[Test] Ammortizzatore EXT Aria

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EXT è un’azienda italiana specializzata in sospensioni per mountain bike, fra le altre cose. Molto conosciuti sono i suoi ammortizzatori a molla, come lo Storia che abbiamo testato qui. L’Aria è il primo ammortizzatore ad aria di EXT, come si capisce dal nome, ed è stato montato sulla Canyon Spectral CFR che uso per i test di durata. La particolarità unica di questo prodotto rispetto alla concorrenza è la doppia camera positiva che serve a gestire la curva di compressione senza dover utilizzare riduttori di volume.


Dettagli EXT Aria

  • Tecnologia AS3: la doppia camera positiva con solo 2 guarnizioni dinamiche per separare le 3 diverse camere (design esclusivo brevettato EXT)
  • Camera positiva +/++ (bassa/alta) con possibilità di regolazione infinita tramite 2 valvole separate per la messa a punto del comportamento elastico
  • Camera di grande volume autoequalizzante negativa
  • Design unico delle tenute d’aria basato sulla tecnologia aerospaziale
  • Tecnologia Lok 2.0.
  • Asta interna superleggera da 14 mm
  • Grande pistone principale idraulico da 28 mm
  • Circuito idraulico regolabile di fine corsa (HBC)
  • Trattamento superficiale brevettato “Super Finish” sulle parti scorrevoli
  • Prezzo: 1.060€

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Set up

Premessa importante: l’EXT Aria è un ammortizzatore per smanettoni, cioé per chi ha tempo e voglia di provare un’ampia gamma di regolazioni, prenderne nota e migliorare il set up con il tempo e l’esperienza su sentiero. Il risultato sarà quello di una sospensione personalizzata per le proprie esigenze, la propria bici e i sentieri su cui si gira. Io non faccio eccezione: ho impiegato almeno 5 uscite a trovare il set up adatto per questo periodo invernale in cui le funivie sono chiuse e i sentieri sono per lo più sporchi, con velocità e temperature più basse rispetto a quelle del resto dell’anno.

Nella confezione si trovano delle istruzioni dettagliate con dei numeri di partenza per la regolazione dell’ammortizzatore, insieme ad una pompa ad alta pressione, necessaria per immettere l’aria nella seconda camera positiva (++), che richiede pressioni che superano i 300 psi e dunque il range di una normale pompa per sospensioni. Proprio questa camera è la vera particolarità dell’Aria, perché permette di gestire la curva di compressione senza dover aprire l’ammortizzatore per inserirci i riduttori di volume.

Sono dunque tre le camere presenti sull’Aria: due positive e una negativa, autoequalizzante. Questo significa che, quando si immette l’aria nella + (di color nickel), ogni 50 psi circa bisognerà comprimere l’ammortizatore una quindicina di volte per farsì che le due camere si equalizzino. Niente di nuovo, è una cosa che si fa su tutte le sospensioni con questo sistema, cioé la maggior parte in commercio. Ho trovato un po’ macchinoso il dover prima gonfiare la camera ++ (di color nero) ad una pressione che non sapevo, visto che per arrivare al mio sag del 27% sulla Spectral avrei dovuto gonfiare anche la +. Ho quindi preso un valore mediano di 400 psi che successivamente ho diminuito a 350, visto che la pressione della camera + era di 190 psi per il mio sag desiderato.

Nella tabella qui a fianco vedere anche i click suggeriti per ogni regolazione. I nomi sono un po’ difficili da ricordare perché EXT usa delle sigle tutte sue per la compressione alle alte (BH) e alle basse (BL). H sta per il circuito di fine corsa idraulico regolabile: una valvola sensibile alla posizione composta da un pistone secondario montato al di sotto di quello principale e da un serbatoio in prossimità del fondo dell’ammortizzatore. Quando ci si avvicina al fine corsa, il pistone secondario va all’interno del serbatoio, forzando il flusso dell’olio attraverso un orifizio calibrato che caratterizza la rampa di fine corsa.

Per iniziare, ho preso i valori di quella tabella avendo come riferimento i 190 psi della camera positiva +. I click sono dal tutto chiuso.

Sul campo

Mi aspettavo un ammortizzatore superfluido e progressivo dall’inizio del test, ma non è stato il caso. Da metà corsa in su c’era una sorta di muro che non mi permetteva di usare bene la seconda metà di escursione. Ho così cominciato a cambiare i valori delle regolazioni: ho aperto il bottom out idraulico lasciando solo 1 click dal tutto aperto. Idem per la compressione alle alte, tanto non girando in bike park non avrei preso colpi violenti come un atterraggio sul piatto.

Questo però non è bastato. Ho così dimezzato la pressione della camera positiva ++, notando però una differenza minima nel comportamento dell’Aria.

Lasciando inalterati questi valori, l’ammortizzatore con il tempo ha cominciato a lavorare più fluido e soprattutto meglio in tutta la sua corsa, come se avesse avuto bisogno di un po’ di rodaggio. Al momento del video il suo comportamento era diventato perfetto: super sensibile alle piccole asperità, sostenuto a metà corsa e progressivo il giusto verso la fine dell’escursione. Dove mi ha lasciato a bocca aperta è sulle medie asperità prese a tutta velocità, come un tappeto di radici: la ruota posteriore rimane attaccata al terreno come un ammortizzatore a molla, aumentando la confidenza e la sicurezza del rider.

Rimanendo questo ambito, la levetta per il blocco non ha lo stesso effetto che ha sugli ammortizzari a molla, perché il blocco è molto sostenuto, anche se non totale, e la trazione ne risente. È ottima sulle salite lisce per evitare che il carro oscilli, se oscilla di suo.

Vi rimando al video per il test approfondito sul campo.

Peso e ingombro

L’EXT Aria pesa 650 grammi ed è piuttosto imgombrante, tanto che sulla Spectral non sono riuscito ad usare la borraccia che usavo di solito ma l’ho dovuta sostituire con una più piccola. In particolare il piggy back richiede attenzione, perché può venire orientato solo in una direzione per evitare che vada ad impattare con le due valvole dell’aria delle camere positive quando l’ammortizzatore viene compresso. Certo, dovrebbe venire paragonato ad un Fox X2 più che al Fox Float X montato di serie sulla Spectral, ma anche in quel caso il barilotto e le due valvole risultano essere più ingombranti.

Suggerisco di contattare EXT se volete sapere se l’Aria può venire montato sulla vostra bici.

Conclusioni

Non esiste in commercio un ammortizzatore così personalizzabile esternamente come l’EXT Aria. La doppia camera positiva permette di regolare nel minimo dettaglio la curva di compressione usando una semplice pompetta per le sospensioni, lasciando così al rider la possibilità di cambiare la propria sospensione velocemente sul campo. Questa caratteristica, unita ad un’ottima idraulica che lo rende molto simile ad un ammortizzatore a molla, farà felice tutti gli smanettoni e renderà un po’ meno amaro il prezzo.

EXT

Commenti

  1. Sicuramente un gran bel prodotto ma a mio parere per le capacità e le necessità di un amatore scarso (like me :mrgreen:) troppo costoso e troppo difficile da regolare.
    Ora fustigatemi pure...
  2. Anche se non sono uno smanettone questo EXT Aria è stato l'oggetto dei desideri dalla sua presentazione , peccato che la chiusura non sia totale ma pochissimi ammortizzatori ad aria destinati ad uso gravity hanno il blocco totale ; piuttosto la levetta di chiusura quante posizioni ha ?
    Per un eventuale acquisto mi sa che dovrò recarmi in gioielleria , chissà mai che tra un Rolex Daytona ed una parure di Cartier ci trovo anche questo EXT :beautifu:
  3. Delusione totale il mio Mono ARIA EXT dopo innumerevoli tentativi di regolazione senza un effettivo riscontro positivo ho deciso di rimandarlo in verifica e dopo 40 giorni ancora non riesco ad avere una risposta e nemmeno il Mono .
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