[Comunicato stampa] E’ Davide Sottocornola, team Cicobikes DSB Nonsolofango, a vincere la PRO5 in Alpi Bike dopo due giorni di gara veramente intensi e appassionanti che hanno visto ben 5 nazioni rappresentate nelle prime 10 posizioni e ben 6 diversi vincitori di speciali.
Tanti i protagonisti inaspettati di questo weekend innovativo, che hanno messo i bastoni tra le ruote ai favoriti del circuito. Già dalla prima speciale si sono fatti vedere i fratelli Shucksmith Sam (terzo) e Philip (quarto per tutto il weekend e poi sfortunato nell’ultima speciale), insieme a diversi altri stranieri tra cui gli sloveni Kristijan Medvescek (sesto) e Peter Mlinar (vincitore della PS4, ma poi protagonista di un errore sulla 7), l’irlandese Gavin Carrol (settimo), il nostro ormai affezionatissimo Tobias Pantiling (ottavo) e un altro outsider Martin Frei (partito con il numero 223 e finito in nona posizione).
E’ stato comunque un altro italiano a conquistare la seconda posizione. Manuel Ducci, dopo un’errata scelta delle gomme durante il primo giro, che gli ha fatto perdere secondi preziosi da Davide, è riuscito ad entrare in gara recuperando quasi 25sec nelle ultime due speciali.
La gara di Alpi Bike segna anche il ritorno al vertice di Andrea Bruno che conquista entrambe le Supersauze, speciale 3, la RedBull Time Rush e la 6, sempre marcato a vista da Sottocornola prima e da Ducci poi, a conferma che gli italiani hanno avuto una marcia in più sulle speciali più lunghe e fisiche. Le stesse speciali che hanno mietuto un’ingente numero di vittime, decimando il plotone prima dell’ultima speciale dal Col Basset a Sestriere, vera novità della gara che per la prima volta ha visto un arrivo di tappa sul versante opposto della montagna e due stazioni a fare da palcoscenico ad una gara Pro.
Con l’arrivo a Sestriere è andata in scena anche l’ultima innovazione del Superenduro in Alpi Bike Resort, il parco chiuso, preceduto dal parco assistenza. Una nuova fase in cui i rider con soli 30 minuti a disposizione, hanno lavorato alacremente per risolvere i problemi tecnici della giornata, fare la manutenzione ordinaria ed allo stesso tempo lavorare alla scelta delle gomme per la giornata di domani.
Top rider al fianco dei privati, meccanici ufficiali che al termine delle “cure” alle bici più veloci del circuito, non si sono tirati indietro ed hanno dato una mano anche ai rider di metà o fine classifica. Scambi di gomme, pinze che raddrizzano catene, raggi attorcigliati gli uni agli altri, pastiglie “sul ferro” e dischi cotti dai chilometri di dislivello odierni. I piloti non si sono fatti mancare nulla, garantendo uno spettacolo nello spettacolo al pubblico incuriosito, prima di chiudere la propria bici nel palazzetto dello sport, primo parco chiuso della storia di Superenduro.
Solo la mattina seguente i rider, una volta tornati a Sestriere grazie ai pullman messi a disposizione dall’organizzazione, hanno potuto rimettere le mani sulle loro bici 10 min prima della partenza dell’ultima prova speciale. Ma il momento che ha creato maggiore attesa e forse anche le maggiori incognite di tutto il weekend, è stata la risalita a pedali da Sestriere a Sauze attraverso il Col Basset e l’allineamento in griglia per la partenza della manche Supermountain con la posizione di arrivo della salita.
E qui non c’è stata tattica ma tanta velocità per assicurarsi una buona posizione in griglia con molti sorpassi ed un generale entusiasmo per essere i primi ad esplorare il nuovo spettacolare format. 180 bici allineate con la sagoma del Fraiteve sono state uno spettacolo da vedere, ma ancora di più da vivere quando è scattato il via della Supermountain con lo sprint bruciante di Lupato e Sottocornola.
Poco più di 10 minuti di battaglia ed il parterre di arrivo che si è improvvisamente riempito di rider stanchi ma con il sorriso stampato sulle labbra. High five come se piovesse, abbracci, lacrime di gioia e un clima davvero festoso che si racchiude nelle parole di Manuel Ducci, secondo all’arrivo dietro Alex Lupato e davanti a Davide Sottocornola: “erano anni che non mi divertivo così in una speciale, Alex ha impresso un ritmo davvero elevato ma con lui e Davide ci siamo sorpassati più volte, proprio come quando fai in una giornata in Alpi Bike con gli amici, solo che la velocità era impressionante oggi”.
Tra le ragazze Chiara Pastore ha vinto la speciale 6 e la Supermountain ma nulla ha potuto contro Laura Rossin che, vincendo tutte le altre speciali ha accumulato un vantaggio tale da gestire una brutta caduta nell’ultima prova e tenere la testa della classifica, portando a casa un’altra vittoria. In terza posizione l’irlandese Tarja Owen.
E’ stato un weekend epico e per questo destinato a lasciare un segno davvero forte nella testa e nei ricordi dei rider che hanno scritto, con Superenduro, un’altra pagina dell’evoluzione di questo meraviglioso sport. Ora anche il Superenduro va in vacanza lasciando lo spazio alle tappe nordamericane della Enduro World Series per tornare con la Sprint dei monti della Tolfa l’8 settembre.
Superenduro Sauze d'Oulx Overall // Special Stages
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