EXT è un’azienda italiana specializzata in sospensioni per mountain bike, fra le altre cose. Molto conosciuti sono i suoi ammortizzatori a molla, come lo Storia che abbiamo testato qui. L’Aria è il primo ammortizzatore ad aria di EXT, come si capisce dal nome, ed è stato montato sulla Canyon Spectral CFR che uso per i test di durata. La particolarità unica di questo prodotto rispetto alla concorrenza è la doppia camera positiva che serve a gestire la curva di compressione senza dover utilizzare riduttori di volume.
Premessa importante: l’EXT Aria è un ammortizzatore per smanettoni, cioé per chi ha tempo e voglia di provare un’ampia gamma di regolazioni, prenderne nota e migliorare il set up con il tempo e l’esperienza su sentiero. Il risultato sarà quello di una sospensione personalizzata per le proprie esigenze, la propria bici e i sentieri su cui si gira. Io non faccio eccezione: ho impiegato almeno 5 uscite a trovare il set up adatto per questo periodo invernale in cui le funivie sono chiuse e i sentieri sono per lo più sporchi, con velocità e temperature più basse rispetto a quelle del resto dell’anno.
Nella confezione si trovano delle istruzioni dettagliate con dei numeri di partenza per la regolazione dell’ammortizzatore, insieme ad una pompa ad alta pressione, necessaria per immettere l’aria nella seconda camera positiva (++), che richiede pressioni che superano i 300 psi e dunque il range di una normale pompa per sospensioni. Proprio questa camera è la vera particolarità dell’Aria, perché permette di gestire la curva di compressione senza dover aprire l’ammortizzatore per inserirci i riduttori di volume.
Nella tabella qui a fianco vedere anche i click suggeriti per ogni regolazione. I nomi sono un po’ difficili da ricordare perché EXT usa delle sigle tutte sue per la compressione alle alte (BH) e alle basse (BL). H sta per il circuito di fine corsa idraulico regolabile: una valvola sensibile alla posizione composta da un pistone secondario montato al di sotto di quello principale e da un serbatoio in prossimità del fondo dell’ammortizzatore. Quando ci si avvicina al fine corsa, il pistone secondario va all’interno del serbatoio, forzando il flusso dell’olio attraverso un orifizio calibrato che caratterizza la rampa di fine corsa.
Per iniziare, ho preso i valori di quella tabella avendo come riferimento i 190 psi della camera positiva +. I click sono dal tutto chiuso.
Mi aspettavo un ammortizzatore superfluido e progressivo dall’inizio del test, ma non è stato il caso. Da metà corsa in su c’era una sorta di muro che non mi permetteva di usare bene la seconda metà di escursione. Ho così cominciato a cambiare i valori delle regolazioni: ho aperto il bottom out idraulico lasciando solo 1 click dal tutto aperto. Idem per la compressione alle alte, tanto non girando in bike park non avrei preso colpi violenti come un atterraggio sul piatto.
Questo però non è bastato. Ho così dimezzato la pressione della camera positiva ++, notando però una differenza minima nel comportamento dell’Aria.
Lasciando inalterati questi valori, l’ammortizzatore con il tempo ha cominciato a lavorare più fluido e soprattutto meglio in tutta la sua corsa, come se avesse avuto bisogno di un po’ di rodaggio. Al momento del video il suo comportamento era diventato perfetto: super sensibile alle piccole asperità, sostenuto a metà corsa e progressivo il giusto verso la fine dell’escursione. Dove mi ha lasciato a bocca aperta è sulle medie asperità prese a tutta velocità, come un tappeto di radici: la ruota posteriore rimane attaccata al terreno come un ammortizzatore a molla, aumentando la confidenza e la sicurezza del rider.
Rimanendo questo ambito, la levetta per il blocco non ha lo stesso effetto che ha sugli ammortizzari a molla, perché il blocco è molto sostenuto, anche se non totale, e la trazione ne risente. È ottima sulle salite lisce per evitare che il carro oscilli, se oscilla di suo.
Vi rimando al video per il test approfondito sul campo.
L’EXT Aria pesa 650 grammi ed è piuttosto imgombrante, tanto che sulla Spectral non sono riuscito ad usare la borraccia che usavo di solito ma l’ho dovuta sostituire con una più piccola. In particolare il piggy back richiede attenzione, perché può venire orientato solo in una direzione per evitare che vada ad impattare con le due valvole dell’aria delle camere positive quando l’ammortizzatore viene compresso. Certo, dovrebbe venire paragonato ad un Fox X2 più che al Fox Float X montato di serie sulla Spectral, ma anche in quel caso il barilotto e le due valvole risultano essere più ingombranti.
Suggerisco di contattare EXT se volete sapere se l’Aria può venire montato sulla vostra bici.
Non esiste in commercio un ammortizzatore così personalizzabile esternamente come l’EXT Aria. La doppia camera positiva permette di regolare nel minimo dettaglio la curva di compressione usando una semplice pompetta per le sospensioni, lasciando così al rider la possibilità di cambiare la propria sospensione velocemente sul campo. Questa caratteristica, unita ad un’ottima idraulica che lo rende molto simile ad un ammortizzatore a molla, farà felice tutti gli smanettoni e renderà un po’ meno amaro il prezzo.
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