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Sole, caldo ed asciutto: l’estate è la stagione preferita dai riders di tutto il mondo, ma anche la stagione in cui le scarse precipitazioni rendono il terreno molto asciutto e polveroso. Polvere, sabbia, minuscoli granelli abrasivi che, sollevati dalle nostre ruote o da quelle di chi ci sta davanti, finiscono inesorabilmente sulle parti meccaniche della nostra bicicletta causandone la precoce usura, ma anche sabbia che rende difficoltosa la guida, rendendo insidiosi i sentieri.
In quest’articolo vedremo alcuni consigli su come affrontare al meglio i terreni secchi e polverosi che caratterizzano la stagione estiva.
Sabbia e polvere: così pericolose?
Spesso si considera il fango come il nemico numero uno delle nostre biciclette, ma anche la sabbia non è da meno. La sabbia è composta da particelle di silicio, lo stesso materiale con cui si realizzano le carte abrasive. L’effetto della sabbia che si infila tra le parti in movimento è proprio quello della cartavetro.
Non solo… La sabbia e la polvere che si formano a causa dei numerosi passaggi di bikers, come accade spesso in gare molto affollate o nei bike park, costituiscono una vera insidia per la guida. Non solo non si riescono a vedere gli ostacoli, ma se la polvere è tanta, i tasselli della gomma non riescono a prendere sul terreno e la ruota perde aderenza.
Non tutti i componenti risentono allo stesso modo degli effetti negativi della sabbia. Alcuni componenti infatti sono adeguatamente sigillati e la polvere non riesce a raggiungere le parti di scorrimento. Altri componenti invece sono molto esposti e patiscono particolarmente. Vediamo ora come comportarci per preservare al meglio i componenti più esposti.
Trasmissione
La sabbia è la peggior nemica della catena e della trasmissione in generale. L’olio infatti tende a far incollare le particelle della sabbia, creando un impasto fortemente abrasivo. La sabbia impastata con l’olio si infila nei rullini della catena, causando usura degli stessi. La catena si allunga quindi e consuma maggiormente i pignoni. Il risultato è che tutta la trasmissione ne risente.
Anche su cambio e deragliatore l’effetto è lo stesso. La sabbia si infila sui perni ed usura le parti di scorrimento creando alla lunga gioco. Pensate solo a quante volte si muove la gabbia del cambio posteriore su una discesa sconnessa: se sulle parti di scorrimento si trova un impasto di sabbia e grasso, capirete quale possa essere l’effetto abrasivo.
Per ridurre al minimo i danni è quindi importante utilizzare un olio che non faccia incollare lo sporco. Gli oli “dry” sono dei prodotti specifici per condizioni di asciutto. Si tratta solitamente di oli al Teflon, molto fluidi, che penetrano bene nei rullini della catena ma non fanno incollare la polvere. Esistono diversi prodotti, di marche differenti e più o meno validi.
Il problema di questi oli è la loro scarsa persistenza: purtroppo la sabbia tende a portare via l’olio lasciando la trasmissione secca. Una catena secca oltre ad essere rumorosa e a cambiare male si smaglia più facilmente, specialmente sugli incroci. E’ quindi consigliabile portarsi dietro una botticina di olio, in modo da poter lubrificare anche a metà giornata la catena se si dovesse seccare.
E’ comunque consigliabile, dopo che si è girato su terreni polverosi, procedere ad un’accurata pulizia della trasmissione. Acqua e sgrassatore, magari anche aiutandosi con una spazzola, in modo da rimuovere completamente le particelle abrasive dalla catena, in modo che quando si applica nuovamente l’olio di lubrificazione la catena sia asciutta e pulita.
E’ molto importante anche pulire accuratamente il pacco pignoni e le corone. Inutile avere la catena pulitissima ed i pignoni sporchi: quando andiamo ad oliare lo sporco presente su di questi si appiccica sulla catena.
Bastano pochi accorgimenti per aumentare la vita della nostra trasmissione e farla funzionare al meglio.
Forcella ed ammortizzatore posteriore
Anche le sospensioni sono dei componenti che patiscono parecchio sabbia e polvere. Le piccole particelle di queste ultime infatti, possono superare le barriere costituite dai raschia polvere ed andare a finire nell’olio di lubrificazione dei foderi o del manicotto dell’ammortizzatore. Nelle forcelle a bagno aperto invece la sabbia può contaminare anche l’olio dell’idraulica.
Le particelle di sabbia che vanno a finire nell’olio di lubrificazione hanno un elevato potere abrasivo. Interponendosi tra boccola di scorrimento e stelo provocano una precoce usura della boccola e un’abrasione del trattamento di anodizzazione dello stelo. Alla lunga si possono quindi generare giochi tra fodero e stelo o peggio l’usura superficiale dello stelo, con perdita di scorrevolezza. In questo caso va sostituito tutto il gruppo cannotto-testa-foderi, con una spesa non trascurabile.
Risulta quindi importante, specialmente se si gira spesso nella sabbia, curare la manutenzione della forcella. Seguire gli intervalli di manutenzione e al limite fare un cambio d’olio in più non fa mai male!
Dopo ogni uscita, o anche se si fa una pausa, è buona norma pulire gli steli. Se siamo a casa armiamoci di un pennellino e di un panno morbido e puliamo per bene gli steli e il raschia polvere. Se siamo in bike park o stiamo facendo una pausa durante un giro, una semplice passata sullo stelo con un guanto non fa mai male.
In molti utilizzano prodotti di lubrificazione sugli steli per migliorare la scorrevolezza della forcella, quali oli al Teflon, oli al silicone, oli al fluoro. A parte prodotti specifici formulati appositamente, solitamente l’olio sugli steli in condizioni di polvere è sconsigliato. L’olio, anche se molto leggero, tende comunque a far attaccare la polvere e la trascina all’interno dei foderi, dove si disperde nell’olio di lubrificazione.
Se si vuole migliorare la scorrevolezza si può applicare un po’ di olio sollevando il raschia polvere con una fascetta di plastica. Si rimuove la fascetta, si comprime un po’ di volte la forcella e si rimuove con un fazzoletto di carta l’olio in eccesso che si deposita sugli steli. In questo modo lo stelo rimane asciutto e lo sporco non si attacca, ma il raschia polvere rimane lubrificato e la forcella scorre bene.
L’ammortizzatore posteriore invece in condizioni di polvere è meglio lasciarlo così com’è.
Ecco cosa succede ad utilizzare un olio troppo viscoso sugli steli: una pappetta di sabbia e lubrificante poco salutare per la forcella…
Il lavaggio della bici
Pulire la bici dalla sabbia non è difficile. La sabbia va via anche con un pennellino o una spazzola morbida, senza bisogno di acqua, ma spesso capita che la polvere si impasti con l’acqua (magari sollevata in un guado) e formi una specie di cemento difficile da rimuovere.
Detergenti specifici permettono di ottenere ottimi risultati con pochissimo sforzo
Se si hanno a disposizione dei detergenti o del sapone per piatti e una canna dell’acqua, l’operazione di lavaggio è semplice. Con una spugna o una spazzola, lo sporco viene via facilmente.
Se invece non si hanno detergenti, un trucchetto per ottenere ottimi risultati è il seguente. Ci si procura una spazzola o una scopa morbida. Si appoggia la bici vicino alla canna dell’acqua. Bagnando costantemente la bici con la canna dell’acqua, si rimuove la polvere con la spazzola. In questo modo l’abbondante acqua che buttiamo sulla bici evita che si formino aloni. E’ un sistema molto efficace che permette di ottenere ottimi risultati anche senza detersivo. Provare per credere!
Occhiali o mascherina?
La più grossa difficoltà che si incontra quando si gira nella sabbia è quella di non riuscire a vedere il terreno e gli ostacoli che stiamo per affrontare. Specialmente se si è in coda ad altri riders, spesso si guida letteralmente alla cieca, seguendo le linee di chi ci sta davanti, sperando che non commetta errori.
La sabbia e la polvere poi creano problemi di respirazione e soprattutto problemi agli occhi. E’ quindi consigliabile quando si gira su fondi sabbiosi di utilizzare la mascherina. Se da un lato con il calore la mascherina tende ad appannarsi e tiene caldo, dall’altro evita che la polvere entri negli occhi con in rischio di non vedere più dove si sta andando.
Le mascherine sono compatibili anche con molti caschi aperti. Non saranno il massimo dell’estetica, ma sempre meglio che finire contro un albero!
Le gomme
Un problema che caratterizza i bike park o i percorsi molti frequentati da bikers è la presenza di grossi accumuli di sabbia nei tratti di frenata, sui ripidi ed in curva, specialmente nelle parti basse delle paraboliche. Solitamente le gomme da asciutto sono adatte per girare anche su fondi molto polverosi, ma quando la polvere è tanta, la gomma non riesce più a prendere sul fondo compatto che si trova sotto la sabbia. La ruota quindi “galleggia” sulla polvere e perde grip, causando la classica caduta da “chiusura dello sterzo”, ovvero lo sterzo si gira a 90° facendoci ribaltare.
Quando il gioco si fa duro e la polvere è tanta, si può ricorrere a delle gomme da bagnato. Può sembrare un paradosso utilizzare gomme da bagnato sulla polvere, ma i tasselli distanziati e pronunciati di queste gomme riescono a prendere sullo strato compatto sottostante la sabbia senza galleggiare.
Se quindi doveste vedere qualcuno girare con gomme da bagnato in mezzo alla polvere, non pensate che sia un pazzo, ma piuttosto uno che sa il fatto suo.
E voi come vi comportate con la polvere? Avete qualche suggerimento o qualche trucchetto da aggiungere?
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