I mozzi a coni e sfere sono largamente utilizzati sulle nostre biciclette. Al di la di alcuni produttori che fanno di questa soluzione il loro cavallo di battaglia (Shimano in primis), sulla fascia economica sono tantissimi i mozzi che utilizzano questo sistema di cuscinetto.
Per chi non fosse pratico, ricordiamo infatti che ci sono due tipologie di mozzi:
Le differenze pratiche consistono essenzialmente nella loro diversa manutenzione. Se nei mozzi a cuscinetti sigillati si interviene solo quando il cuscinetto non scorre più bene o prende gioco, sostituendolo,nei mozzi a coni e sfere si deve intervenire regolarmente per ingrassare e registrare il mozzo.
Il mozzo a cono e sfere infatti possiede una schermatura meno efficiente del cuscinetto sigillato, soprattutto se andiamo a parlare di mozzi di bassa gamma. Per questo motivo è necessario pulire e reingrassare le parti interne con maggior regolarità.
Un altro problema frequente è che il meccanismo di bloccaggio del cono tramite controdado spesso tende ad allentarsi. Non è così raro che il mozzo prenda gioco, creandoci preoccupazioni. Il realtà è quasi sempre un semplice problema di precarico delle sfere, che si risolve tramite la regolazione. Questo gioco tuttavia, se non eliminato immediatamente, può causare danni irreparabili al mozzo, quindi va eliminato sul nascere.
Insomma, se abbiamo un mozzo a coni e sfere dobbiamo prestarci un pochettino più di attenzione.
Prima di procedere allo smontaggio è necessario capire l’anatomia di un mozzo a coni e sfere.
Non tutti i mozzi sono uguali, ma presentano tutti caratteristiche simile. Come evidenziato nello schema, il mozzo lavora su due coppie di coni (cono interno e cono esterno) che costituiscono una pista di scorrimento inclinata per una serie di sfere. Il cono esterno in questo caso è fisso, mentre il cono interno si avvita sull’asse del mozzo andando a variare il precarico dei coni sulle sfere.
È proprio questo il segreto dei mozzi a coni e sfere: è possibile “tirare” i coni, avvicinandoli, ed aumentando il precarico delle sfere oppure è possibile “allentare” i coni, svitando per allontanarli, per ridurre il precarico delle sfere. In questo modo è possibile eliminare eventuali giochi e compensare l’inevitabile usura che lo scorrimento delle sfere produce sulle piste.
A bloccare lo svitamento dei coni, una volta registrati, ci pensa un controdado che va a bloccare il cono mobile, impedendo che con l’uso si vada a svitare. La funzione del controdado è quindi solo di impedire lo svitamento del cono.
Il segreto per far funzionare bene un mozzo a coni è sfere è di dargli il giusto precarico. Se il precarico è eccessivo o troppo basso insorgono infatti dei problemi.
Se il precarico è troppo basso, il mozzo avrà gioco. L’asse ballerà all’interno del mozzo causando danni alle sfere ed alle piste di scorrimento. Poichè solo il cono interno è sostituibile, questo danneggiamento può rendere inservibile il mozzo, perchè una volta danneggiata la pista di scorrimento, anche con le sfere nuove il mozzo non girerà mai più fluido.
Se il precarico è troppo alto, il mozzo non scorrerà liberamente. Oltre a disperdere energia in termini di attrito, questo provoca una precoce e rapida usura delle sfere e dei coni. Le sfere sono compresse e vanno ad incidere la pista più del dovuto, andando anche a usurarsi precocemente.
Il giusto precarico dei coni è quindi fondamentale! Questa regolazione si ottiene con la seguente regola: “tiriamo i coni fino a quando scompare ogni gioco, ma l’asse resta libero di girare senza attrito”.
La procedura che vediamo interessa un mozzo Shimano, ma è pressochè analoga a qualsiasi mozzo a coni e sfere. Apriremo il mozzo, puliremo i coni, se necessario sostituiremo le sfere, ingrasseremo e regoleremo nuovamente il mozzo con giusto precarico.
Per lavorare sui mozzi avremo bisogno di un set di chiavi a sogliola, delle normali chiavi di manovra aperte ma più sottili.
1) Rimuoviamo la ruota dalla bici e smontiamo la cassetta ed il disco: questo per poter lavorare più comodamente.
2) Rimozione controdado: tenendo fermo il cono con l’opportuna chiave, allentiamo il controdado svitandolo normalmente in senso antiorario. Possiamo anche tenere fermo l’asse dal lato opposto.
3) Rimozione cono interno: rimuoviamo il cono interno semplicemente svitandolo. Spesso sono sufficienti le dita.
4) Rimozione asse: sfiliamo semplicemente l’asse facendolo fuoriuscire dal lato opposto. Le sfere dovrebbero rimanere attaccate al cono esterno per il grasso, se dovessero cadere facciamo antenzione a non perderle!
5) Rimozione guarnizione: con un piccolo cacciavite rimuoviamo la guarnizione in gomma senza danneggiarla. Potremo così accedere più facilmente al cono interno.
6) Pulizia delle parti ed ingrassaggio: puliamo, con un panno ed un pezzo di carta, tutte le parti, anche l’interno del mozzo. Tolto il grosso a secco, possiamo aiutarci con dello sgrassatore spray. Verifichiamo lo stato di usura dei coni e delle sfere, se necessario sostituiamoli. I coni esterni non sono sostituibili, se danneggiati è un bel problema.
Applichiamo quindi abbondante grasso sulle parti, tutto deve essere letteralmente annegato nel grasso. Noi utilizzeremo grasso originale Shimano essendo il mozzo di questa marca.
7) Inserimento sfere: inseriamo le sfere all’interno dei coni esterni, queste rimarranno in posizione tenute dal grasso. Se il nostro mozzo non ha la gabbia, dobbiamo inserire quante più sfere possibili che riempano tutti gli spazi senza lasciare vuoti.
8) Inserimento guarnizione: inseriamo le guarnizioni sul mozzo avendo cura di non danneggiarle. Possiamo usare una chiave a bussola di opportuno diametro per spingerle fino a battuta. La guarnizione ci aiuterà a tenere in posizione le sfere nei passaggi successivi.
9) Inserimento asse: inseriamo l’asse nel mozzo, in questo caso dal lato cassetta, facendo attenzione a non far cadere le sfere dal lato opposto.
10) Inserimento cono e regolazione: avvitiamo quindi il cono interno e regoliamo il precarico come visto nel paragrafo precedente.
12) Bloccaggio con controdado: avvitiamo il controdado prima a mano, poi serriamolo tenendo fermo il cono interno con una chiave ed avvitando con l’altra. Prestiamo estrema attenzione che il cono interno non si sposti, andando a variare il precarico precedentemente registrato.
13) Montaggio e verifica: montiamo il mozzo sulla bici e verifichiamo l’effettiva assenza di giochi anche a ruota montata.
La procedura è in linea di massima universale, ma ci possono essere alcune differenze tra un modello o una marca ed un’altra per quanto riguarda le schermature. Solitamente, prestando attenzione durante lo smontaggio, è difficile incorrere in errori di assemblaggio, tuttavia c’è una semplice regola da seguire: quando smontiamo i vari componenti, posizioniamoli sempre sul bancone in ordine di smontaggio. Sarà poi facile ritrovare il giusto ordine dei vari elementi!
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