Uscire in bici di notte è un’esperienza fantastica: con il buio il bosco ed i sentieri sono completamente diversi e pedalare di notte ha un fascino particolare. Per qualcuno invece le poche ore serali dopo il lavoro sono le uniche in cui potersi allenare ed ecco che uscire di notte diventa una necessità.
Ad ogni modo sia che si esca per divertimento che per necessità, una cosa è veramente importante: avere un buon impianto luci.
Sul mercato esistono moltissimi impianti, non tutti però soddisfano le necessità di un biker, che sono:
Il principale problema di un impianto luci è proprio il connubio peso, potenza, durata.
Quello che pesa sono le batterie, fondamentali per accumulare l’energia. Più la batteria ha capacità, più le luci durano e/o sono potenti, ma maggiore è la capacità maggiore è il peso.
Ecco che la tecnologia è venuta in aiuto a noi bikers con le batterie al litio. Le batterie agli ioni di litio hanno la possibilità di accumulare grandi quantità di energia in un peso ridotto e sono la soluzione migliore per un impianto di buona qualità.
Un altro segreto per migliorare l’efficienza del nostro impianto è una sorgente luminosa che consumi poco ed allo stesso tempo produca tanta luce: il led. Da un punto di vista tecnologico il led è la sorgente luminosa più efficiente, quella con il miglior rapporto consumo/luce emessa. Insomma è la scelta migliore per il nostro impianto.
Ecco quindi che abbiamo delineato le prime due caratteristiche del nostro impianto luci: batteria al litio e led.
In molti si chiedono se sia meglio montare la luce sul casco o sul manubrio, vediamo di capire i vantaggi e gli svantaggi dei due posizionamenti.
Il problema delle luci posizionate sul manubrio è in curva. Quando affrontiamo una curva stretta, le luci sul manubrio puntano verso l’esterno, andando ad illuminare il bosco invece che il sentiero. Questo è un bel problema, perchè non ci permette di vedere che cosa ci aspetta nella curva e subito dopo di essa.
Posizionando invece la luce sul casco, questa seguirà la direzione della nostra testa e quindi dello sguardo. Il risultato è che illumineremo sempre nella direzione in cui guardiamo. Ecco che quindi nella nostra curva stretta, quando ruotiamo la testa per vedere che cosa ci aspetta nel punto cieco avremo il fascio luminoso che punta proprio dove vogliamo.
Insomma, è evidente che è di fondamentale importanza avere una luce sul casco, soprattutto per la discesa, alla quale potremo poi aggiungere una o più luci sul manubrio.
La funzione della luce sul casco è quella di seguire lo sguardo e quindi di illuminare una zona piuttosto definita e localizzata.
Per questo motivo per il casco è meglio scegliere una luce spot, ovvero con un fascio di luce stretto e concentrato, molto direzionale. In questo modo avremo un illuminamento ottimale nella direzione in cui puntiamo lo sguardo, così che possiamo distinguere al meglio gli ostacoli e le asperità del terreno con sufficiente anticipo.
La potenza è importante perchè più la luce è forte, più possiamo puntare il fascio luminoso in avanti e vedere in anticipo gli ostacoli. Questo ci permette di guidare più veloci e più sicuri.
La luce sul casco deve essere leggera, motivo per cui è preferibile un faretto con pacco batteria esterno da mettere nello zaino. Attenzione poi all’ingombro! Una luce troppo ingombrante si incastra nei rami, col rischio di danneggiarsi facilmente.
Non serve grande autonomia, più importante è la potenza visto che è una luce che si usa prevalentemente in discesa.
Una luce concentrata è vero che ci fa vedere da lontano, ma non ci permette di avere una visione d’insieme dell’ambiente che ci circonda.
Ecco che quindi una luce di tipo flood, ovvero “diffusa” è la scelta ottimale per il manubrio. La luce diffusa offre una visione d’insieme dell’ambiente attorno a noi, permettendoci di vedere anche ai lati del sentiero e di scorgere eventuali ostacoli che ci sono sfuggiti a distanza.
Inoltre il fascio incrociato della luce da casco e di quella sul manubrio permette di avere un gioco di ombre che migliora la percezione della profondità, con un enorme beneficio per la guida. Purtroppo la luce dei led tende ad essere molto “piatta”, ovvero da poca percezione della profondità. Con l’espediente delle due sorgenti luminose a due altezze (casco e manubrio) si riesce a compensare molto bene questo fastidioso difetto.
Non essendoci problemi di ingombro o di peso, la luce da manubrio può essere anche più ingombrante e dotata di un pacco batteria dalla grossa capacità che si può fissare sul telaio o a posto della borraccia.
Di solito si usa la luce da manubrio in saltia, in virtù della sua maggiore autonomia. Per questo motivo è importante che si possa ridurre la luminosità per incrementarne la durata.
Dietro non serve una luce che illumini, ma un piccolo led per farsi vedere dalle auto è fondamentale.
Non serve spendere un capitale, ma la luce posteriore è necessaria per la propria sicurezza. Se si gira in gruppo consiglio di evitare luci posteriori troppo potenti perchè infastidiscono chi scende dietro di noi.
Insomma, dovendo riassumere quali sono le caratteristiche del nostro impianto luci? Innanzitutto è meglio puntare su luci con batterie al litio e sorgenti a led, che sono le tecnologie ad oggi più performanti. L’ideale è avere due luci, una spot da mettere sul casco ed una flood da mettere sul manubrio, magari con batteria più capiente in modo da poterla usare in salita senza problemi di autonomia. In alternativa una singola luce sul casco è una soluzione più economica, ma meno efficace
Ci serve quindi un capitale? Assolutamente no, oggi come oggi ci sono ottimi impianti a prezzi ridicoli. Chiaramente la qualità di impianti di alta gamma si paga, ma acquistando in maniera intelligente si può realizzare un impianto luci di ottima qualità senza spendere un capitale. L’importante è comprare guardando le caratteristiche tecniche dei faretti, non la marca, la forma o il colore.
Cosa aspettare quindi? Questa sera tutti a pedalare!
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