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La presentazione della gamma Scott 2016 si è concentrata sul formato 27.5 Plus, con cui si intendono delle ruote da 27.5″ combinate con gomme da 2.8 pollici di larghezza, cosa che le fa diventare effettivamente (quasi) delle 29 pollici. Scott crede molto in questo formato, senza però rinnegare le bici “classiche”, cioè le 27.5″ e le 29″ con gomme tradizionali.
La casa svizzera è arrivata alla misura di 2.8 pollici dopo diverse prove con gomme da 3″: quei 0.2 pollici in meno permettono di mantenere i vantaggi in trazione e grip dei “gommoni” senza andare a toccare troppo il peso. E qui veniamo ad una caratteristica molto interessante della nuova gamma: grazie alla progettazione “in casa” dei cerchi in alluminio Syncros TR1.5 27.5″ Plus, con canale interno da 40mm e larghezza complessiva di 45mm (ricordiamo che Syncros appartiene a Scott), e alla collaborazione con Schwalbe per lo sviluppo delle Nobby Nick da 2.8″, si è riusciti a tenere il peso del sistema ruota + gomma intorno a quello di una ruota da 29 pollici con gomme da 2.3″.
In questo modo Scott sopperisce alla fastidiosa caratteristica dei formati fat dell’effetto volano, data dal peso sulle masse rotanti.
Da casa Schwalbe arrivano i dati riguardanti la comparativa delle prestazioni di una Nobby Nic da 2.35 rispetto alla nuova Nobby Nic da 2.8″.
Innanzitutto l’impronta a terra è maggiore del 21%. Fate attenzione alle pressioni indicate nell’immagine, e ricordatevi che una gomma larga necessita di meno pressione per avere la stessa “durezza” di una gomma più stretta.
Interessante è la scorrevolezza, praticamente identica, e la maggiore resistenza alle pizzicature.
Il peso medio di una Nobby Nick da 2.8″ è di 820 grammi. È tubeless ready, con snakeskin, e ha la stessa carcassa delle Nobby Nic già presenti sul mercato.
Quattro sono i modelli Plus offerti da Scott, con vari montaggi. I prezzi sono ancora da definire.
Scordatevi la bici da xc superleggera con geometrie corsaiole. La Scale Plus è una trailbike a tutti gli effetti, con un angolo sterzo di 67.6° ed un peso dichiarato di 11.80 kg. Escursione anteriore di 120mm.
La prima foto dell’articolo si riferisce al classico di casa Scott, ora disponibile anche in formato Plus mantenendo le sue caratteristiche da All Mountain, con 140mm di escursione anteriore e 130mm al posteriore. Si va dai 12.30 kg dichiarati del modello top di gamma 700 Tuned ai 13.80 kg del 720.
160mm di escursione anteriore e posteriore per quella che è a tutti gli effetti una bici da enduro con gomme Plus. Leggera anche in questa versione, con 12.70 Kg dichiarati nella versione Tuned, grazie al triangolo anteriore in carbonio. Quello posteriore è in alluminio, come sulla Genius “regular”.
Non poteva mancare la versione elettrica, con sistema Bosch Performance CX 250w e batteria da 500wh. L’escursione è di 140mm all’anteriore e 130mm al posteriore.
Versione per le donne, con lo stesso sistema Bosch del modello maschile e la stessa escursione, ma diversi colori e geometrie.
Quello che accomuna tutte le bici della linea Plus sono le nuove sospensioni Fox. Di base, si tratta degli stessi sistemi che vi abbiamo presentato nella nostra anteprima corredata di test alcune settimane orsono. Camera negativa maggiorata e nuova idraulica per gli ammortizzatori, nuova cartuccia Fit per le forcelle.
Tutti i modelli full suspended sono ovviamente dotati del comando remoto Twin Lock, un vero e proprio marchio di fabbrica di Scott, che regola contemporaneamente la forcella e l’ammortizzatore. Tre le posizioni:
1) open: per la discesa. Entrambe le sospensioni sono completamente aperte.
2) Traction: per i tratti pedalati in fuoristrada. La compressione della forcella aumenta come quella dell’ammo, la cui escursione diminuisce però anche del 25%, cambiando di fatto il sag e quindi la geometria. L’affondamento diminuisce e la posizione di pedalata diventa più redditizia.
3) Lock out: per la prima volta da diversi anni, il lock out diventa finalmente completo. Ne avevamo già parlato nel test Fox: con l’addio alla Boost Valve è possibile chiudere del tutto il circuito dell’olio.
Da notare la nuova posizione del Twin Lock, ora posto sotto e non più sopra il manubrio per le bici che montano il monocorona.
Con il formato Plus è stato necessario usare il nuovo standard aperto Boost 148, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. In questo modo si può stare sicuri che le gomme non tocchino il telaio o la catena, per quanto riguarda la forcella il perno è largo 110mm per poter alloggiare i gommoni. A proposito, sulle nuove Scott Plus si possono montare gomme larghe al massimo 3 pollici.
Sia la Genius che la Genius LT hanno dunque ricevuto un nuovo carro, mentre il triangolo anteriore rimane invariato rispetto ai modelli 2015 e 2016 con formati gomme classici.
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Durante il press camp di Scott a Massa Vecchia ho avuto modo di provare sia la Genius 700 tuned che la Genius LT Tuned. Ovviamente la mia attenzione si è concentrata sulla prestazione dell’accoppiata ruote/gomme, senza però tralasciare il fatto che entrambe le bici montassero le nuove sospensioni Fox. E proprio da qui vorrei partire con questa prima prova.
Nel mio test dedicato, scrissi che la bici su cui erano state montate si era trasformata (una Santacruz 5010). Il VPP risentiva molto dei cambiamenti attuati da Fox, e la stessa cosa si può dire del monocross assistito di casa Scott. Soprattutto a livello di ammortizzatore, questi lavora estremamente sensibile quando in posizione aperta, diventando progressivo verso la fine della corsa. Un comportamento ideale su ogni tipo di bici. A ciò si aggiunge il lock out completo (finalmente), di grande aiuto sulle salite scorrevoli, data la tendenza dello schema di sospensione a sedersi nei primi millimetri di sag. Ricordo che già in posizione Traction il sag diminuisce e di conseguenza la posizione in sella ne risulta più efficiente.
Scott ha parlato di un tuning particolare abbinato alle gomme da 27.5 Plus, tuning che purtroppo non era ancora disponibile sulle bici test, ma che contiamo di poter provare a breve.
Arriviamo quindi alle gomme. Mi concentrerò sulle sensazioni della Genius 700 Tuned. La versione LT mi è sembrata “troppo” per i sentieri di Massa Vecchia, e l’ho abbandonata dopo un giro nel famoso Canyon a favore della sorellina da 130mm di escursione posteriore e 140mm all’anteriore.
Innanzitutto il peso. 12.3 kg (senza pedali) per una bici full da 27.5 Plus sono veramente pochi. Al di là del telaio, il cui peso piuma era già stato una sorpresa durante la presentazione di due anni fa, gli ingegneri Scott hanno lavorato molto per evitare ogni grammo superfluo sui cerchi. E sulle gomme, grazie alla collaborazione con Schwalbe che ha prodotto queste Nobby Nick da 2.8″ proprio per Scott. Da notare che sono tubeless ready e che erano latticizzate.
La cosa si sente alla grande sui trail. O meglio, non si sente. Infatti il tanto temuto effetto volano è ridotto ai minimi, e la bici si lascia condurre bene in curva senza quella tipica pesantezza in fase di impostazione tipica delle fat o semifat. Lo stesso discorso vale anche in salita: la bici scorre alla grande, a parte quando ci si trova su asfalto, dove la trazione si trasforma in fatica per il rider.
Ho gonfiato la gomma anteriore ad 1 bar e quella posteriore ad 1.1 bar. Non fatevi ingannare dai numeri: su una gomma di sezione più grande queste pressioni significano più “durezza” che su una gomma classica. Diciamo che 1 bar si può paragonare a 1.7 bar su una gomma da 2.3″. In questo modo ho trovato un buon compromesso fra grip e tenuta della gomma sul cerchio. Infatti una delle cose che proprio non mi piace delle fat è la sensazione di “vuoto” quando la spalla cede in curva.
La trazione in salita si è rivelata subito una delle caratteristiche più apprezzabili della Scott Genius. Ma ancora più convincente è la prestazione in discesa: unito al lavoro delle nuove sospensioni Fox, il grip dei gommoni dà grande sicurezza in ogni situazione, permettendo di scegliere linee da cui prima si girava alla larga.
Tutto bello e fantastico? Fino ad un certo punto. Cioè fino a quando non si comincia a dover riparare una delle tante forature dovute a pizzicature (fra cerchio e terreno – non c’erano camere d’aria in gioco), spine e tagli. Il risparmio di peso sulle gomme ha un prezzo, che è quello della loro affidabilità. L’ho constatato insieme agli altri giornalisti in giro con me: la carcassa leggera unita ad una maggiore superficie delle gomme fanno sì che le forature siano molto più frequenti che su una gomma normale. L’unica soluzione per ovviare al problema è montare dei pneumatici più robusti, il cui peso però si avvicinerebbe al chilogrammo, e andrebbe ad intaccare i vantaggi dovuti alla leggerezza di cui parlavo prima ma, allo stesso tempo, proteggerebbero il cerchio la cui robustezza in terreni rocciosi è tutta da dimostrare.
Bisogna anche dire che giravamo piuttosto veloci in discesa, e che queste bici sono probabilmente pensate soprattutto per chi si avvicina al mondo della mountain bike o ha bisogno di una sana dose di sicurezza per girare senza tanti patemi. In parole povere, l’acquirente medio di una 27.5 Plus scende più lentamente e con più cautela, non raggiungendo così il limite delle gomme leggere.
Ricordo infatti che la gamma Scott mantiene i modelli dalla gommatura classica, più adatti ad un pubblico esigente. Inutile negarlo: se una 27.5 Plus pesa 12.3 kg, la sorella senza Plus, a parità di montaggio, peserà comunque di meno e monterà delle gomme più resistenti.
Insomma, dopo due giorni di prova mi sento di dire che Scott ha lavorato molto bene sul progetto 27.5 Plus: le bici sono divertenti e leggere, facili da portare. Posso consigliarle ai principianti e a chi si sente insicuro in fuoristrada. Il tallone di Achille sta nella gommatura troppo delicata.
Tutti gli altri potenziali acquirenti Scott facciano un pensierino ai modelli classici. Se proprio volete tanto grip, montateci il Procore (qui il test). La trazione e grip di una gomma con Procore è addirittura migliore di una 27.5 Plus.
Foto di Markus Greber.
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