Sono ormai due mesi che indosso ogni giorno l’orologio Suunto 9 Baro. Era da un’eternità che non avevo più un orologio perché, status symbol a parte, trovo che sia piuttosto inutile. Chi non ha uno smartphone in tasca in cui l’ora viene indicata precisa al millisecondo? Se poi mi parlate di smartwatch, la mia voglia di acquistare un orologio che soffre di obsolescenza programmata e che richiede di essere ricaricato ogni notte è pari a zero.
C’è però un motivo fondamentale per cui ho smesso di mettermi al polso un orologio: è scomodo se si fa sport. Fa sudare d’estate, impiccia i movimenti e prima o poi lo si distrugge sbattendolo contro qualcosa di più duro di lui.
Paranoie, direte voi. Ok, esco dalla modalità grumpy old man. Mi sono così fatto convincere a provare un orologio sportivo come il Suunto 9, rimanendo affascinato dal suo aspetto all black e dal fatto che sembra la robustezza in persona, in particolare il display in zaffiro, che dovrebbe essere super resistente. Enorme, poi, questo Suunto 9: 50 x 50 x 16,8 mm fatto in Finlandia. Se fosse d’oro e tempestato di diamanti potrei passare per un ricco petroliere.
Per 479€ nessun petroliere si prenderebbe la briga di mostrare al polso questo oggetto. Però chi fa sport ti becca subito. Sa al volo che sei un maniaco di qualche tortura corporale, che sia corsa, bici, nuoto o sci alpinismo poco importa. E qui veniamo al punto: il Suunto 9 Baro è l’orologio ideale per chi pratica più sport, perché va bene a chi fa jogging, ma anche al nuotatore (è resistente all’acqua fino a 100 metri), allo sci alpinista (molto facile da usare con i guanti) ed infine anche a noi ciclisti. Non per niente esiste un attacco a manubrio.
Potrei scrivere un romanzo solo elencando le caratteristiche del Suunto 9 Baro, motivo per cui vi rimando al sito. Se amate le lunghe liste descrittive, potete andare da Rainmaker DC. Le cose più importanti per chi fa mountain bike sono le seguenti:
Partiamo dall’ultima caratteristica della lista, perché è una delle più interessanti e anche quella che mi ha frustrato di più. Facciamo una piccola parentesi per chi, come me, non sapeva come funzionasse questa tecnologia, spiegata nel dettaglio qui.
I dispositivi di rilevamento ottico della frequenza cardiaca utilizzano la luce per misurare la quantità di sangue circolante nelle vene e nei tessuti. La frequenza cardiaca può essere alta o bassa in base al volume di sangue pompato ed è misurata dalla quantità di luce che ritorna al dispositivo: maggiore è la luce, minore è la frequenza cardiaca, e viceversa. In altre parole, la luce che penetra attorno al polso si disperde in modo prevedibile al variare dei flussi emodinamici, ad esempio con i cambiamenti nella pressione sanguigna al polso e con le variazioni di volume ematico (gittata cardiaca).
Le tre lucine verdi vengono emesse dal retro dell’orologio, chiaramente.
Suunto non nasconde che questo metodo di rilevamento del battito cardiaco può non funzionare bene per alcune tipologie di sport, come la nostra. Riporto:
I movimenti del braccio e la flessione dei muscoli, come ad esempio stringere una racchetta da tennis o praticare un allenamento ad elevata intensità del tipo Crossfit, oppure gli sport che comportano forti vibrazioni, come il ciclismo su terreni irregolari e scoscesi, possono influenzare e modificare la precisione delle letture del sensore.
Ed infatti il mio battito cardiaco sparisce quando punto la bicicletta verso il basso: non c’è modo di fare funzionare il rilevamento a luce, neanche stringendo il cinturino alla morte. A dir la verità ha fatto fatica a seguirmi anche da fermo o in salita, malgrado io abbia seguito alla lettera le istruzioni. D’altro canto si dice chiaramente che su certi soggetti questa tecnologia non funziona, perchè dipende da una molteplicità di fattori quali la forma del polso. Evidentemente non sono il suo tipo.
Poco male, perché se si pratica ciclismo il modo migliore per misurare i battiti cardiaci è usare una fascia cardio, compatibile con il Suunto 9 tramite Bluetooth Smart. Non solo, purtroppo in discesa le vibrazioni fanno sì che l’orologio diventi fastidioso e che i tasti in metallo vadano a ferire la mano, come capitato a me indossando un paio di guanti invernali piuttosto stretti che comprimevano la pelle appena sopra la chiusura in velcro, rendendola bersaglio del tasto più in alto.
Da quel momento in poi ho smesso di indossare l’orologio al polso durante le uscite in bici e l’ho fissato a manubrio sull’apposito attacco, che si è rivelato essere una bomba di stabilità. L’orologio non si è mai mosso di un centimetro, malgrado salti e drop. Ho rinunciato alla misurazione del battito cardiaco, perché è un’altra di quelle cose che non facevo più da anni. Mi interessava solo perché il Suunto 9 Baro in quel modo calcolava le calorie bruciate e teneva conto delle mie attività, dicendomi poi se fosse stato il caso di riposarmi, grazie alla sue funzione Stress e Recupero.
Poco male, non l’avrei ascoltato comunque, ma se uno si allena seriamente (e non usa un powermeter) può essere utile per non andare in overtraining.
Suunto ha fatto un ottimo lavoro a livello di app e interconnettività orologio – smartphone. Abbinare l’orologio al telefono è rapidissimo e l’app è molto intuitiva e semplice, senza troppe funzioni inutili in cui uno perde la bussola, vedere Garmin Connect. È inoltre possibile associare il proprio account Strava, di modo che le attività vengano caricate direttamente anche lì. Non mi mai capitato che l’app non trovasse il Suunto 9 Baro, dunque basta aprire l’app e la sincronizzazione avviene senza dover fare niente altro. Se l’app è attiva in background si deve solo salvare l’attività sull’orologio, il resto è automatico.
Nello screenshot qui sotto potete vedere quanto sia essenziale e pulita l’app.
..
Esclusivamente attraverso l’app è possibile caricare delle tracce per poi seguirle. Questa cosa mi ha dato un po’ fastidio, perché comunque le tracce vengono solitamente fatte a computer e mi sarebbe piaciuto poterle caricare sull’app desktop, che però non esiste. Sul sito Suunto si viene rimandati alla app del telefono per tutte le funzionalità, compresa quella di caricamento delle tracce.
Dunque mi sono ritrovato a pianificare il mio giro su computer, caricare la traccia su Dropbox, aprire Dropbox dal telefono, scaricare la traccia sulla memoria fissa del telefono, aprire l’app Suunto, entrare nella cartina e lì cliccare sul simbolo + per finalmente creare la traccia su Suunto. Infine si deve spuntare una casella “rendi disponibile anche su orologio” affinché alla prossima sincronizzazione la traccia sia navigabile.
Macchinoso.
Sull’app poi si possono vedere tutte le proprie attività in un diario ben fatto.
Non manca la panoramica con il calcolo delle calorie bruciate, anche se nel mio caso si tratta di una stima perché non ho usato il cardiofrequenzimetro.
Incomprensibile però il motivo per cui, per fare un update dell’orologio, bisogni collegarlo al computer con il cavo che si usa per ricaricare la batteria. Infatti questa operazione non è fattibile tramite app.
La navigazione GPS è piuttosto basilare, perché mancano le cartine e si segue fiduciosi una linea. Malgrado ciò, e malgrado le dimensioni limitate dello schermo e la sua forma rotonda, ho trovato molto facile orientarmi, grazie alla luminosità del display e alla precisione del GPS, anche nei boschi e nelle vallate. Impressioni poi confermate anche dalle tracce controllate a computer una volta tornato alla base.
Di default il Suunto 9 usa l’impostazione GPS + QZSS, si può però anche scegliere GPS + QZSS Glonass o GPS + QZSS Galileo o GPS + QZSS Beiddu. Da notare che comunque le impostazioni cambiano a seconda della modalità della batteria che si usa. Io per l’attività Mountain Biking ho sempre usato la Performance, che usa la migliore qualità di GPS (suppongo GPS + QZSS Glonass).
La durata della batteria non è mai stata un problema, anche perché l’orologio manda una notifica quando si scende sotto una certa soglia dicendo che, se si vuole fare un’attività, sarebbe meglio metterlo in carica. Un dettaglio che mi ha salvato dal trovarmi senza energia.
Bello il grafico che mostra a che punto ci si trova della salita – e quanto si deve ancora soffrire. A proposito dell’altitudine, che vedete nella parte alta dello schermo, il Suunto 9 Baro, come dice il nome, è dotato di un sensore di pressione integrato che misura la pressione atmosferica ambiente per produrre misurazioni dell’altitudine barometrica. È dunque più preciso del modello 9, che si basa esclusivamente sui dati provenienti dal GPS.
Ho apprezzato tantissimo il poter navigare nel menù sia attraverso touchscreen che usando i tre tasti laterali. Il touchschreen è sensibile e preciso, però è difficile da usare con i guanti o con le mani bagnate, per ovvi motivi. Ecco che i tasti, con dimensioni generose e un ottimo feedback alla forza impressa, vengono molto comodi quando si è in giro.
Il Suunto 9 non è molto veloce quando si naviga fra le varie funzionalità. Non avendo esperienza con altri orologi mi è difficile fare un paragone, se non con lo smartphone, rispetto a cui è una lumaca, o con un Garmin Edge 530, indubbiamente più reattivo quando si premono i tasti.
È possibile cambiare l’aspetto dell’orologio vero e proprio, cioé dei colori e della grafica della funzione “segna ore”, così come è possibile farsi bombardare di notifiche, sonore o a vibrazione, provenienti dalle app del telefono. In questo senso il Suunto 9 è uno smartwatch, perché indica la ricezione di emails, messaggi vari, telefonate, ecc.
Ti dice anche quando qualcuno ha risposto ad una discussione sul forum.
Per chi usa il telefono in modalità silenziosa, per non tediare i propri simili con suonerie paranoiche, il Suunto 9 è un ottimo modo per non perdersi le chiamate, perché le vibrazioni sul polso si sentono anche se lo smartphone è lontano o appoggiato su qualcosa di morbido come un divano, o l’ambiente intorno a noi è rumoroso, come una strada.
I campi che si vedono quando si pratica una determinata attività possono essere customizzati usando l’app del telefono, un’operazione facile e veloce.
Il cinturino nella confezione è in silicone ed è ottimo, sia per la sua dimensione che per la sua elasticità, infatti tiene fermo l’orologio senza stritolare il polso, malgrado il peso di 72 grammi. È facile trovare la posizione giusta, grazie ai tanti buchi ravvicinati. Solo a fine giornata cominciavo a non poterne più di indossare il Suunto 9, perché alla fine è un orologio ingombrante, anche quando ci si veste o si indossa una camicia o una felpa con le maniche strette.
L’ho detto che conta anche i passi? Una funzione che può venire comoda quando non si va in bici ma si vuole comunque vedere quanto ci si è mossi. Peccato che basti muovere il polso, anche tagliando le cipolle, per ingannarla, ma questo accade su tutti gli orologi. Bisogna solo essere onesti con se stessi e non pretendere di aver fatto i famigerati 10.000 passi al giorno solo alzando e abbassando il bicchiere della birra.
Per caricare la batteria, nella confezione si trova un cavo con attacco magnetico al retro dell’orologio. Diventa così facile centrare la posizione giusta per iniziare la ricarica, che richiede circa un paio d’ore per un ciclo completo. Ho ricaricato l’orologio ogni 3-4 giorni circa, facendo 6 attività di circa 2 ore ciascuna ogni settimana e lasciando attivo il rilevatore del battito cardiaco da polso. Un’ottima durata, fra l’altro d’inverno quando le temperature esterne sono basse, soprattutto quando vado in bici e il Suunto 9 Baro si trova sul manubrio, esposto al vento e all’umidità.
Infine, se siete fra quelli che dormono con l’orologio al polso, vi fornisce anche indicazioni sulle vostre ore di sonno.
Il Suunto 9 Baro si è rivelata una piacevole sorpresa per me che non portavo un orologio da secoli. Bello esteticamente, robusto (non ha un graffio dopo 2 mesi di utilizzo intenso), con un menu intuitivo e facile da usare tramite touchscreen o tasti laterali. È perfetto per chi fa diversi sport, ciclismo incluso, perché con un solo apparecchio si possono tracciare tutte le proprie attività. L’app è ben fatta e semplice nell’uso, malgrado non permetta di fare gli update dell’orologio, nel qual caso si necessita di un computer a cui collegarlo.
La funzione di rilevamento dei battiti cardiaci sul polso non è affidabile per sport come il nostro. Sarà necessario acquistare una fascia cardio a parte.
Sono iniziati gli sconti del Black Friday, andiamo a vedere alcuni affaroni. Se trovate altri…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…