E i nostri eroi finalmente ce la fecero: vittoria di tappa alla Swiss Epic, su un percorso di circa 1400 metri di dislivello in salita e sui 3000 in discesa. Per la prima volta il dislivello in salita dichiarato coincide con quello affrontato in bici, quindi possiamo far valere la nostra buona gamba per accumulare un buon vantaggio durante la lunga salita (circa 1000 metri di dislivello) che ci ha portato a Vispterminen.
Vantaggio che ci servirà tutto, per una disattenzione di chi doveva prendere il tempo alla fine della lunga discesa su singletrack (12km), terminata a Visp. Visto che eravamo la prima squadra Flow, la svegliona addetta non se ne è accorta e ci ha mandato sul percorso degli Epics (in foto, notare che lo stop era dietro di lei, bandiera con parte bassa rossa):
Dopo una bella pedalata a tutta ci accorgiamo di essere troppo lontani dal punto dello shuttle, vagamente spiegato ieri sera al briefing. Torniamo indietro, e ci abbuonano 10 minuti. Oggi, con calma al computer, vediamo che i minuti persi erano invece 13. Visto che ci siamo abbastanza rotti le scatole di errori del genere (vedere il cartello mancante durante la prima tappa, costatoci circa 10 minuti), lasciamo perdere i reclami con l’organizzazione che diventa incredibilmente puntigliosa quando si tratta di non correggere del tutto i propri errori. Tanto a livello di classifica generale non cambierebbe molto.
Resta il fatto che abbiamo messo bene sotto pressione il team dei pro Florian Golay e Phil Meier: tentando di recuperare il tempo perduto in salita con delle discese a rotta di collo (ci hanno sorpassato durante la prima, e abbiamo visto come scendono – da paura), hanno avuto un crash e una gomma bucata.
E fra poco saliamo sul gradino più alto del podio, yeah!
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