Simone, l’organizzatore della Tre Valli, si era fatto pressante nell’ultimo periodo, aveva assoluto bisogno delle immagini per il materiale promozionale della sua Granfondo.
Ormai erano giorni che con Luca si teneva d’occhio il meteo. Dopo un autunno clemente, abbiamo trovato proprio una settimana sfortunata per realizzare il servizio in Lessinia!
La telefonata arriva improvvisa, prima di sera: domani è previsto bel tempo e non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione. L’obiettivo è raggiungere il rifugio Fraccaroli all’alba.
Dopo poche ore mi ritrovo catapultato a -6° C, con 18kg di zaino fotografico sulle spalle, mentre tento di stare al passo con Simone e lo “Sherpa” Stefano.
Avevo passato la serata a tentare di convincere i miei compagni che avremmo trovato una generosa coltre di neve ad accompagnare la nostra ascesa, ma nessuno sembrava voler dare il giusto peso a questa considerazione.
Più salgo, più rimpiango sci e pelli, che forse mi avrebbero permesso di salire più agevolmente. Ormai sono le 6.30 e cominciano a delinearsi i profili delle montagne circostanti.
Gli altri avanzano spediti, nemmeno il tempo di scattare qualche immagine e vedo le “frontali” allontanarsi velocemente. Proseguo da solo, in silenzio, godendomi questo pezzo di mondo tutto mio.
Con non poca fatica, raggiungo i ragazzi a Passo Pertica, siamo a circa 1500m slm, ancora un po’ di strada ci separa dalla nostra meta e Simone fatica sempre di più ad avanzare con la sua 29″.
Ogni scorcio nasconde un’inquadratura suggestiva, devo decidere velocemente dove posizionarmi, scattare e ripartire.
La strada ghiacciata ci sta rallentando più del previsto e vediamo in lontananza le nuvole tingersi di rosso.
Nei pressi di Campobrun rimango ancora una volta da solo: non posso rimanere indifferente di fronte ad uno scenario così.
Proseguo per un po’ di metri ma sono costretto a posare nuovamente lo zaino. Cambio ottica, mi serve il “tele” per comporre meglio l’immagine e dare il giusto risalto alla scena.
Arrivo con un po’ di ritardo sulla selletta alla spalle del Rifugio Scalorbi.
Seguo le tracce degli pneumatici e trovo Simone in religioso silenzio ad ammirare l’alba.
Chiunque abbia vissuto questa esperienza avrà presente la magia del momento in cui il sole si stacca dall’orizzonte: sembra quasi che l’atmosfera diventi elettrica, sembra di percepire l’energia del nuovo giorno.
Lasciamo da parte la poesia, dobbiamo sfruttare ogni singolo momento di questa luce fantastica.
Il vento ha creato diversi accumuli di neve ed è molto difficile riuscire a pedalare in queste condizioni.
Simone ripercorre a memoria il sentiero nascosto dalla neve, riuscendo a pedalare per ampi tratti.
Mentre il biker torna verso di me, penso a chi in questo momento sta per iniziare una normale giornata di lavoro… e, in queste occasioni, non nascondo di sentirmi veramente fortunato!
Il rider prende vigore e propone di salire dalla mulattiera in direzione del Monte Plische.
Raggiunto il passo, ci fermiamo a contemplare da distante la nostra meta iniziale. Abbiamo sottovalutato la presenza della neve e non sarebbe stato saggio avventurarsi in direzione del rifugio Fraccaroli.
Simone inizia a scendere e mi perdo a guardare l’orizzonte da dove fanno capolino sia il Lago di Garda, sia gli Appennini. Vengo risvegliato brutalmente dallo squillo del mio cellulare: è Luca che mi sta avvisando che a breve sarà dei nostri.
Con tempismo quasi perfetto veniamo raggiunti da Davide, secondo rider, e dal videomaker.
È Luca, ora, a prendere la direzione delle operazioni. Mi faccio da parte e lo lascio lavorare. Per oggi credo di avere già parecchio buon materiale nelle mie schede di memoria.
L’ultimo appuntamento della giornata è il tramonto. Abbandoniamo rapidamente l’ambiente alpino e ci lanciamo verso valle poco prima dell’imbrunire.
La foschia inizia a farsi strada nelle valli e la luce si tinge di ambra, non ci rimane molto tempo per scattare.
Cerco di assorbire ogni momento che rimane di questa fantastica giornata, mentre i riders si godono un meritato riposo.
Luca decide che è ora di uno spuntino e dallo zaino fa apparire fornelletto, pentola e riso.
Il giorno ci saluta, noi continuiamo a rivivere questa avventura nei racconti dei protagonisti.
Sappiamo di aver fatto bene il nostro lavoro solo quando riusciamo a far vivere certe emozioni anche a chi ha cominciato a leggere da poco la nostra storia, o a chi ha premuto play da pochi secondi sul nostro video!
Godetevi il filmato!
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