Si vendono più MTB o più bici da corsa? È un dilemma che esiste dalla notte dei tempi, e se chiedete ai vostri amici, quasi tutti vi diranno che le bici da corsa sono più diffuse delle mountain bike. D’altronde, se sponsor importanti investono milioni nelle squadre che corrono il Tour de France o il Giro d’Italia e lasciano solo le briciole per il XC o il DH, un motivo ci sarà.
Il motivo dei maggiori investimenti probabilmente sta proprio lì: visibilità più grande grazie alle dirette televisive. Una Sky, per prendere un brand che ha avuto tantissima copertura mediatica in passato, ha beneficiato di una squadra Pro al di là della vendita delle bici.
Uno studio di PwC, una delle più grandi aziende di revisione e consulenza, afferma l’esatto contrario nel nostro mercato: in Europa il 34% delle bici vendute è una mountain bike e solo il 10% una bici da corsa (dati del 2020). Dopo l’Asia orientale (Cina, Giappone e Corea del Sud), dove le bici più vendute sono le elettriche, seguite dalle BDC al 18% e dalle MTB al 15%, il mercato europeo è il più grande a livello di vendite di biciclette.
La percentuale fra asfalto e fuoristrada è uguale in Nordamerica, mentre è a favore del primo in Sudamerica e nel resto del mondo, che però conta solo per una piccola parte delle vendite.
Nell’analisi di PwC troviamo poi altri dati interessanti che ci illuminano sull’attuale situazione del mercato bici dopo i due anni di sbornia Covid. Nel 2020 le previsioni erano di un mercato in crescita anche dopo la bolla, cosa confermata da quello che ci avevano detto diverse aziende ciclo fino ad inizio 2022.
Dunque sono stati fatti investimenti in personale e soprattutto in ordini di prodotti che adesso devono essere venduti in un mercato completamente diverso a causa di un netto calo della domanda, a sua volta dovuto a diversi fattori anche estranei al settore (inflazione, costi energia).
Hanno sbagliato tutti? No. In questo articolo del 17 agosto 2020 la presidente di Giant, il più grande produttore di bici al mondo per conto terzi, affermava che il boom della bicicletta non sarebbe andato oltre la bolla Covid.
Se andate poi a vedere i listini di Giant per il 2023, noterete una differenza sostanziale con quelli di altre aziende che giocano tutt’oggi al rialzo, malgrado la situazione attuale si possa ben riassumere in questa foto scattata ieri sera presso un grande negozio di Lugano.
Mercato in fermento, insomma, e da tenere sott’occhio nei prossimi mesi nel caso siate interessati all’acquisto di una nuova bici, indipendentemente se si tratti di una mountain bike o di una bici da corsa.
Ma spesso è perchè non conosce le gravel o è stato male consigliato dal negoziante di fiducia.
Ho preso la prima gravel nel 2015, per alcuni anni mi è capitato spesso di esser fermato da altri ciclisti che mi chiedevano che razza di bici da corsa stessi usando, e che, alla mia risposta, dicessero "ma come, il mio negoziante non mi ha detto che c'era una bici del genere!"
Insomma: spesso c'è gente che usa bici non appropriate.
Sono terribili: ti ammazzano senza pietà mentre tenti di star loro dietro! :mrgreen:
L'anno scorso salgo uno dei passi più cattivi della zona. Arrivato alla sommità dopo un po' vedo arrivare uno squadrone di ciclisti con bdc. La salita in questione è lunga sui 10/12 km, con un paio di tratti oltre il 20%. A metà gruppo, prima di tanti altri, ecco un signore di quasi 80 anni, tranquillo & beato... arrivarci, a quella forma lì!
Ormai la tendenza é quella, anche tra i professionisti che almeno per i pignoni non disdegnano l'agilità di un 34 o36.