Mi è sembrato di capire che ci sia un po’ di curiosità sulla bici che sto usando in questo cicloviaggio Ne parlerò in maniera approfondita e sistematica in un articolo apposito dopo il mio ritorno sul continente, ma posso anticipare che la bici ha un buon comportamento ed è gradevole da pedalare.
Il percorso del secondo giorno è iniziato ancora lungo la costa, prima su stradelli e sentieri in mezzo a coltivazioni di fico d’india intorno al teatro greco di Eraclea Minoa, poi su una carrareccia dopo il paese di Seccagrande che per diversi km costeggia un arenile di ciottoli che scompaiono in un mare di un azzurro incredibile.
Alla fine salutiamo il mar Mediterraneo e iniziamo a dirigersi verso nord, entrando nella zona di produzione delle arance di Ribera, un’ampia valle coperta di aranceti di un verde abbagliante. Qualche frutto è ancora attaccato ai rami e ne approfittiamo per una dolcissima e succosa reintegrazione naturale.
Da Ribera fino al paese di Burgio attraversiamo ancora aranceti ma anche oliveti, frutteti di pesche e pere e incontriamo qualche piccolo susino che provvediamo a scaricare, sempre per spegnere la sete e recuprare un po’ di sali e di energia.
La parte finale sal parecchio, in parte (fortunatamente) su asfalto, per poi infilarsi nella riserva della Valle del Sosio, una zona boscata di grande bellezza e che offre panorami ad ogni curva sulla valle sottostante e sul colle dove sorge Caltabellotta.
La giornata è stata decisamente più calda di ieri, intorno ai 36-38 gradi ma di nuovo la continua ventilazione di ponente e la disponibilità di frutta ed acqua ce l’hanno fatto sopportare. Anche le birre e le granite hanno aiutato…