Sellaronda Hero Tour: il giro del gruppo del Sella con la MTB

Lo scorso finesettimana, Leitner Ropeways e la Val Gardena ci hanno invitato a Selva di Val Gardena per conoscere la regione, assistere a partenza e arrivo della Sellaronda Hero e per provare il giro MTB Hero Tour (una delle sue versioni in verità).

Chi è Leitner ropeways?

Cominciamo da Leitner Ropeways, che non tutti conoscono. E’ una grossa azienda altoatesina specializzata in impianti a fune. Leitner costruisce funivie dal 1888, vale a dire da 126 anni, ed ha acquisito tanta esperienza da non fare più solo impianti di risalita in ambito alpino e sportivo, ma sviluppa anche soluzioni per il trasporto in città. Per fare un esempio, è di Leitner la più grande cabinovia urbana dell’eurasia, ad Ankara.



.

GD10-Ankara_fullscreen

Ha cinque stazioni e copre una distanza di 3.2 km con una portata di 2400 persone all’ora per senso di marcia. Collega i quartieri di Şentepe e Yenimahalle con la rete metropolitana.
Ma quello che interessa a noi è che sono gli impianti Leitner a portare i biker in cima alle salite del Hero Tour attorno al gruppo del Sella.

Il Sellaronda Hero Tour

La Sellaronda è nota da tempo ormai, principalmente per la possibilità di percorrerla d’inverno con gli sci in entrambi i sensi. Più recente è la promozione della zona anche per le mountainbike, con impianti aperti d’estate che permettono di trasportare le biciclette. Impianti che sono un grande aiuto perchè senza di essi ci sarebbe un dislivello da 3000 a oltre 3700 metri da coprire pedalando, chiudendo l’opportunità di fare il giro a biker senza un ottimo allenamento.

Prezzi e guide

Cominciamo dall’argomento spinoso e che per molti ancora non è chiarissimo: quello sulla necessità di farsi accompagnare da guide per fare il giro. Ho chiesto proprio ad una di esse come funzionasse la questione. Dunque, non è possibile fare il biglietto per il Sellaronda Hero Tour senza prendere anche una guida. Il costo per il tour accompagnato è di 75€ a testa e bisogna essere gruppi di almeno 4 persone. Oppure si può fare il giornaliero per 39€ ma bisogna arrangiarsi a trovare una guida e pagarla autonomamente. Per andare da soli si possono fare i biglietti singoli agli impianti (per un costo di 50€ circa), tranne a Campitello dove senza guida non si può prendere l’impianto, non vogliono assumersi la responsabilità di eventuali infortuni. L’ultima alternativa per fare il giro senza guida è la tessera BikingUp! che per 75€ consente di usare gli impianti ed ha una durata di 3 giorni utilizzabili su 4.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA
Simon, una delle nostre de guide, chiude il gruppo. Ha fatto la scuola come guida in Italia ed un corso per freeride e downhill in Austria

Io devo dire di essermi un po’ ricreduto sul ruolo della guida, che vedevo solo come una spesa in più. Le guide conoscono bene i posti e ci risparmiano di controllare la cartina ad ogni incrocio, nei paesi ci portano dritti all’impianto di risalita giusto senza gironzolare e chiedere, risparmiando parecchio tempo. Nel nostro caso si trattava inoltre di ragazzi rilassati e di buona compagnia, perfetti trilingui (italiano, tedesco e ladino almeno). D’altra parte va detto che, almeno sul percorso fatto da noi, dal punto di vista tecnico le difficoltà erano poche ed anche un principiante può fare quasi tutte le discese senza bisogno di aiuto, smontando nei punti in cui non si sente sicuro.

 

Il giro

Abbiamo fatto il giro in senso orario. 58km e 3730 metri di dislivello che si riducono a 450 con gli impianti. Noi ne abbiamo fatti circa 900 perchè una seggiovia era chiusa. Per il nostro giro eravamo divisi in due gruppi, quello italiano e quello tedesco (io ero in quest’ultimo) ed avevamo due guide per gruppo. Partiti da Selva abbiamo preso la nuovissima cabinovia Dantercepies. Una cabina contiene 10 persone, oppure si può ribaltare una panca, lasciando spazio per 3 biker e 3 bici.

Dalla cima si prende prima uno sterrato e poi un sentiero che Lunedì era molto bagnato e rovinato dagli oltre 4000 biker che sono passati il giorno prima per la Sellaronda Hero. Si fa comunque tutto in sella con un po’ di equilibrio e porta al passo Gardena. Da li comincia il Singletrail Frara, che fa parte del Sellaronda Gravity Tour (ci sono anche altre versioni del tour, come quella per le e-bike e la versione gourmet). E’ un sentiero bellissimo, pieno di curve in appoggio e con qualche passerella sui ruscelli. 3km e 470 metri di dislivello (e di goduria). Non è un sentiero freeride però, non ci sono salti ed io l’ho fatto tranquillamente con una front xc 29″ regolata in tutta fretta al noleggio. Scendendo si arriva a Colfosco, da dove si raggiunge Corvara per bei sentierini pianeggianti percorsi anche da escursionisti a piedi.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA
A Corvara abbiamo preso la cabinovia Col Alt (più piccola, due bici e due biker per cabina) per poi portarci al rifugio Pralongià per una sosta. Dalla stazione a monte fino al rifugio è tutto strada sterrata, un su e giù leggero con un panorama pazzesco su Marmolada, Boè, Civetta, Sas Ciapel e altre montange, tanto è inutile provare a descrivere a parole (e anche con le foto si fa un po’ fatica a rendere).

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Rinfrescati da un Apfelschorle da bravi tedeschi, ripartiamo. Dal rifugio comincia un po’ di discesa, prima su sentiero ghiaioso (che fastidio la ghiaia in curva!) e poi su pratone.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Molto bello per essere un pratone, non troppo ripido e con appena una traccia di sentiero per seguire un pochino di curve e dare tenuta in frenata, oltre a permettere di vedere dove si mettono le ruote.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Si raggiunge poi un sentiero nel bosco che in leggera pendenza porta giù al passo Campolongo. Dal Campolongo portroppo non abbiamo potuto prendere la funivia per provare il nuovo sentiero Bec de Roces, anch’esso parte del Gravity tour. Siamo quindi scesi ad Arabba per un altro sentiero a tratti molto ripido e scassato, ma di nuovo fattibile anche con una front da xc, quindi sella giù ed attenti ai sassi smossi.
Arabba. Da qui di nuovo funivia Leitner, che porta a Portavescovo. Un saluto alla Marmolada, vicina dall’altra parte della valle e partiamo in direzione passo Pordoi, purtroppo perdendo di nuovo quota lungo uno sterratone neanche troppo liscio. Pizzicatura per me, passato troppo pesantemente su una roccia sporgente. Una delle guide mi ha aiutato a cambiare la camera, così poco dopo ci siamo messi alla rincorsa degli altri. Con sollievo siamo presto entrati in un sentiero stretto e con un bel fondo che dava aderenza, principalmente pianeggiante e flow ma con dei tratti tecnici, abbastanza facili ma divertenti e – diciamolo – danno sempre un po’ di soddisfazione.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Una pedalata dopo l’altra, una curva dopo l’altra siamo a metà della strada per il Pordoi. Per un altro breve sentiero creato apposta per le MTB e con le sue belle curve in appoggio arriviamo alla seggiovia di Pont de Vauz. Durante la salita vediamo sotto di noi il bellissimo singletrail Pordoi con le sue curve e le sue passerelle, che però va in direzione opposta alla nostra: mannaggia!

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA
Abbiamo superato la metà (e la parte più bella, secondo me). Dal passo Pordoi ci si dirige a Canazei tra sterrati e sentieri preesistenti e poi in piano fino a Campitello per prendere la funivia di Col Rodella.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Da li sterratone in forte discesa e poi tranquilli fino al passo Sella da dove, attraverso la bellissima “città dei sassi” ed un sentiero più stretto si arriva al rifugio Comici. Quando abbiamo fatto il giro, avevamo 2 ore e mezza di ritardo, quindi abbiamo trovato il sentierino abbastanza libero. All’ora di pranzo è un po’ affollato di escursionisti.
Pranzo (si fa per dire, erano le quattro e mezza!) al bello e futuristico rifugio Comici e poi giù di nuovo verso Selva lungo il tracciato della gara.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Tiriamo le somme

In due parole un giro bellissimo, in particolare il sentiero Frara dedicato alle MTB che mi ha lasciato una gran voglia di provare gli altri come Bec de Roces e Pordoi (per i più gravity ci sono poi il Freeride Park Belvedere a Canazei ed il Freeride Ciampinoi sopra Selva). Si potrebbe desiderare più singletrack e meno sterrato, ma ricordo che il Sellaronda Hero Tour è un progetto giovane (i sentieri del gravity tour sono tutti nuovi).
Come dicevo sopra, qualunque bici va bene per un giro come questo, dalla front da xc alla full da enduro. Potendo scegliere però, penso che il massimo del divertimento si abbia con una trailbike.
Noi siamo stati fortunati e l’abbiamo fatto nel sellaronda bike day, in cui i passi sono chiusi al traffico e pieni di stradisti. Io sono tornato sul passo Sella il giorno dopo con degli amici a rifare una parte del giro: il rumore delle moto in posti così belli dà fastidio. Per fortuna i punti più panoramici sono anche abbastanza lontani dalle strade.

La Val Gardena ha altro da offrire

Il giorno precedente il giro, mentre gli atleti facevano la gara, noi siamo stati accompagnati da due guide alpine alla cima del grande Cir partendo dalla stazione a monte di Dantercepies. Un sentiero attrezzato molto bello che in breve tempo (in una mattina si fa) porta alla cima, con vista sulla famosa ferrata tridentina, sul Pelmo e sul Civetta, oltre chiaramente al gruppo Sella. Qui metto solo qualche foto perchè non è esattamente un giro da fare in bicicletta. Se però andate in Val Gardena per le ferie, vale la pena portare gli scarponi oltre alla bici.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA PICT0045 - PICT0047

Storia precedente

Nuovo furto in Selle San Marco

Storia successiva

Scott 2015: tante migliorie, una nuova FatBike

Gli ultimi articoli in Viaggi e uscite in mountain bike

Pota le Orobie!

Le Orobie sono selvagge e richiedono una bella forza di volontà per essere affrontate in mountain…

Dove nascono le nostre MTB

Taiwan è rinomata come l’epicentro della produzione dell’industria della mountain bike. Ma qualcosa ha colpito l’ex…