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Sentieri segnalati e sentieri vietati nel Garda Trentino, questa la novità per chi andrà al Bike Festival 2017. Dopo le prime reazioni ai cartelli di divieto apposti in alcune zone del Garda Trentino, siamo venuti a conoscenza delle motivazione del progetto che prevede di segnalare 44 percorsi e di chiudere alla circolazione delle bici alcuni sentieri, offrendo un percorso alternativo per evitarli. In fondo all’articolo potete leggere la spiegazione di Ingarda Trentino a riguardo.
I cartelli sono stati apposti all’inizio di sentieri ritenuti “problematici”. Di seguito la lista ufficiale, ricevuta da Ingarda Trentino.
Queste immagini sono state prese dal gruppo FB dell’Unione Bikers Trentini. Se volete dare loro man forte, seguiteli.
Questa la risposta di Ingarda Trentino alla nostra richiesta di chiarimenti.
L’attuale normativa provinciale in tema mountain bike rappresenta un grande miglioramento rispetto alla situazione precedente, dove di fatto i sentieri per la mtb erano tutti soggetti a divieto a meno che non avessero determinate caratteristiche tecniche difficili da verificare. Si trattava sicuramente di uno stato di fatto che impediva ai biker di muoversi in tranquillità e a noi di poter promuovere adeguatamente una pratica sportiva che per il nostro territorio è essenziale.
Questa nuova normativa, di cui trovi i riferimenti nel nostro comunicato stampa, ribalta in sostanza la situazione precedente, consentendo di percorrere tutti i sentieri salvo segnalazione di divieto. Questi divieti sono stati individuati con criteri che tutelano in primo luogo gli stessi biker e gli escursionisti che frequentano il GardaTrentino: si sono esclusi prima i tratti effettivamente pericolosi e che comunque venivano già utilizzati poco (per esempio, il tratto verso Bocca Saval), poi quelli particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale (per esempio il Brione, che in quanto biotopo è sottoposto a tutela) e storico (la zona Traole, dove sono state scattate le foto).
Ad ogni divieto corrisponde tra l’altro una segnalazione di un’alternativa: il biker quindi avrà sempre a disposizione un percorso segnalato per proseguire o tornare a valle.
Ci preme sottolineare che questa normativa è stata oggetto di interesse da parte di tutte le destinazioni turistiche delle Alpi a The Alps, un convegno tenuto lo scorso autunno, proprio perché per la prima volta si cerca di dare una risposta alle esigenze di chi frequenta la montagna sulle due ruote.
A fronte di questi pochi tratti vietati, abbiamo come detto una rete molto ampia di percorsi a disposizione – più di 1300 km! -, che viene manutentata e migliorata di continuo: ti citiamo a titolo di esempio i lavori sul 422 e sul 410, dove si è migliorata la percorribilità del tracciato. Inoltre, questi 44 itinerari individuati non sono assolutamente definitivi, ma costituiscono semplicemente un punto di partenza. Stiamo lavorando con le associazioni locali di biker (BGT e AGBA) per individuare nuovi percorsi che possano ampliare la rete e garantire ai biker quel divertimento che vengono a cercare qui da noi. Per noi è ovviamente importante rispondere alle esigenze dei biker che frequentano il Garda Trentino e offrire loro servizi sempre al top.
La nuova normativa ha definito contestualmente anche il tema Bike Park. Il Bike Park Garda Trentino, gestito da AGBA, è costituito al momento da due piste – Val del Diaol e Seicentouno – che sono esclusivamente dedicate ai biker. Per rispondere quindi a uno dei commenti che vediamo sotto il pezzo pubblicato, sì, definiamo quindi anche degli spazi solo per le due ruote, sempre nelle logica di garantire la massima sicurezza ai nostri ospiti, siano essi biker o escursionisti.
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