Sei giorni nella BC Bike Race, sembra che la definizione da dizionario di “singletrack” ci si adatti bene. La mia apertura mentale è limitata dalla stanchezza che sento dopo centinaia di chilometri correndo in mountain bike, e dalla concentrazione che devo mantenere per conservare il mio corpo e la mia bici in ordine di marcia tutto il tempo.
Il singletrack che sono qui per percorrere è uno dei sentieri famosi in tutto il mondo che attraversano l’aspro territorio della west coast. Questo singletrack corre su e giù lungo la costa, tra i boschi e sulle montagne, in valli rigogliose e attraverso posti con viste scenografiche. E’ il percorso dell’annuale BC Bike Race, una gara a tappe di sette giorni e 335 km che attraversa un’area ritenuta tra le più belle del pianeta dove andare in bici. Oltre 500 concorrenti si sono raccolti da 26 nazioni quest’anno per prendere parte all’evento, che è noto come la “Ultimate Singletrack Experience”. La gara è solo una parte di un giro lungo una settimana, perchè i panorami e la vita della costa traspaiono in ogni momento di questo viaggio. Dal gustare la cucina locale all’incontro con centinaia di persone simili a te: è un’esperienza unica.
I rider si agitano nervosi alla linea di partenza, aspettando il colpo della pistola che ci farà fiondare lungo le vetrine in stile vecchio west della Dunsmuir Avenue, la via principale del centro storico di Cumberland. Il nostro percorso oggi ci porterà sulle stesse colline dove il carbone è stato estratto per anni, alimentando anni di prosperità economica per la regione. I minerali non sono più estratti dal suolo come accadeva all’inizio del ventesimo secolo, in compenso si estrae dalle montagne intorno alla città un sacco di divertimento. Attività come l’ostello Riding Fool, il negozio di bici Dodge City Cycles e le guide Island Mountain Riders hanno fatto della condivisione dei sentieri intorno a Cumberland la loro missione. Unite tutto questo ai trail builder locali, che creano chilometri di singletrack, ed avrete una località che per la mountain bike è difficile da battere.
La nostra BC Bike Race sfrutta al meglio gli sforzi dei trailbuilder, e la giornata culmina in una discesa rocciosa ed eccitante dal Forbidden Plateau, in alto sopra la città. La mia bici danza sotto di me mentre scendo lungo la montagna assorbendo ogni attimo: indimenticabili momenti in mountainbike.
L’andatura frenetica dei rider più forti alla partenza stabilisce velocemente una scala gerarchica nei concorrenti, mentre entriamo nei sentieri intorno a Campbell River. Mi attacco ad un paio di rider di Calgary, è la prima volta che pedalano ad ovest delle montagne rocciose.
Sezioni fangose stanno in agguato nel bosco buio, in seguito alle piogge della settimana precedente, trasformando alcune sezioni del percorso in snervanti montagne russe. Superiamo le parti difficoltose e veniamo premiati da un singletrack ripido e liscio. Mentre il verde vibrante della foresta scorre di fianco a me, uno dei ragazzi di Calgary grida “adoro la mia bici!”
La giornata finisce al campo base della BC Bike Race sui morbidi prati del parco cittadino, nel cuore di Campbell River. Il nostro accampamento è già stato montato dalle squadre del laborioso staff e non ci resta che sdraiarci all’ombra, riidratarci e appisolarci un po’, godendoci il riposo prima della cena. Mi sposto ad un angolo del parco e mi unisco ad una lezione di yoga, tenuta dall’istruttore e compagno di gara Ryan Leech. I miei muscoli apprezzano un po’ di buon allungamento e a giudicare dai gemiti degli altri partecipanti sui materassini, questo vale per tutti.
Le aquile si librano nel cielo sopra di noi e io resto affascinato da un sacco di pittoresche insenature in cui mi piacerebbe costruire lo chalet dei miei sogni, mentre navighiamo attraverso lo spettacolare Stretto di Georgia verso l’isolata Sunshine Coast a nord. Powell River è un paese che ha cavalcato per anni i cicli alterni di estrazione di risorse naturali. Più recentemente, la città si è dedicata ad altre forme di attività, come il turismo ecosostenibile. La BC Bike Race vi si adatta perfettamente, come si nota dall’accoglienza al nostro arrivo. Lasciamo il traghetto a piedi, camminando lungo la strada prinicpale fino alla linea di partenza, con folle di locals che ci salutano. Piccole squadre di cheerleades si lanciano in aria a vicenda mentre ragazzi adolescenti suonano i tamburi. I negozianti distribuiscono anguria ai concorrenti, mentre suonatori di cornamusa stanno sull’attenti lungo una curva della via. Lo spirito della comunità si sente anche lungo i sentieri.
Centinaia di persone si allineano lungo una sezione appena costruita e chiamata Death Rattle, incoraggiando i corridori e suonando campane da mucca. C’è anche uno che suona musica rock con la chitarra ed un amplificatore a batterie. L’energia è elettrica mentre scendo facendomi strada verso alcuni dei sentieri più divertenti che abbia mai percorso.
Quella sera ceniamo al complesso sportivo locale. Lo stadio da hockey è senza ghiaccio, ed adesso accoglie tavole con tovaglie e argenteria, complete di candele e luci che decorano i lati dello stadio. Ragazze su pattini a rotelle fluttuano tra i tavoli, servendo birra e vino locali, mentre noi ci tuffiamo nella grigliata di maiale, gamberi e nella pasta di asparagi, assieme a verdura locale ed un dolce ricoperto di caramello per dessert.
Mentre ci allarghiamo le cinture e sediamo gemendo per la quantità erculea di cibo che abbiamo ingerito, talenti locali si alternano sul palco per l’intrattenimento. La serata raggiunge il massimo quando un teenager sale sul palco per cantare dei pezzi hip-hop. Dopo le prime poche perfette note aveva già la folla ai sui piedi, come ad un’audizione di American Idol.
Per molti dei partecipanti alla gara provenienti da tutto il mondo, alcuni dei momenti più memorabili della settimana si hanno fuori dalla vera gara. Questa mattina, mentre il traghetto ci portava dalla baia Saltery a Earls Cove attraverso l’insenatura Jervis, i partecipanti si sono ammassati sul ponte per scattare fotografie dei panorami selvaggi e godersi il caldo sole estivo.
Cominciamo la gara di oggi direttamente dal porto di Earls Cove, dritti verso una spietata salita su strada. Il sole estivo che ci piaceva tanto di mattina sul ponte del traghetto adesso batte senza pietà, causando continui rivoli di sudore che mi corre negli occhi. Quella di oggi è la tappa grossa, un giro di 61 km fuori strada che ci porterà fino a Sechelt. Non siamo più nemmeno lungo la costa. Attraversiamo lunghe sezioni del Sun Coaster Trail, un corridoio non solo dedicato alla bici che collega diverse comunità rurali della Sunshine Coast. Le mie gambe implorano per una pausa mentre pedalo lungo le esposte salite sotto le linee elettriche e seguo il sentiero mentre si trasforma in un bosco scuro per qualche momento di sollievo dal sole cocente.
Mentre mi avvicino a Sechelt, supero un cartello scritto a mano che recita “Birra fresca, 5 km”. Le mie gambe ritrovano una nuova botta di energia perchè so che l’arrivo è vicino. Segue un po’ di strada asfaltata, poi si torna nel bosco per un’altra serie di sentieri, uniti ad alcune salite terribili. L’ultimo chilometro sembra non finire mai, e finalmente termina nelle ripide vie residenziali di Sechelt all’arrivo.
Le gambe sono cotte ed il mio cervello è bollito dal sole, ma domani è un altro giorno, così comincio con le mie mansioni: bere litri d’acqua, ripristinare i sali che ho perso e lavare la mia fida Kona Hei Hei, preparandomi per la tappa di domani.
Il giorno nasce frizzante e rinfrescante, con la foschia che abbraccia le montagne sopra Sechelt. La tappa di oggi, assieme al tempo sembra ristoratrice. Non è priva di sfide, però, e sulla salita fuori dalla città mi chiedo quando le mie gambe cominceranno a svegliarsi ed a lavorare sul serio. Presto i miei muscoli prendono vita ed entro nel ritmo. Lo sforzo di adesso mi ripagherà più tardi, perchè la carta della tappa promette oltre 700 metri di discesa fino all’arrivo alla stazione del traghetto a Langdale.
Pedalo con un ritmo tranquillo, le gambe girano mentre salgo di quota. Attraverso la foschia, sento l’inatteso suono di una tromba che suona vecchie marce. Supero il musicista in cima alla montagna con un sorriso sulle labbra e mi preparo a lasciarmi andare nell’ultima discesa, il porto è lontano, più giù.
La discesa ci porta attraverso il Bike Park Sprockids, il primo bike park municipale del suo genere nell’America del nord. Il fondatore, Doug Detwiller, ha dato inizio al programma per aiutare i ragazzi a riuscire bene a scuola. Da allora, l’organizzazione ha aiutato migliaia di ragazzi a scoprire la bellezza della mountainbike, con clinics e iniziative in tutto il mondo. Il bikepark originale ha visto tanti cambiamenti nella sua storia più che ventennale, evolvendosi in continuazione per incontrare i bisogni della community della Sunshine Coast. Mi godo i risultati di queste trasformazioni, lanciandomi su curve scolpite e salti ben curati fino giù all’oceano.
Dopo aver finito ieri siamo saliti a bordo del traghetto, centinaia di corridori affamati assediavano i ristoranti di bordo, riprendendosi dopo una lunga giornata in bici. Il viaggio di 40 minuti verso la terraferma è anche un’occasione per conoscere gli altri rider e raccontarsi qualche storia sugli eccitanti giorni appena passati.
Con centinaia di chilometri di sentieri disegnati per la mountainbike nella zona di Squamish, il percorso della tappa di oggi è una selezione di alcuni tra i singletrack più belli che l’area possa offrire. Questi sentieri sono il risultato di anni di duro lavoro da parte della Squamish Off-Road Cycling Association (SORCA) e trailbuilder. SORCA ha dovuto lavorare sodo per promuovere le relazioni con l’amministrazione in BC, i proprietari privati di terreni, compagnie che si occupano del taglio di legname e la comunità di Squamish, assieme hanno dato vita alla fine ad una fonte di crescita economica per l’area.
Mentre ci allineiamo alla linea di partenza, la mia mente è già sui fantastici sentieri che la giornata che ho di fronte mi porterà ad attraversare, anche se le mie gambe non sono della stessa opinione. Le fatiche della settimana stanno cominciando a farsi sentire, ma oggi è un giorno in cui vale la pena dare fondo alle risorse, perchè la tappa finale di domani a Whistler è relativamente corta.
Pubblico rumoroso e vestito sgargiante, la distribuzione di bacon e ciambelle, e i sentieri costruiti nel miglior modo fanno di questa una tappa memorabile e mi danno un’energia inattesa per dirigermi verso il giorno finale a Whistler.
La breve tappa di oggi consiste in una salita ed una discesa nel famosissimo bikepark, poi nel singletrack roccioso e pieno di curve del Lost Lake. La salita al Bike Park è ripida e non dà sosta, ma mi arrampico in cima con entusiasmo e faccio i primi salti sul sentiero Crank It Up, un classico che ne è pieno.
Mi lancio lungo il sentiero, superando gente in aria e sulle larghe curve con sponde. Arrivo in fondo completamente esausto ma ancora carico per l’adrenalina della gara.
Il resto del giorno mi affido al pilota automatico, ogni giro di pedale mi avvicina alla fine. Così termina per me la BC Bike Race. Ottengo la mia ambita fibbia per cintura da finisher della gara e vado a sdraiarmi nell’ombra a ripensare al giorno di oggi ed alla settimana intera. Mi sento veramente soddisfatto, con solo una punta di dispiacere perchè questa bella esperienza è conclusa. Esausto, sono contento di non dovermi presentare alla linea di partenza domani mattina, ma già non vedo l’ora di visitare di nuovo i luoghi selvaggi in cui sono stato durante questa settimana indimenticabile.
Traduzione di David Roilo
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