”, Kulhavy e Fontana a 18”, quindi Absalon a 23”.
La terza tornata consolidava il rientro di Absalon, che saliva in quinta piazza, e la perdita di un paio di posizioni da parte di Fontana, attardato anche da una temporanea noia al cambio.
Nel quarto giro si registrava un piccolo allungo della coppia Schurter-Stander ai danni di Fumic, un po’ in calo fisico ma ancora in possesso di un margine di circa 30” sul rientrante Absalon, mentre Hermida veniva risucchiato in settima posizione, appena prima dell’arrembante francese Stéphane Tempier (Team TX Active-Bianchi).

Julien Absalon a spasso nel

 

Burry Stander sul drop più alto dei due allestiti sul tracciato

 

Marco Aurelio Fontana sul medesimo drop, con uno stile molto più spettacolare

 

Burry Stander e Nino Schurter nel settore

Quinto “turn” nel quale le posizioni rimanevano cristallizzate fino a quasi un km dal traguardo, quando Schurter si produceva in un allungo che gli fruttava 5” di vantaggio su Stander, mentre dietro non accadeva praticamente nulla.

Il sesto e ultimo giro vedeva Schurter sempre più padrone della gara, tanto da tagliare comodamente il traguardo con 11” di margine su Stander e 59” su un bravissimo Fumic. Quarto Absalon a 1’41”, quinto Kulhavy a 2’21”, sesto Flückiger a 2’28”, settimo Hermida a 2’51”, ottavo Tempier a 3’01” e nono Fontana a 3’22”, che infiammava il pubblico locale con un lungo “wheelie” sul rettilineo di arrivo.

Nino Schurter è pronto a cogliere l’ennesima vittoria qui a Pietermaritzburg

 

Scambio di complimenti tra Nino Schurter e Burry Stander

 

Nino Schurter attende l’arrivo degli avversari

Nino Schurter: “E’ fantastico vincere nuovamente qui, come avvenne l’anno scorso. Il percorso mi piace molto, è tecnico e completo. Sono in buona forma, ma non ancora al top. Spero di migliorare in seguito, l’obiettivo olimpico è per me fondamentale”.

Burry Stander intervistato a fine gara

Burry Stander: “Ho cercato di dare il massimo, anche per ricompensare il tifo degli spettarori che mi hanno sempre incitato a ogni metro. Però oggi Schurter era più forte, per me era impossibile batterlo. Per adesso va bene così, sono convinto di migliorare nel prosieguo”.

Il podio maschile

Qui la classifica: Pietermaritzburg XCO #1 – Men Elite Results

Altre foto della gara e dei suoi protagonisti (photo by Hoshi Yoshida)

Il tedesco Moritz Milatz (BMC Mountainbike Racing Team)

 

Manuel Fumic

 

Jaroslav Kulhavy, per lui una gara senza infamia nè lode

 

Marco Aurelio Fontana, bravissimo a rimanere agganciato al treno dei migliori

 

Nino Schurter implacabile in sella al prototipo Scott da 27.5

 

Nonostante una spalla malconcia,

 

Manuel Fumic, per lui un podio meritatissimo

Tutte le foto sono opera di Hoshi Yoshida

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