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SRAM in questa primavera sta presentando un sacco di prodotti nuovi ed a inizio Maggio, al Bike Festival, ha presentato in anteprima e a porte chiuse la sua ultima novità.
Si chiama EX1 ed è il primo gruppo di SRAM specifico per bici a pedalata assistita (concedetemi di chiamarle bici elettriche da qui in avanti per brevità). SRAM spiega di essere partita da poche domande semplici: in cosa le bici elettriche sono diverse da quelle convenzionali? Hanno dei bisogni specifici? In breve, cosa serve ad una bici elettrica? Ecco alcune delle risposte.
I Guide RE sono pensati per gestire un uso più intenso, a causa delle velocità medie maggiori che si tengono con le bici elettriche e dei maggiori pesi. La pompa è quella dei Guide R, mentre la pinza è a 4 pistoncini, derivata dai Code, quindi dal segmento gravity. Sono anche più robusti degli altri freni SRAM: le bici elettriche sono più pesanti, e in una caduta (anche della sola bici, appoggiata da qualche parte) sono più a rischio di rottura. Quindi pompa e leva sono più massicce e robuste. Anche la pinza è stata disegnata in modo che il banjo (la connessione tra tubo e pinza) sia in una posizione più protetta.
Il peso è di 415g (direct mount, tupo di 800mm, disco CL da 160mm).
SRAM ha pensato che sulle bici a pedalata assistita non sia necessario avere i rapporti ravvicinati che abbiamo sulle nostre mountainbike. Così, per il gruppo EX.1, ha disegnato un nuovo pacco pignoni, che è il cuore di questo sistema dedicato alle eBike. Invece di usare intervalli del 15% in media (come sull’Eagle), la cassetta XG-899 usa spaziature medie del 21% ed 8 pignoni soli. Perchè? Perchè su bici a pedalata assistita rapporti molto ravvicinati possono fare più male che bene. Pensiamo a quando partiamo al semaforo (o comunque da fermi in piano) con la bici elettrica: prendiamo velocità in un attimo e in un attimo cambiamo mille rapporti, facendo correre la catena giù per la cassetta di diversi pignoni al secondo. Insomma, dal momento che c’è il motore, con queste bici è più facile e utile gestire rapporti distanti.
La cassetta ha pignoni 11-13-15-18-24-32-40-48, tutti in acciaio. Notiamo che l’intervallo totale non è ampio come quello dell’Eagle ma comunque maggiore di quello dell’XX1. È compatibile con corpetti ruota libera standard, non XD.
Abbiamo imparato tutti ad alleggerire la pedalata quando cambiamo, il solo rumore di una cambiata sotto sforzo fa venire i brividi. Con le bici elettriche è più difficile, il motore mette sotto parecchio stress la trasmissione.
Anche questo aspetto è stato tenuto in conto da SRAM, che ha sagomato i pignoni della nuova cassetta per favorire al massimo la cambiata, lavorando sia sulle maglie esterne che su quelle interne della catena. Anche la catena stessa, nel gruppo EX1, è più larga e robusta, grazie al fatto di dover lavorare su una linea catena generalmente più dritta e con soli 8 rapporti. Comandi e cambio sono disegnati per la cassetta 8v e, spiega SRAM, per lavorare bene sotto coppie alte e basse cadenze di pedalata.
Anche il resto della trasmissione è pensato per gestire a meglio le maggiori forze e coppie in gioco sulle bici elettriche, in particolare pedivelle e corone sono state disegnate specificamente per lavorare con motori Bosch e Brose (ma le pedivelle sono compatibili anche con movimenti centrali dei motori Yamaha).
Le coroncine fotografate qui sono quelle per Bosch, disponibili da 14, 16 o 18 denti e sono in acciaio. Quella per Brose è 34d in alluminio.
Siamo curiosi di sentire cosa ne pensano gli ebikers (e non). 10 o 11 pignoni erano troppi? Le trasmissioni convenzionali durano poco sulle ebike? Faticano a gestire la potenza del motore? Fateci sapere cosa ne pensate!
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