di Daniel Naftali
Qualche giorno fa sono state pubblicate sui maggiori portali web le foto di un nuovo prototipo di casa Sram, il gruppo XX1, il primo modello di trasmissione 1×11. Un pacco pignoni “oversize” da accoppiare ad una singola corona anteriore, sembrebbe una buona soluzione per aumentare la gamma dei rapporti disponibili…
Soluzione interessante per molti, semplice marketing per altri. Chi avrà ragione?
Gruppo XX1: di che cosa si tratta?
Che il monocorona fosse estremamente vantaggioso si è sempre saputo, ma purtroppo le soluzioni fin’ora disponibili sul mercato non sono mai state in grado di offrire una gamma di rapporti sufficientemente ampia da coprire le esigenze di salita e discesa.
Una coperta corta insomma: o si ottimizzano i rapporti per la salita montando una corona piccola, ma rinunciando ai rapporti più lunghi per la discesa, o si monta una corona più grossa, ottimizzando i rapporti per la discesa, ma trovandosi costretti ad utilizzare rapporti decisamente duri per la salita.
Il gruppo XX1 nasce proprio per quei rider che vogliono i vantaggi del monocorona, ma non vogliono perdere dei rapporti che possono rivelarsi utili in molte situazioni. Le sue applicazioni vanno quindi dall’XC all’enduro.
IL PACCO PIGNONI
[img]http://fotoalbum.mtb-forum.it/image.php?id=147405&s=576[/img]
La soluzione adottata da Sram prevede un pacco pignoni 10-42, in modo da offrire una gamma di rapporti estremamente ampia, ottimizzata presumibilmente con una corona da 32 denti. Vedremo più avanti quali rapporti questa soluzione è in grado di sviluppare, confrontandola con le attuali soluzioni presenti sul mercato.
Per avere una copertura abbastanza completa dei rapporti intermedi, il pacco pignoni è realizzato con 11 pignoni. Questa soluzione ha un duplice vantaggio:
– Da un lato rende la cambiata più fluida e rapida, riducendo il gap tra un pignone e l’altro
– Dall’altro consente di avere una copertura continua dei rapporti, senza eccessivi salti da un rapporto all’altro, in modo che il rider possa sempre avere a disposizione il rapporto ideale per il tratto di percorso che sta affrontando.
La domanda però viene spontanea: per far stare 11 pignoni sul corpo ruota libera, serve maggiore spazio. Questo significa che il gruppo XX1 avrà bisogno di ruote dedicate?
Corpo ruota libera standard, compatibile con pacchi pignoni 9V e 10V. Si noti che i denti sono continui e si sviluppano per tutta la larghezza dell’elemento.
La risposta è si e no allo stesso tempo. La larghezza del pacco pignoni 11v è compatibile con la larghezza standard di un corpo ruota libera, ma purtroppo su un corpo ruota libera standard non è possibile montare un pignone 10V. Fisicamente tale pignone potrebbe starci, ma si rivelerebbe talmente sottile da non essere in grado di resistere alle sollecitazioni indotte dalla catena.
Per questo motivo Sram ha sviluppato un nuovo corpo ruota libera chiamato “XD” qui di seguito schematizzato:
Schizzo del nuovo corpo ruota libera visto di profilo.
A differenza dei corpi ruota libera standard, in cui la dentellatura è continua (si veda la foto 2), questo nuovo tipo di corpo ruota libera presenta una dentellatura solo nella parte interna, verso il centro del mozzo. Su questa dentellatura va a fissarsi la cassetta, che è costituita da una serie di pignoni solidali l’uno con l’altro. A differenza dei precedenti pacchi pignoni infatti, nell’XX1 tutti i pignoni sono solidali, anche i più piccoli. I denti nella parte interna realizzano un incastro con la cassetta, impedendo quindi che il pacco pignoni ruoti rispetto alla ruota libera, trasferendo la coppia motrice alla ruota.
Subito dopo la dentellatura, il corpo ruota libera si stringe, creando un piccolo scalino. Subito dopo il restringimento è presente una filettatura: su di essa va ad avvitarsi un tubo, che interposto tra pignoni e ruota libera con fissaggio ad interferenza, ha il compito di serrare la cassetta. Il fissaggio ad interferenza assicura l’assenza di giochi e la concentricità del pacco pignoni rispetto al corpo ruota libera.
Il sistema può risultare complicato, ma deriva dal corpo ruota libera standard Sram/Shimano a cui sono state fatte solo delle piccole modifiche. In questo modo non sono necessarie modifiche al mozzo o all’asse ed è quindi assicurata la compatibilità con qualsiasi tipo di ruota, anche vecchi modelli, a patto naturalmente che il produttore fornisca il nuovo corpo ruota libera. Battuta del mozzo, larghezza delle flange ed ingombro sono pressoché invariati rispetto ad un pacco pignoni 9 o 10V.
Ad oggi questo tipo di pacco pignoni sarà disponibile su ruote Sram e Dt Swiss, ma rumors dicono che anche Specialized, Reynolds, Enve Composites ed altre aziende stiano trattando per avere questo sistema.
LA CORONA
Grosse novità interessano anche la corona anteriore. La corona dell’XX1 è infatti provvista di un interessante sistema anti deragliamento che consente di non utilizzare il guida catena.
Nelle corone per guarniture a 2 o 3 velocità, la dentatura è fortemente smussata, in modo da consentire una facile cambiata. Questo, se da un lato migliora la fluidità della cambiata, riduce fortemente la capacità della corona di guidare la catena, con il rischio di deragliamenti. Il problema, in presenza del deragliatore non si pone, fungendo questo da guida per la catena in entrata, ma si presenta ad esempio quando si muovono i pedali all’indietro.
Un guida catena è sempre necessario per gli attuali sistemi monocorona.
In commercio esistono già oggi delle corone specifiche per singola, i cui denti non presentano smussature. Tuttavia, seppur migliori rispetto alle corone per doppia o per tripla, anche in questo caso l’utilizzo di un guida catena, almeno in entrata, è sempre necessario.
La nuova corona dell’XX1 presenta un sistema decisamente ingegnoso:
La catena presenta due tipi di maglie, una più larga ed una più stretta. Nei sistemi tradizionali i denti sono tutti della medesima larghezza, necessariamente stretti per poter entrare nella maglia stretta. Nella corona XX1 i denti sono invece di due misure differenti, uno stretto ed uno largo, senza contare che sono più alti del normale.
La catena infatti, a causa delle oscillazioni indotte dal terreno o a causa di un incrocio, non arriva quasi mai dritta sulla corona, da qui il rischio di deragliare e cadere. L’utilizzo di una dentatura che si adatta alla perfezione alla forma interna della catena aumenta notevolmente la capacità di ritenzione della corona, riducendo il rischio di deragliamento.
Il sistema, a detta dei tecnici Sram, è pensato per sostituire il guida ed il tendi catena, almeno per gli usi meno gravosi. In abbinamento ai nuovi deragliatori “Type 2” con frizione, questo sistema dovrebbe assicurare un’adeguata protezione contro la caduta della catena. Chiaramente l’utilizzo di un tendi/guida catena non è precluso e probabilmente per gli usi più gravosi (AM spinto ed enduro) questi accessori rimarrano un must. Sram produrrà appositi sistemi anti deragliamento.
C’è però un problema: per come è realizzato questo sistema, le corone devono necessaria avere un numero pari di denti. Questo da un lato limita la scelta, anche se dall’altro una gamma di corone da 28-30-32-34-36-38 denti si rivela già più che sufficiente per ogni esigenza, dall’XC all’enduro-FR, dalle 26” alle 29er per passare alle 27,5 (o 650B).
LA CATENA
Naturalmente, l’utilizzo di 11 pignoni su un corpo ruota libera di larghezza standard, richiede una catena più stretta: i pignoni devono essere per forza più ravvicinati. A differenza dei gruppi da strada 11V che utilizzano una catena con maglie esterne, interne e rullini più stretti, Sram sembra aver ridotto la larghezza della catena riducendo lo spessore delle sole maglie esterne.
Rullini e maglie interne rimarrebbero quindi della stessa misura di una catena 10V, per cui presumibilmente la durata e la resistenza all’usura rimane invariata.
La rapportatura.
Abbiamo visto una panoramica di questo nuovo gruppo, ma all’atto pratico quali sono le novità? Il pacco pignoni 10-42, riesce a coprire la stessa gamma di rapporti di una doppia da XC o enduro? Cerchiamo di scoprirlo con l’aiuto di qualche grafico.
Sebbene non si sappia esattamente il numero di denti di ciascun pignone, possiamo immaginare che a meno di piccole variazioni, una distribuzione tipo possa essere:10-12-14-16-18-22-26-30-34-38-42.
La cosa più interessante è sicuramente l’ampia gamma che il pacco pignoni offre. Utilizzando una corona da 36 o una con corona da 32 denti, notiamo che il range di rapporti offerti dall’XX1 è paragonabile a quello di soluzioni con corona doppia. Vediamo più nel dettaglio:
Il grafico offre la gamma di rapporti disponibili. Il valore minimo indica il rapporto più agile che una determinata soluzione è in grado di sviluppare, il valore massimo è invece il rapporto più duro.
Abbiamo riportato alcune soluzione particolarmente diffuse. La prima è una soluzione molto diffusa in ambito XC: si tratta del gruppo XX di Sram, con guarnitura 42-28 accoppiata pacco pignoni 11-36. Di seguito vediamo alcune configurazioni AM, in particolare due doppie (rispettivamente 10V e 9V) e due monocorona.
Come possiamo vedere, in ambito XC l’XX1 offre una gamma di rapporti più ampia rispetto al gruppo XX. Con una corona da 34 denti sarebbe una valida alternativa al 2×10 con corone da 42-28 e pignoni 11-36.
In ambito AM notiamo subito che l’XX1 manca di un rapporto agile come il 24-36 o il 22-34, rispettivamente 0,67 e 0,65. L’XX1 con corona da 32 arriverebbe ad uno 0,76, pari a circa un 24-32. Si perderebbe insomma un rapporto. In basso invece il 32-10 si rivela piuttosto lungo, arrivando quasi allo 3,27 del 36-11. In quest’ottica una corona da 30 denti consentirebbe di avere un rapporto agile di 0,714, paragonabile ad un 22-31 e quindi più che sufficiente anche per le salite più ripide. Chi proprio non volesse rinunciare al rampichino, potrebbe optare ad una corona da 28T, ottenendo un rapporto (0,66) praticamente analogo al 22-34, senta tra l’altro rinunciare eccessivamente ad un rapporto più duro: il 28-10 è comunque 2,8 di rapporto, pari a quasi un 32-11, rapporto utilizzato su molte guarniture doppie da AM.
Rispetto ai monocorona tradizionali 1×10 invece il vantaggio è subito evidente. La gamma di rapporti, specialmente per quanto riguarda quelli agili, è nettamente più sviluppata, rendendo questa configurazione senza ombra di dubbio superiore, a meno di utilizzi prettamente gravity, dove i rapporti agili sono inutili.
Un’altra considerazione riguarda la copertura della gamma, ovvero quanti rapporti sono effettivamente disponibili. Oltre alla gamma di rapporti disponibili (rapporto minimo e massimo) è infatti importante come i vari rapporti sono distribuiti all’interno di questo intervallo. Se ci sono grossi salti tra una configurazione e l’altra, quando si pedala può risultare difficoltoso trovare il rapporto ottimale per una determinata salita, con il rischio di avere una resa inferiore. Aiutiamoci con un grafico:
Abbiamo riportato la rapporta tura ipotetica del gruppo e possiamo notare una distribuzione abbastanza continua. Non ci sono grossi salti tra un rapporto e l’altro, specialmente per quanto riguarda la parte bassa della curva, ovvero i rapporti più agili che andranno utilizzati in salita.
Non siamo naturalmente sicuri che questa sia la rapportatura finale, però possiamo già capire che una distribuzione del genere si rivelerebbe molto vantaggiosa. Rapporti agili vicini e rapporti più duri maggiormente distanziati: in discesa un gap maggiore tra un rapporto e l’altro è tollerabile e difficilmente crea problemi, mentre in salita si può disporre di rapporti vicini per meglio adattarsi alle esigenze del percorso.
Considerazioni
Che dire, sulla carta questo nuovo gruppo comporta notevoli vantaggi, tanto che sembrerebbe una piccola rivoluzione nell’ambito delle trasmissioni.
Innanzitutto ci sono tutti i vantaggi del monocorona:
– La catena è più stabile e, utilizzando appositi sistemi antideragliamento (guida e tendicatena) è quasi impossibile che cada
– Si possono usare tutti i rapporti disponibili senza il problema degli incroci
– La maggior parte dei telai sono ottimizzati sulla corona 32 o 36 denti. Questo significa un miglior funzionamento del carro posteriore in pedalata e per i progettisti risolverebbe molti problemi, aprendo la strada a soluzioni nuove ed innovative.
– E’ più pratico da usare: un solo manettino, nessun rischio di mettere accidentalmente la corona piccola in discesa. Il monocorona è anche più facile da usare per i principianti.
– La catena è più corta così come la gabbia del deragliatore, il che significa cambiate più precise e rapide. C’è però da dire che un pacco pignoni con così tanta differenza di denti, richiede per forza un deragliatore più lungo del normale gabbia corta che si monta sui monocorona 10 o 9v.
– Ci sono meno componenti, specialmente se non si usa il guidacatena. Questo comporta un notevole risparmio di peso e meno cose che si possono rompere.
– Costa meno di un gruppo con tradizionale: una sola corona, un solo manettino e nessun deragliatore anteriore, meno componenti significa prezzo un risparmio di soldi sul gruppo completo.
Alcuni potrebbero pensare che un pignone da 42 denti richieda un mozzo particolarmente robusto per resistere alla maggiore coppia torcente. In realtà non è così… La coppia torcente dipende esclusivamente dal rapporto utilizzato, non dal numero di denti della ruota posteriore. Imprimendo la stessa forza sui pedali, la coppia al mozzo sarà uguale sia che si utilizzi un 24-32 che un 32-42 (due rapporti simili). Naturalmente sarà diversa la tensione a cui la catena è sottoposta, per cui sicuramente nell’XX1 si potrà avere una maggiore usura di pignoni e catena.
Altro grosso vantaggio di questo gruppo riguarda il peso, aspetto che lo rende molto appetibile anche in ambito XC. Via una corona, via il manettino sinistro, via cavo e guaina e via il deragliatore anteriore. Il modo migliore per risparmiare peso è senza dubbio togliere componenti. Il pacco pignoni 11V non peserà tanto di più di un analogo modello 10V, anzi c’è il rischio che pesi pure qualcosina in meno stando a sentire quello che dicono i tecnici Sram. Il tutto per far contenti anche i “grammo-maniaci”!
Anche i progettisti sarebbero sicuramente felici del moncorona: il posizionamento del deragliatore anteriore sui telai full è spesso difficoltoso. Via il deragliatore, via il problema!
Gli svantaggi invece riguardano essenzialmente i problemi di compatibilità: per montare questo gruppo sarà infatti necessario cambiare molti componenti:
– La catena, che sarà specifica per il gruppo
– Pacco pignoni, ovviamente
– Guarnitura: per poter ospitare corone piccole da 28T sarà necessario un giro bulloni dedicato.
– Manettino del deragliatore posteriore, per essere compatibile con le 11V
– Corpo ruota libera: occorre il corpetto XD dedicato e non è detto che sarà disponibile per tutte le ruote
– Deragliatore: il deragliatore dovrà essere dedicato e studiato apposta per la cassetta “oversize”.
Le perplessità che possono sorgere riguardano per lo più il funzionamento del deragliatore: riuscirà il deragliatore a gestire correttamente un gap di ben 32 denti? Riuscirà a mantenere la registrazione nel tempo anche con dei pignoni così ravvicinati?
Tutte considerazioni che ci sembra lecito porci, ma che con una buona progettazione potrebbero essere senza dubbio superate. I vantaggi che abbiamo visto sono comunque molti. L’unica cosa che possiamo aspettare è un riscontro sul campo: solo il tempo ci dirà se l’XX1 è il futuro o solo un fuoco di paglia.
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