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Vi chiedevate che fine avesse fatto il Tech Corner? Purtroppo impegni lavorativi e di altra natura mi hanno costretto ad interrompere per un po’ di tempo la redazione della storica rubrica tecnica di Mtb-mag. Ora però le cose sono cambiate e siamo pronti a ripartire con una nuova stagione di articoli, workshop ed approfondimenti tecnici per mettere a nudo tutti i segreti di ogni componente e soluzione tecnica del mondo della mtb.
La prima grossa novità è che il Tech Corner si sposta a Giovedì. La seconda è la collaborazione con lo store Bike Lab di Torino. Bike Lab, il negozio che ho fondato da due anni a questa parte, ed i suoi collaboratori ci supporterano mettendo a disposizione tutta l’attrezzatura e l’officina che abbiamo messo su nel nostro negozio di Strada della Pronda 39 a Torino. Un sicuro passo avanti per la qualità degli articoli perchè ci consente di avere a disposizione uno spazio perfetto per fare le foto e tutta l’attrezzatura necessaria ad ogni tipo di intervento.
Nonostante vogliamo dare una piega più “professionale” a certi workshop andando a spiegare e facendo vedere quali sono gli attrezzi giusti che usa un professionista del settore per certe lavorazioni, il Tech Corner non perderà mai la sua piega Do It Yourself. Non mancheranno quindi gli articoli in cui cercheremo di inventarci soluzioni ed attrezzi artigianali per risolvere da soli problemi complessi.
…ma bando alle ciance, mettiamoci al lavoro!
Nella mia esperienza di meccanico ho visto ogni genere di nastratura, anche spesso oserei definire “tentativi di nastratura”. Dalle valvole installate direttamente nel flap paranipples (che per grazia divina tenevano pure!), ai megasandwich con diverse stratificazioni di nastro messe una sopra l’altra per cercare di tacconare una nastratura fatta male che non teneva. Insomma, mi sono reso conto che in tanti, anche professionisti, non sanno nastrare correttamente una ruota.
Con i trucchi ed i segreti che vedremo oggi, nastrare le ruote non sarà più un problema.
Spesso la causa di problemi nella nastratura di una ruota è una scelta sbagliata dei materiali. Si può essere i migliori meccanici del mondo, ma senza i giusti materiali non si può mai ottenere un buon risultato. E’ una regola quasi sempre valida.
Prima cosa che dobbiamo valutare è che il cerchio e la gomma siano “tubeless ready”, ovvero abbiano un profilo adeguato per poter essere utilizzati tubeless.
Non tutti i cerchi sono tubeless ready, bisogna sempre controllare le specifiche del produttore per assicurarsi che lo siano. Un cerchio di questo tipo ha infatti un tallone più squadrato, in grado di assicurare la corretta tenuta ermetica senza camera d’aria. Affinchè si abbia una corretta tenuta del copertone, anche la gomma deve essere tubeless ready, ovvero deve avere il tallone con il giusto profilo per aderire in maniera perfettamente ermetica al cerchio.
Se la gomma o il cerchio non sono tubeless ready, consiglio di utilizzare il metodo della camera d’aria tagliata che, in questa configurazione, assicura risultati migliori rispetto alla nastratura.
Usare un buon nastro è importantissimo. Personalmente trovo che la scelta ottimale sia un nastro lucido, liscio e con una struttura semirigida. In questo modo, scegliendo adeguatamente la larghezza, il nastro rimane non solo incollato, ma anche incastrato all’interno del cerchio. La finitura lucida facilita lo scivolamento del copertone durante le operazioni di montaggio/smontaggio e la rigidità del nastro evita che si raggrinzisca.
Per questo motivo trovo che il nastro giallo stile NoTubes o Wtb sia la scelta ottimale per un lavoro quasi-permanente.
La scelta della larghezza del nastro è fondamentale, personalmente consiglio di seguire questa tabella:
Come possiamo vedere il nastro è ca 5mm più largo del canale interno. Questo espediente fa si che il nastro, che deve seguire tutto il profilo del cerchio andandosi anche a sedere nella gola, arrivi con precisione fino al bordo del tallone.
Come si vede bene nella foto, se il nastro arriva fino al bordo del cerchio la gomma, una volta assestata va ad appoggiarsi sopra di esso, “pizzicando” il nastro tra copertone e cerchio. In questo modo è virtualmente impossibile che l’aria possa infilarsi sotto il nastro, scollandolo e causando quindi problemi di perdita di pressione.
Non tutte le valvole sono uguali. Dopo diverse prove, i migliori risultati si hanno con le valvole coniche, come quelle in foto. Il beneficio di questo tipo di valvole è che si adattano al meglio ad ogni tipo di foro, anche il diametro è leggermente fuori tolleranza. Inoltre, se per caso dovessero ruotare, la tenuta non è mai compromessa.
Sono diversi i produttori di valvole di questo tipo, a voi la scelta.
Fondamentale per un buon risultato è anche la scelta del giusto liquido sigillante. Il compito di questo prodotto è infatti duplice:
E’ quindi molto importante trovare un prodotto che sia sufficientemente liquido da andare a sigillare bene la gomma in fase di montaggio, ma allo stesso tempo in grado di chiudere bene anche tagli che non siano la classica foratura da spina.
Selezionati i giusti materiali, bisogna mettersi al lavoro.
Che cosa ci serve:
1) Preparazione: tolta la gomma, rimuoviamo accuratamente ogni tipo di nastro o flap presenti nel cerchio. Dobbiamo assolutamente evitare di applicare il nastro sopra precedenti nastrature o flap, il nastro deve aderire direttamente sul cerchio, altrimenti si scolla.
Puliamo per bene il canale del cerchio con alcool isopropilico ed uno straccio che non lasci peluzzi. E’ importante rimuovere la colla eventualmente presente.
2) Nastratura: prendiamo il foro della valvola come riferimento ed iniziamo ad applicare il nastro tra il 2° ed il 3° foro prima della valvola. Andremo poi a terminare la nastratura tra il 2° ed il 3° foro dopo la valvola. In questo modo avremo una sovrapposizione del nastro simmetrica nell’intorno della valvola.
Il nastro va applicato tirandolo con forza, in modo che aderisca perfettamente alla gola del cerchio. Non abbiate paura di tirare con cattiveria, è bello robusto. Più lo si tira, meglio è.
3) Assestamento: sfruttando un cacciacopertone in plastica arrotondato, andiamo a schiacciare bene il nastro nella zona del tallone, in modo che aderisca perfettamente senza bolle d’aria. Questo eviterà che il nastro possa sollevarsi durante il montaggio del copertone.
4) Foro valvola: con un punteruolo, foriamo il nastro ed allarghiamo il buco in modo che sia largo il giusto da far entrare la parte filettata della valvola. Più il foro è stretto, meglio è perchè assicurerà una miglior tenuta ermetica.
5) Montaggio copertone e controllo: senza ancora mettere il lattice, installiamo il copertone aiutandoci se necessario con una miscela di acqua e sapone spruzzata sul tallone. Gonfiando col il compressore (se necessario smontiamo il core della valvola) facciamo tallonare il copertone. Per facilitare quest’operazione è importante che entrambi i talloni della gomma siano nella gola centrale del cerchio.
Controlliamo quindi che non ci siano grosse perdite d’aria. Se sentiamo perdite dalla valvola, stringiamo con forza la ghiera di serraggio. Le perdite piccole non sono un problema: verranno tappate dal lattice.
6) Iniezione lattice: con una siringa iniettiamo il lattice dalla valvola oppure stalloniamo un lato del copertone e versiamolo con un misurino.
Rigonfiamo quindi a ca 3 bar e muoviamo la ruota in modo che il lattice si diffonda e sigilli correttamente il copertone ed eventuali micro perdite. Dopo un po non dovremmo più sentire aria fuoriusicre.
Se il copertone diventa bianco o colloso esternamente è normale: è il lattice che tappa i pori. Non lavatelo o bagnatelo, lasciate il lattice asciugare.
A questo punto la gomma è pronta per essere utilizzata! Non ci resta che riportare la pressione a quella di utilizzo ed uscire con la nostra nuova ruota tubeless.
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