L’elvetico si regala il successo a Nove Mesto nel giorno del suo 26esimo compleanno. Marco Aurelio Fontana è quarto dopo avere condotto la gara assieme ai migliori. Tra le donne torna alla vittoria un’autorevole Julie Bresset
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Dopo l’inizio della World Cup XC a Pietermaritzburg (RSA) e l’attesa di quattro settimane per Houffalize (B), si è dovuto attendere ancora il medesimo lasso di tempo per rivedere all’opera gli specialisti del Cross Country. La piccola cittadina di Nove Mesto Na Morave, nella regione di Vysočina, in Repubblica Ceca, ha messo in atto un trittico di prove del tutto simile nello svolgimento a quello visto in Belgio. XC Eliminator il venerdi, Junior e Under 23 il sabato, Elite la domenica.
Molto bella la logistica della manifestazione, con i paddock situati all’interno dello stadio di atletica, con tanto di tribune per assistere al meglio all’evento.
Venerdi – XC Eliminator
Su un tracciato della lunghezza di 1.170 metri – piuttosto noioso, con parecchio asfalto e assolutamente privo di qualsiasi discriminante tecnica – si sono sfidati 36 uomini e 29 donne. Pochi i big al via, evidentemente più orientati a conservare le energie per la più importante gara domenicale. A differenza della prova di Houffalize, qui le batterie erano formate da sei atleti anziché quattro.
Tra i men si è imposto il 25enne elvetico – monocolo dall’età di 12 anni – Sepp Freiburghaus (Thoemus Racing Team), mentre tra le women ha vinto la 24enne svedese Alexandra Engen (Ghost Factory Racing Team). Buon quarto posto per la nostra Eva Lechner (Colnago Farbe Sudtirol), che però ha anticipato eccessivamente la volata finale, rimanendo poi a corto di energie nei metri conclusivi.
Qui il replay della gara, le classifiche e le foto.
Sabato – Under 23
Sabato si sono corse le prove XC delle categorie Under 23, impegnate sul percorso di 4.46 km con un dislivello in salita di 220 metri, disegnato nel bosco della foresta morava (qui il video di presentazione del tracciato). Abbastanza tecnico – con il suolo boschivo naturalmente cosparso di radici, affiancato da sezioni rocciose artificiali, tre whoops in discesa, un ponticello in legno su sassi nella sezione chiamata “Rock n’ Roll” e un paio di ruvidi drop – il tracciato è diventato più insidioso a causa della pioggia, che ha iniziato a cadere a intermittenza fin dall’inizio della mattinata.
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Le prime ad affrontarlo, alle ore 11.15, sono state le ragazze U23, chiamate a percorrere quattro giri più il lancio. Prova di forza per l’elvetica Jolanda Neff (Wheeler – iXS Team), mai impensierita dalla seppur brava ucraina Yana Belomoyna (Team Bi & Esse Infotre Protek), terminata a 1’01” dalla vincitrice. Undicesimo posto per Serena Calvetti (Team Torpado Surfing Shop).
Qui i risultati della gara Under 23 Women.
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Alle ore 15.30 sono scesi in campo i ragazzi Under 23, impegnati su cinque tornate più il giro di lancio, fase che vedeva subito protagonista il ceco Ondrej Cink (Merida Biking Team), tallonato dal nostro Daniele Braidot (GS Forestale), dal campione olandese Michiel Van Der Heijden, dal tedesco Markus Schulte-Luenzum (Focus Mig Team) e da Gerhard Kerschbaumer (Team TX Active-Bianchi).
Dopo reiterate schermaglie di gruppo, nelle quali si inseriva anche l’austriaco Alexander Gehbauer, il verdetto finale premiava l’idolo locale Ondrej Cink, che guadagnava una manciata di secondi sulla salita finale e lasciava a 6” l’olandese Van Der Heijden, con Gehbauer terzo a 50” e Braidot eccellente quarto a 1’22”. Kerschbaumer chiudeva sesto a 1’40”.
La vittoria proietta Cink al primo posto della classifica di World Cup con 220 punti, in coabitazione con Gehbauer. Terzo, a 155, il nostro Kerschbaumer, incalzato a 140 dall’olandese Van Der Heijden.
Qui i risultati della gara Under 23 Men.
Domenica – Elite Women
Alle ore 10.00 lo start della massima competizione femminile, con una temperatura di 9°C, ventilazione apprezzabile e tempo soleggiato. Le sporadiche precipitazioni atmosferiche del giorno precedente non avevano lasciato conseguenze negative sul tracciato, apparso in perfette condizioni e addirittura senza la polvere dei giorni precedenti. Ottantanove le donne al via, impegnate su cinque giri oltre alla tornata di lancio.
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La fase di partenza vedeva subito una caduta nella seconda metà del gruppo. A farne le spese alcune atlete, tra le quali la polacca Anna Szafraniec (Team CCC Polkowice), compagna di squadra della connazionale Maja Wloszczowska. Sulla prima rampa si presentava al comando la 22enne britannica Annie Last (Milka Brentjens Mtb Racing Team), non nuova alle partenze esplosive e protagonista anche nell’XC Eliminator. Il suo era però un fuoco di paglia, perché al termine del lancio introduttivo transitavano la ceca Katerina Nash (Luna Pro Team) – acclamatissima dal pubblico locale – la slovena Blaza Klemencic (Felt Oetztal X-Bionic Team), Maja Wloszczowska, la francese Julie Bresset (Team BH-SR Suntour), la svizzera Katrin Leumann (Ghost Factory Racing Team), la tedesca Adelheid Morath (Felt Oetztal X-Bionic Team), la norvegese Gunn-Rita Dahle (Multivan Merida Biking Team), la russa Irina Kalentieva (Topeak Ergon Racing Team), la canadese Emily Batty (Team Subaru Trek) e la tedesca Sabine Spitz (Sabine Spitz Haibike Team), mentre la nostra Eva Lechner (Team Colnago Sudtirol) occupava la 16esima posizione. Situazione complicata invece per la capoclassifica di Coppa, la canadese Catharine Pendrel (Luna Pro Team), rimasta intruppata oltre la 20esima piazza e chiamata a un duro forcing per risalire la china.
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L’aria di casa e la spinta del pubblico mettevano evidentemente le ali alla Nash, che nel corso del primo giro andava progressivamente ad aumentare il proprio vantaggio, guidando molto velocemente ma sempre in modo fluido nelle sezioni più tecniche, tanto da rifilare 14” alla Bresset. Dietro il terzetto Wloszczowska-Klemencic-Dahle a 25”, seguito da un altro tris di atlete con Kalentieva-Batty-Leumann a 38”. La canadese Pendrel era a quel punto decima, la Lechner 13esima.
La seconda tornata vedeva l’arrembaggio della Bresset e il piccolo calo della Nash, che sbagliando un passaggio discesistico sulle pietre veniva prima agganciata e poi sopravanzata dalla francese proprio sotto lo striscione d’arrivo, con la Dahle – smarcatasi dal terzetto precedente – a soli 2”. La Kalentieva raggiungeva la coppia Klemencic-Wloszczowska, staccate di 13”, con la Leumann a 25” e una rimontante Pendrel che andava a congiungersi con Emily Batty a 35”.Decima un’ottima Georgia Gould, statunitense team-mate della Pendrel e della Nash, che andava a completare i ranghi del Luna Pro Team. Lechner passava 12esima a 1’ esatto dalle prime.
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Trascorsi 50’ di gara, al terzo lap cambiava la musica, con una fisarmonica il cui mantice racchiudeva le prime sei atlete in soli 7”, che si scambiavano le posizioni come in un giro di valzer. Intanto la Pendrel risaliva in settima piazza. Sul traguardo la coppia Bresset-Kelentieva precedeva di 9” l’altra coppia Nash-Wloszczowska, poi la Klemencic a 12”, la Pendrel e la Dahle a 14”, la Gould a 20”, Emily Batty a 44”, l’altra canadese Marie-Helene Premont a 53”, con la Lechner 11esima a 1’32”.
Nel quarto giro si assisteva a un ulteriore forcing della Pendrel, che passava terza a 15” dalla coppia di testa Bresset-Kalentieva. Seguivano la Nash a 23”, la Gould a 27”, la Klemencic a 33”, la Wloszczowska a 34”, la Dahle a 39”, la Premont a 1’17”, Emily Batty a 1’43”, con la Lechner 12esima a 2’41”.
La quinta e ultima tornata, con le atlete visibilmente affaticate, vedeva il deciso allungo della Bresset, unica a percorrere in sella l’arcigna prima salita, la “Expert Climb”, punto nel quale la Kalentieva – come tutte le altre – doveva procedere a piedi, perdendo così ulteriore terreno e terminando seconda a 29” dalla vincitrice. La Pendrel, evidentemente a corto di energie per lo sforzo profuso, si faceva sopravanzare dalla Nash, dalla Gould e dalla Klemencic, retrocedendo così in sesta posizione, davanti comunque alla Wloszczowska e alla Dahle. Tredicesimo posto per Eva Lechner, superata dalla team-mate elvetica Nathalie Schneitter.
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La teorica competizione tra mtb 26” e 29” ha visto qui a Nove Mesto un netto dominio delle più piccole, con le prime sei atlete della graduatoria in sella alle 26”, mentre le seguenti sette atlete erano tutte equipaggiate dalle “big wheels”. A riprova del fatto che contano le gambe più che le ruote.
Con questo successo la Bresset si porta in testa alla classifica generale di Coppa con 590 punti, seguita dalla Pendrel con 540 e dalla Wloszczowska con 530. Più staccate la Kalentieva con 425 punti ed Emily Batty con 415. La Lechner è 18esima con 229 punti.
Qui i risultati della gara Elite Women.
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Domenica – Elite Men
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La competizione più attesa, quella degli Elite Men, partiva alle ore 14, con una temperatura di 12°C e un cielo parzialmente nuvoloso che faceva preferire le lenti trasparenti degli occhiali a molti dei 108 partenti. Sei i giri da percorrere, oltre a quello di lancio.
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Subito in evidenza il “local hero” Jaroslav Kulhavy (Team Specialized Factory) – deciso più che mai a recitare il ruolo di profeta in patria – che si portava appresso l’elvetico Nino Schurter (Scott-Swisspower MTB Racing Team) che passava al comando nella sezione discendente denominata “AC/DC”. Seguivano quindi il sudafricano Burry Stander (Team Specialized Factory), l’altro svizzero Florian Vogel – compagno di squadra di Schurter – un pimpante Marco Aurelio Fontana (Team Cannondale Factory) che precedeva il team-mate Manuel Fumic, con pantaloni “baggy shorts” da freeride. Pessima partenza per il francese Julien Absalon (Orbea Racing Team), soltanto 28esimo.
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L’inizio del primo giro si tingeva di tricolore italiano, allorché Fontana prendeva autorevolmente il comando delle operazioni, mentre Schurter accusava un salto di catena che gli faceva perdere quattro posizioni. Sul traguardo Kulhavy passava Fontana, quindi a 7” un terzetto composto da Schurter, dallo svizzero Ralph Naef (Multivan Merida Biking Team) e da Stander, poi Vogel a 12”, lo svizzero Fabian Giger (Rabobank Giant Offroad Team) a 16”, Fumic a 17” mentre Absalon transitava 22esimo a 1’.
Nella seconda tornata si formava un quintetto compatto, con Stander, Schurter, Fontana, Kulhavy e Naef praticamente appaiati, seguiti a 25” dal trio Giger-Fumic-Vogel. Julien Absalon terminava in 24esima posizione, a 1’25”. Per lui una giornata decisamente negativa, tanto che nel corso del terzo giro decideva di ritirarsi, dichiarando di volersi risparmiare in vista del prossimo appuntamento di World Cup in Francia, a La Bresse, in calendario il 20 maggio.
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Il terzo e quarto giro non portava mutamenti nel quintetto di testa, che innalzava a 36” il proprio vantaggio su un quartetto di concorrenti, con Giger, Fumic e Vogel raggiunti dal tedesco Moritz Milatz (BMC Mountainbike Racing Team)
Al quinto lap iniziavano ad affiorare i primi segni di stanchezza in Ralph Naef, che perdeva una manciata di secondi dai primi quattro. Sulla “Expert Climb N.2” cedeva qualcosa anche Fontana, che in seguito non riuscirà più a risalire sul treno dei fuggitivi. Il giro si chiudeva con Kulhavy, Schurter e Stander davanti a Fontana – staccato di 17” – a Naef con 21” di ritardo, a Milatz con 41”, a Vogel e Giger con 1’01”, mentre Fumic perdeva posizioni chiudendo 12esimo a 1’21”.
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L’ultimo dei sei giri vedeva un prodigioso allungo di Schurter ai danni di Kulhavy nella “Expert Climb N.2”, con Stander ormai consapevole spettatore della lotta tra i due. Vittoria di classe e di forza per Schurter, che festeggiava nel migliore dei modi il suo 26esimo compleanno. Un po’ di rammarico per Kulhavy, sconfitto tra le mura amiche ma tornato tra i protagonisti del “circus” iridato. Sempre consistente Burry Stander, terzo. Eccellente la prova del nostro Marco Aurelio Fontana, in gioco per la vittoria fino al penultimo giro e sempre sul ritmo dei migliori, dai quali dista per un nonnulla. Bravo anche ad attendere sul traguardo e a complimentarsi con Ralph Naef, l’ultimo del quintetto che ha animato questa gara.
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Rivincita delle ruote maggiorate, con Schurter e Vogel 1° e 8° sulle 27.5”, Milatz 6° su una full 26” e tutti gli altri tra i primi 12 equipaggiati con le 29er.
In classifica generale di Coppa, Schurter allunga decisamente, consolidando il primato a 700 punti. Segue Burry Stander a 510, quindi Kulhavy a 425, il nostro Marco Aurelio Fontana a 410 davanti a Julien Absalon con 400.
Qui i risultati della gara Elite Men.
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