Recentemente mi sono messo alla ricerca di soluzioni che mi permettessero di scaricare il più possibile lo zaino spostando invece tutti gli oggetti possibili direttamente sulla bici. Uno dei metodi più tradizionali e collaudati è la classica borsa sottosella. Lo sappiamo, questi borselli sono spesso sinonimo di snervanti rumori di attrezzi che sbattacchiano, ma Ortlieb, col suo “Micro”, propone una soluzione interessante. La sua chiusura, che ricorda quella degli zaini impermeabili, serve non solo a tenere asciutto il contenuto ma anche a mantenerlo ben fermo. Incuriosito, ho quindi deciso di provare l’Ortlieb Micro. Ecco cosa è emerso dal periodo di test.
A differenza dei borselli di alcuni anni fa, che si fissavano alla sella con una fettuccia in velcro, il Micro adotta il più recente approccio che consiste nel fissare al carrello della sella un pezzo in plastica al quale poi il borsello si aggancia in maniera veloce e salda. Data la facilità con cui si può quindi sganciare il borsello, diventa anche molto più facile cercare tra i diversi oggetti al suo interno.
La parte dell’attacco che è solidale al borsello è fissata su di esso con tre viti. All’interno non ci sono spigoli che possano danneggiare per sfregamento componenti come una camera d’aria di riserva.
Il borsello Ortlieb Micro è fatto di un materiale resistente e impermeabile: si tratta di Cordura con un rivestimento di poliuretano. Sulla parte posteriore, un inserto rifrangente aumenta la visibilità al buio, nel caso si giri di sera o di notte.
La chiusura in gomma si arrotola sigillando il contenuto e tenendolo a riparo da acqua e fango.
Nella foto sopra, le cose che porto con me nei giri in cui esco leggero. Se notate che manca il multiattrezzo, è perché ne porto uno SWAT montato al portaborraccia. A ogni modo sono sicuro che, se dovesse servire, si troverebbe spazio anche per un multitool oltre a tutto ciò che vedete in foto: cartuccia CO2 da 25g con valvola Lezyne, kit di riparazione Dynaplug, leva cacciagomme, camera d’aria, carne essiccata, barretta.
Ci sta tutto comodamente e avanza spazio. Viene da chiedersi perché lo chiamino Micro. Non equivocate, non è una borsa enorme, ma è sorprendentemente capiente.
Una volta caricato il borsello, si arrotola la chiusura e la si fissa a dei bottoni tramite degli elastici.
Anche con una bici con 165mm di escursione posteriore e reggisella telescopico da 150mm, la ruota posteriore non ha mai toccato il borsello, nemmeno in caso di finecorsa. Detto questo, eventuali contatti con la ruota sono da tenere in considerazione, soprattutto se avete gambe relativamente corte e bici con lunghe escursioni, ma si tratta di un elemento a cui fare caso per qualunque borsello sottosella. Per quanto riguarda la durata non ho riscontrato alcun problema. Testare l’impermeabilità non è così banale qui in California, dato che non piove mai. Ho comunque tenuto montato il borsello durante un lavaggio alla bici e ci ho spruzzato sopra: il contenuto è rimasto asciutto.
Se si tratta di valutare il funzionamento sul campo di un borsello sottosella, i criteri sono pochi, semplici e chiari. Non deve staccarsi, non deve interferire nei movimenti del biker e della bici e non deve fare rumore. Il Micro rispetta tutti i requisiti. L’accessibilità al contenuto è ottima e la possibilità di arrotolare la chiusura a piacere aiuta a mantenere il contenuto ben compatto e fermo. È vero d’altro canto che se si gira con un carico veramente ridottissimo ci si può aspettare che il contenuto sbatta un po’ in giro: all’interno il Micro ha una parte in plastica a forma di C che gli dà forma e oltre un certo punto limita la possibilità di ridurre il volume del borsello.
Per concludere, l’Ortlieb Micro è un ottimo prodotto che vale i soldi che costa. Di questi tempi con 20€ si compra una semplice fettuccia per legare la camera d’aria al telaio. Il Micro è un’ottima opzione per chi vuole cominciare a lasciare a casa lo zaino o il marsupio e non è in possesso di una Specialized con tubo obliquo SWAT.
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