Dopo avervi parlato di come usare il reggisella telescopico e di quando azionarlo entriamo un po’ nello specifico di quando conviene avere la sella alta e quando bassa. Avevamo già anticipato un po’ l’argomento la scorsa settimana ma penso sia importante porre l’attenzione più nello specifico su alcune situazioni in cui l’utilizzo di una posizione porta ad alcuni errori o a dover effettuare delle compensazioni con il resto del corpo. Ma andiamo con ordine e iniziamo a dividere a grandi linee le fasce di utilizzo.
Sella Alta
–SEMPRE quando dobbiamo pedalare seduti. Pedalare seduti con la sella bassa non ha senso e può portare a infiammare le ginocchia. Se possiamo stare seduti a pedalare significa che non stiamo affrontando zone particolarmente difficili e quindi non avremo bisogno di gran libertà di movimento. Sarà importante anche se seduti mantenere una posizione che bilanci al meglio i pesi, ok dare trazione alla ruota ma dobbiamo sempre avere una perfetta direzionabilità, anche in salita.
–Scalini o ostacoli in piano o salita da prendere a bassa velocità. In questo caso, in particolare se il gradino è singolo avere la sella alta non ci disturberò più di tanto, ci darà inoltre la possibilità di rimanere seduti appena prima e appena dopo che la ruota posteriore avrà superato il gradino (in cui per forza di cose dovremo alzare il posteriore e quindi alzarci un istante) facendoci risparmiare energie preziose. Insomma una salita tecnica ma non tecnicissima nella quale passiamo la maggior parte del tempo seduti e in cui ci alzeremo sporadicamente per superare qualche ostacolo potrà essere affrontata tranquillamente a sella alta.
–Discese molto scorrevoli (asfalto o quasi). Tutte quelle discese come quelle su asfalto o simili (strade bianche molto pulite e lisce) potranno essere percorse con sella alta. L’importante sarà mantenere la posizione adatta a caricare comunque bene l’anteriore per non perdere direzionalità e rischiare di andare dritto. La sella alta ci permetterà di appoggiarci e risparmiare energie o recuperarle… La sella alta aiuta inoltre a caricare l’anteriore, donando appunto grip alla ruota conduttrice e dandoci sicurezza nella scelta della linea. Attenzione a non rimanere statici sulla sella, in staccata dovremo arretrare leggermente per compensare lo spostamento di carico, così come in curva dovremo aver cura di tornare in posizione e caricare al meglio l’anteriore. Insomma stare seduti non significa rimanere statici ma semplicemente avere un punto di appoggio in più!
–Single track molto scorrevoli in piano o falsopiano in discesa. Anche se tortuosi ha senso rimanere in sella per poter rilanciare con più facilità. Qui sarà davvero fondamentale continuare a caricare l’anteriore in ogni situazione, piegando leggermente le braccia o comunque tenendo il busto in posizione “base”. Se i single track pendono verso il basso in modo deciso abbassate pure, così come se affrontate un pezzo di “misto” in mezzo ad un single track in piano che, grazie alla vostra preparazione fisica, riuscite ad affrontare a tutta. Insomma con l’aumento della velocità può convenire abbassare la sella, soprattuto nelle fasi salienti quasi staccate e curve per lasciare un po’ più libertà di movimento al corpo.
Sella Bassa
-SEMPRE quando dobbiamo pedalare in piedi. Ovviamente mi rivolgo in particolare a chi usa un cannotto telescopico. Come dicevamo settimana scorsa se siamo in piedi per rilanciare la sella non la usiamo ed è solo un impedimento (ad esempio in discesa e in pianura andrà a toccarci nelle cosce nel momento in cui incliniamo la bici per spingere di più sui pedali). Quando poi non si pedala ma si guida e basta come in discesa o su single track ad alta velocità sarà certamente meglio avere più mobilità delle gambe per poter mantere una guida più attiva possibile.
–Salite tecniche con ostacoli consecutivi. Una zona tecnica come una rock session o una serie di scalini, cambi di direzione e pendenza potrà essere affrontata in piedi se saremo abbastanza allenati. In questo caso il corpo sarà molto attivo perchè dovrà si sprigionare potenza (e quindi stare in piedi) ma dovrà anche continuamente variare il proprio assetto per fare sì che le due ruote arrampichino al meglio pur essendo in due punti del percorso diversi. Questo significa che se io affronto uno scalino con l’anteriore magari il posteriore sarà sul piano.
Al contrario quando il posteriore andrà ad impattare lo scalino per superarlo l’anteriore sarà ormai avanti e magari dovrà superare un nuovo ostacolo. Insomma alla base di una salita tecnica, come dicevamo, c’è una guida decisamente attiva, che legge il terreno e varia continuamente la gestione dei pesi favorendo prima una ruota, poi l’altra, poi alleggerendo entrambe ove servisse. In tutto questo non avere la sella in mezzo alle balle permette di avere molta più libertà di movimento. Pensate, per fare un nuovo esempio, ad una salita con rocce varie e un po’ di fango. Sappiamo che dovremo cercare di schivare o salire le pietre. Sappiamo anche che sul bagnato dobbiamo stare attenti a non avanzare troppo per non far perdere grip al posteriore in fase di pedalata. Ecco che quindi dovremo tenere il peso bene indietro (non nel senso che saremo arretrati, ma nel senso che non avanzeremo più di tanto anche se siamo in salita) e magari pedalare in piedi ma col sedere basso, vicino alla sella, per abbassare il baricentro e dare grip al post. Ecco che più la sella è basse e più avremo modo di caricare il posteriore e dargli grip.
–Discese dissestate e salti. Oltre ad avere la possibilità di muovere la bici sotto di noi, la sella bassa ci permette anche di avere molta più “escursione” con le gambe. Il nostro tampone di fondocorsa (la sella) intralcerà meno il movimento delle nostre gambe utilizzate come sospensioni. In questo modo inoltre potremo caricare molto di più le gambe per staccare dai salti e avremo modo di assorbire al meglio i salti.
–Discese tecniche. Ovviamente avere qualcosa sulla bici che cerca di farti cappottare non fa piacere a nessuno quando già il percorso ci mette del suo.
–Single track in velocità e zone guidate affrontate ad alta velocità. Quando le velocità crescono deve crescere anche la mobilità sulla bici… una buca che affrontiamo abbastanza tranquillamente a 10 all’ora diventa una mazzata che ci destabilizza a 30. Insomma quando c’è puramente da guidare meglio essere liberi di farlo al meglio.
Ingrediente segreto. Mantenere la posizione base anche con sella alta.
Affrontare una discesa con la sella alta non significa necessariamente arretrare di più. La distribuzione dei pesi rimane la medesima, semplicemente avremo meno possibilità di movimento sulla bici e le gambe quasi “bloccate”. La sella sarà insomma un impedimento, ma non farà variare di una virgola il bilanciamento corretto dei pesi. Per questo motivo guardando le foto seguenti vedrete come arretrare eccessivamente porterà ad un errore nel quale ci ritroveremo (nel caso della foto) arretrati anche nella zona pianeggiante successiva.
errore, troppo arretrato durante tutta la sequenza
Continuando con le foto vediamo invece come le posizioni con sella alta e bassa non siano in effetti così diverse (braccia leggermente più tese con la sella alta per compensare all’impossibilità di piegare le gambe quanto desiderato). Sarà ovviamente diversa la velocità con cui affrontiamo gli ostacoli ma è importante ricordarsi sempre che la gestione dei pesi non cambia di una virgola!
sella bassa
sella alta
Vorrei ringraziare personalmente tutti coloro che mi stanno chiamando e scrivendo mail riguardo alle date dei corsi che ho lanciato martedì, sto già riempiendo le date in pochissimo tempo e la conferma di chi già ha partecipato lo scorso anno riempe me e Yari di soddisfazioni.
Alla prossima.
Jack