Terra di orsi

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2000 commenti di una discussione infinita: la morte del runner in Trentino, causata qualche mese fa da un orso, ha scaldato e continua a scaldare gli animi di chi va per boschi, in particolare quelli trentini. Come ormai dovreste sapere tutti, qualche decennio fa l’orso è stato reintrodotto in una zona del Trentino, o meglio, aiutato a non estinguersi, grazie al progetto Life Ursus.

Cito dal sito in questione:



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Nel 1999, per salvare il piccolo nucleo di orsi sopravvissuti da un’ormai inevitabile estinzione, il Parco Adamello Brenta con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato avvio al progetto Life Ursus, finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia.

Prima della realizzazione del progetto, l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica viene incaricato di analizzare la fattibilità e la probabilità di successo dell’immissione (Studio di fattibilità). Vengono analizzati 60 parametri, tra caratteristiche ambientali e aspetti socio–economici, su una superficie di 6500 km2, ben oltre i confini della Provincia di Trento. I risultati sono incoraggianti: circa 1700 km quadrati risultano essere idonei alla presenza dell’orso e più del 70% degli abitanti si sono detti a favore del rilascio di orsi nell’area.

Tra il 1999 e il 2002 vengono rilasciati 10 orsi, nati in libertà in Slovenia meridionale. La maggior parte di essi si adatta bene al nuovo territorio. Nel 2002 e nel 2003 si registrano il primo e il secondo parto, i quali saranno nel tempo seguiti da molti altri eventi riproduttivi. 7 degli individui fondatori si riprodurranno una o più volte nel corso della loro vita.

L’obiettivo del progetto Life Ursus è di consentire nell’arco di qualche decina di anni la costituzione di una popolazione vitale di almeno 40-60 orsi adulti, la cui presenza interesserà molto probabilmente anche le province limitrofe. Non sono previsti ulteriori rilasci.

L’esperimento, se così si può chiamare, è riuscito così bene che gli animali si sono riprodotti allegramente, sono adesso circa 200, e fanno quello che gli orsi fanno: stanno in cima alla catena alimentare. Questo vuol dire che, quando noi umani circoliamo per il loro territorio, potremmo incontrarli. Ciò non significa che ci sbraneranno automaticamente, ma è necessario sapere come comportarsi, prendere delle precauzioni come avere con sé dello spray anti orso (illegale al momento in Italia) e soprattutto evitare di finirci troppo vicino facendoci sentire magari con una campanello come questo.

Tutti accorgimenti che in un posto come Whistler, famoso per i suoi sentieri MTB e per il bikepark, sono piuttosto scontati, e necessari, visto che lì, di orsi, ce ne sono ben più di 200. Ecco come Robibz ha vissuto la sua permanenza in quei posti in sella ad una mountain bike: cliccare qui per leggere.

C’è anche un sito dove vengono riportati gli ultimi avvistamenti. Un esempio da seguire, senza allarmismi e panico?

Commenti

  1. Pietro.68:

    "vi invito a considerare alcuni dettagli: - L'orso era fuori dal Parco nazionale e dall'Area Contigua, cioè non era nel “suo habitat” ma in quello dell’uomo. Mi spiegate come mai, secondo la vostra logica, Jj4 poteva uccidere il povero runner perché “ha invaso il suo habitat” mentre l’uomo abruzzese non potrebbe fare altrettanto se un orso piomba di notte nel suo spazio? - L'orsa era entrata in una recinzione in proprietà privata. Proprietà privata. Mi rivolgo a tutti quelli che “la difesa è legittima” e si può accoppare un ladro ma non un enorme animale che ti entra in giardino. - Il tizio ha detto di aver avuto paura, e vorrei vedere voi. Quindi mi dispiace moltissimo per Amarena, ma prima di puntare il dito aspettiamo almeno che le indagini chiariscano come e perché è morto."
    [Cit.]
    C è di base però, che all' orso essendo un animale selvatico, ancora gli sfuggono i concetti 'confini parco' e ' proprietà privata' ...non possiamo fargliene una colpa, l' osservazione tua se vogliamo ha anche un fondamento, ma le cause in ballo son troppe in questo caso, se ho paura, chiudo tutto, mi rintano dentro casa e chiamo la forestale, e se fa danni chiedo risarcimento al parco o alla regione, non torno dentro, prendo il fucile, e gli sparo, pur sapendo che avrò onerose noie giudiziarie, perchè lì tutti sanno a cosa vanno incontro se si elimina un orso. Oppure, come già detto, al limite si spara in aria per spaventarlo...
    È anche ovvio che se non si è li a viverla di persona, magari con la merd@ in mano, non si può puntare il dito come fosse un Provenzano o un Denaro o un Riina...ma comunque si pentirà di questo gesto.
    Non sono contro l' eleminazione di esemplari, fatta da preposti, se in sovrannumero o di indole poco rassicurante, ma in questo caso non vi è nessuna delle due ragioni, stiamo parlando di un patrimonio sottospecifico, che finiti quei 60 esemplari scarsi, è perso per sempre, e non lo si può integrare con altri esemplari importandone, perchè non è la stessa cosa.
  2. Tc70:

    Il problema è che in ItaGlia per questi motivi non si può sparare a prescindere...bisogna esser certi di massacrino di pugni prima di imbracciare un arma.
    ma infatti questo è il problema. c'è questo concetto assurdo della proprzionalità della difesa. cioè uno mi entra in casa alle 3 di notte, io dovrei innanzitutto verificare se è armato o meno, poi se è armato di spranga, dovrei ragionare sul fatto se sia possibile difendersi con un'arma da fuoco. etc. alla fine va a finire che devi farti prendere a sprangate (oltre a farti derubare) per non rischiare una incriminazione per omicidio o eccesso di difesa.- invece dovrebbe valere il concetto: se non vuoi farti sparare, basta che non entri di notte (o anche di giorno) in casa d'altri. semplice no?
  3. Andrea80bz:

    mi riferisco ad animali nocivi e/o pericolosi...
    se ti entrano i topi in cantina sono sicuro che li ammazzi.
    Metto il veleno o le trappole, di certo non gli sparo... :roll:
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