Recentemente è stato pubblicato un brevetto di Shimano riguardante un cambio montato coassialmente alla ruota posteriore. Questo sembra in effetti una sorta di risposta alla presentazione da parte del concorrente SRAM del nuovo Eagle, che monta il deragliatore posteriore proprio in modo coassiale alla ruota tramite l’UDH (Universal Derailleur Hanger).
Il motivo del brevetto di Shimano pare essere quello di percorrere la stessa strada del concorrente, ovvero rendere più rigida la struttura del cambio posteriore e più riparato lo stesso da urti ed in caso di cadute lato trasmissione.
In cosa si differenzia il brevetto di Shimano? Fondamentalmente per il fatto che è ancora presente una sorta di “braccio” tra cambio e telaio, sul quale è posta una vite di regolazione, che sembra fare ufficio di B-Screw o regolazione della tensione, la vite normalmente posta sul retro dei deragliatori. Questa serve quindi ad allontanare o avvicinare la puleggia superiore del cambio ai pignoni, come su un deragliatore classico. Il motivo di aver lasciato questa regolazione contrasta con la logica di SRAM, che si affida invece totalmente alla sola lunghezza della catena, dato un unica scolatura di pignoni, la 10-52, per regolare la trasmissione.
Shimano infatti nel brevetto prevede che per la regolazione si usi un accessorio da posizionare lungo l’arco del pignone più piccolo per avere la corretta distanza dalla puleggia. Questo potrebbe avere senso nel caso si preveda l’utilizzo di pacchi pignoni con scalature differenti. Proprio SRAM già propone un attrezzo del genere per regolare le proprie trasmissioni Eagle 12V.
Nessuna menzione è fatta sull’attacco del deragliatore al telaio. Nel senso che questo è coassiale alla ruota, ma non sembrano prevedere degli attacchi proprietari al telaio, come nel caso di SRAM, ma in questo il brevetto è molto fumoso.
Il braccio del deragliatore sembra tuttavia agganciarsi ad una boccola (60 nella figura) filettata all’interno per ricevere il perno passante.
Vedremo se questo brevetto diventerà realtà, nel complesso però sembra guerra aperta contro i forcellini proprietari per ogni bici. Almeno nelle configurazioni monocorona.
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Questo è il forcellino che monta la mia Kenevo 2020:
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Cos'ha di diverso dall'innovazione di questo UDH - UHD - DHU...ehm come cavolo si chiama. Forse che il mio si chiama Sandwich?
Ma allora l'innovazione starebbe solo "nell'universalità" di montaggio al telaio?
Nella lista di compatibilità ho visto che mancano all'appello moooooolti marchi e modelli di bici (compresa la mia).
Bene, stiamo a posto,
....mai uscito senza uno di scorta ;-)