Quando Andy mi ha urlato “bucato!” durante l’ultima discesa della giornata, non volevo crederci. Eravamo in testa di circa 2 minuti nella classifica della giornata, andrà a finire che ne perderemo 5 per infilare una camera d’aria nella sua Maxxis Ikon e proseguire verso il traguardo. La squadra 239 ci soffia dunque la vittoria di giornata per 2 minuti. Come potete immaginare anche loro hanno avuto dei problemi, infatti Phil (l’ex pro di DH) ha fatto un brutto volo nel bosco in un tratto pieno di pietrone, bellissimo da fare in sella ma piuttosto difficile. La sua Scott finisce contro un albero, lui per terra. Una bella botta alle costole, e una bella botta sui foderi posteriori in carbonio: telaio rotto.
Oggi è stata comunque una bellissima giornata, combattuta sia in salita che in discesa. Già dalla prima corta salita che portava da Leukerbad all’inizio della discesa verso la valle del Reno io e Andy abbiamo tirato bene, lasciandoci tutti alle spalle. Durante la lunga e veloce discesa siamo andati bene, infatti Florian Golay e Phil Meier ci hanno raggiunto solo in valle, dopo circa 1000 metri di dislivello. Sappiamo che sono più veloci di noi in discesa, ma non così tanto da poterci mangiare quello che guadagniamo su una salita degna di tal nome.
E quella salita arriva in parte, con 500 metri di dislivello per raggiungere la Moosalp. Tiriamo e li stacchiamo di oltre 3 minuti. Ci incontriamo tutti a pranzo (tempo fermato per 1 ora max), e devo dire che sia loro che il team terzo in classifica sono molto simpatici, così ce la raccontiamo tranquillamente di fronte ad un piatto di maccheroni al formaggio e un dessert strepitoso – una roba alla crema di cui non conosco il nome.
E poi arriva la discesa più lunga della giornata, che io conosco in parte da questo giro. Primo pezzo in falsopiano, tiriamo a più non posso. Inizia la discesa, bellissima. Superiamo decine di “Höhenmetersammler” (collezionisti di metri di dislivello in salita, ndr.) della versione Epic, allegramente e lentamente in giro con le loro selle alte e le biciclettine front. Dopo esattamente 30 minuti ci siamo mangiati i 1400 metri di dislivello, e all’arrivo dello stage scopriamo di aver perso solo 50 secondi da Phil e Florian.
Manca solo una discesa, quella su Grächen. Il finale è su un canale di irrigazione, quindi piano. L’inizio però è una roba da Tamaro: sassi fissi nel terreno da prendere veloci per non capottarsi, veramente bella. E qui Andy fa un “fondocorsa” con la gomma, tagliandola. Mettiamo la camera d’aria a velocità record e sacramentiamo per la solita segnaletica scadente, se si fanno i sentieri a tutta: una sola freccia su un cartellino da 30x40cm non si vede!!!!! Anche Phil e Florian ci dicono all’arrivo di aver sbagliato due incroci.
Insomma, alla fine della giornata siamo dietro a loro di 2 minuti. Discreto giramento di palle. Il video segue, anche se l’ultima discesa non è stata filmata perché la microcard era piena.
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