Quando abbiamo presentato la BH Lynx SLS a fine settembre, oltre ai classici commenti sui prezzi che ormai la fanno da padrone quando si argomenta di qualsiasi bici, alcuni la accolsero con interesse e curiosità. Siamo riusciti ad averla per un test nella versione 9.7 da 9.999 euro di listino, la seconda più alta nella gamma che va da un massimo di 11.999 ad un minimo di 6.299 euro.
Telaio: Lynx SLS, EC Layup, Acros ICR, PF92BB, 148×12, UDH
Ammortizzatore: Fox SL Factory Push to Lock 190x40mm
Forcella: Fox 34SC Factory Push to Lock Kabolt 110mm
Trasmissione: SRAM XX SL AXS con corona da 34 denti e cassetta 10-52
Freni: Shimano XTR 180/160mm
Ruote: BH Evo Carbon SL Tubeless, 30mm, 28H
Pneumatici: Pirelli Scorpion XC RC 2.4 Front/ Rear Classic
Sella: Prologo R4 Nack
Reggisella: Bike Yoke Divine SL 31,6mm, 125mm Drop
Manubrio: BH Stealth Top Flat, 60mm, 760mm, 10mm Rise integrated
Peso rilevato in taglia L, col portaborraccia di serie, 9,87 kg.
Non è la prima volta che mi trovo a testare una full che vorrebbe essere una front. O una front che vorrebbe fare la full. Le full moderne hanno raggiunto pesi e livelli prestazionali, quasi eliminando del tutto i contro delle full di una volta (peso, geometrie non da salita, reattività e agilità minori) e replicando al contempo i pregi delle front, in maniera tale da relegare queste ultime quasi in un angolino del mercato. Del resto anche le front moderne, con ruote da 29, cerchi a canale largo e conseguenti copertoni di sezioni generose, manubri larghi, angoli di sterzo non più al limite della bici da corsa, sono molto più gestibili di quelle di una volta.
Come si colloca in questo discorso la BH Lynx SLS?
Appena salito in sella si nota subito come la posizione sia molto raccolta. Il reach cortissimo, appena 465mm in taglia L, e l’angolo tubo sella di 76°, fra i più verticali delle xc attualmente in commercio, portano a una posizione molto corta, un peso ben distribuito al centro delle due ruote ed un’eccellente spinta sui pedali in salita con una sella molto perpendicolare al movimento centrale. Pochissima tendenza ad impennare la ruota davanti nelle rampe più impegnative, pur senza dover avanzare troppo sulla sella il che cambia sempre angolo di spinta e capacità di corretta estensione della gamba.
Di contro una posizione così raccolta, quasi ingobbita, affatica un po’ i lombari quando su lunghe salite si sta a lungo molto piegati e in spinta. Con le bici di una volta questa posizione sarebbe stata limitante nella guidabilità in discesa su tratti veloci e scassati, allorchè essendo molto “corti” si ha molta reattività di guida, ma in velocità non è sempre un pregio. In questo caso però il reggisella telescopico aiuta non poco, permettendo, abbassandolo, di arretrare più agevolmente e allungarsi quel po’ nella posizione, recuperando stabilità di guida sul veloce. Una bici quindi in cui si riesce ad essere agili dove serve, piantati a terra dove la pendenza positiva lo impone e stabili e non troppo nervosi alle alte velocità. Il peso piuttosto contenuto per una “full” fa il resto in termini positivi tanto in salita quanto in termini di reattività.
Le sospensioni, un po’ ormai come tutte quelle Fox dell’ultimo paio d’anni trovate su diverse bici in test, sono piuttosto dure e sostenute in compressione anche a pressioni relativamente basse. Questo, unito alla ridotta escursione soprattutto dell’ammortizzatore (80 mm) fa sì che nei tratti molto sconnessi la Lynx sia piuttosto impegnativa. Bisogna lavorare molto con le braccia e anche con le gambe, l’ammortizzatore sullo sconnesso vero assorbe relativamente poco. Analogamente alla Dogma testata mesi fa, se il terreno non è perfettamente liscio, si viaggia bene anche con le sospensioni in posizione aperta, perché non trasmettono alcuna sensazione di affondamento, regalando in compenso comfort su tutte quelle minime imperfezioni dove una front sarebbe troppo rigida e le full classiche ad ammo aperto troppo morbide. Ed è soprattutto sul pedalato che l’ammortizzatore della Lynx SLS migliora trazione e comfort.
Solo su asfalto vale la pena bloccare del tutto, per avere una bici superbloccata che si avvicina a una bici da strada.
Del reggisella telescopico Bike Yoke Divine ho già detto, risulta utile, oltre che sulle pendenze negative molto accentuate, anche per allungare agevolmente quel po’ la posizione di guida quando serve maggiore stabilità. C’è da aggiungere che l’infinite travel, rispetto a quei telescopici che sono o tutti compressi o tutti estesi, si lascia preferire per adattarsi secondo l’effettiva esigenza delle situazioni.
Solitamente prediligo copertoni differenziati fra anteriore e posteriore con una maggiore scolpitura all’anteriore che, pur con un aggravio di peso e una minore scorrevolezza, garantisce grip e aderenza e dunque una migliore confidenza. Questa volta devo dire che l’accoppiata Pirelli Scorpion, da 2.40 entrambi, garantisce scorrevolezza, per via della tassellatura ridotta nella parte centrale, ma anche per la tenuta laterale grazie a una scolpitura più pronunciata ai lati del battistrada. Manca giusto un po’ di grip in frenata con la bici dritta.
BH, con la Lynx SLS, ha dato un’ulteriore spallata al mercato alle front. Il peso eccellente, non tale da essere un handicap rispetto alle migliori front, le geometrie super racing e delle sospensioni di escursione limitata e sostenute, collocano la Lynx più vicina a una front che a una full. Potremmo definirla come una front comoda e permissiva o come una full leggera ed impegnativa. Efficiente sia in gare brevi e a tutta, quanto a competizioni più lunghe tipo le marathon in cui un certo comfort di guida sulla lunga distanza è un pregio importante, quindi adatta ad abbracciare un po’ tutti i percorsi di gara.
Sicuramente divertente per la sua reattività e manegevolezza su percorsi scorrevoli e non eccessivamente tecnici. Per giri extra gara un po’ più rilassati, soprattutto su tracciati più trail, diventa abbastanza impegnativa, specie su discese lunghe e tratti molto sconnessi e richiede ottime capacità tecniche e un buon allenamento per far fronte a una guida meno comfortevole rispetto alle classiche full da xc/trail.
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