[Test] Borse da bikepacking Rusjan

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Oggetto di questo test sono le borse da bikepacking della Rusjan. Le borse sono state fornite insieme alla mountain bike Mtb Cycletech RAW provata qui , e sono state fatte su misura proprio per questa bicicletta. La caratteristica principale delle borse Rusjan è infatti proprio quella di essere fatte completamente a mano e su misura per ogni bicicletta, oltre che completamente stagne.



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La parola bikepacking deriva dalla più conosciuta backpacking e cioè viaggiare con lo zaino in spalla.
Il concetto di bikepacking, ovverosia borse anteriori, centrali e posteriori da montare in linea rispetto all’asse longitudinale, si può applicare alla mountain bike su strade sterrate e sentieri ma può essere applicato anche alla biciclette da strada.
Quando si vuole intraprendere un viaggio in mountain bike, la prima cosa cui pensare è sicuramente come portarsi dietro il carico. Preferire lo zaino, le borse su portapacchi o le borse da bikepacking? Lo zaino è solitamente sconsigliato a causa della scorretta postura che può portare, visto il notevole peso, e per l’eccessiva sudorazione che provoca.

I portapacchi anteriori e posteriori con le relative borse laterali sono una buona soluzione per i viaggi su strada ma presentano alcuni difetti: l’ingombro, il peso e lo sbilanciamento. L’ingombro laterale può rappresentare un problema lungo eventuali passaggi ristretti; I portapacchi in metallo, e le stesse borse, hanno un peso non indifferente che sentiremo durante le salite, hanno la possibilità di rompersi e cambiano la risposta del carro posteriore della bicicletta, causando anche pericolosi sbilanciamenti se non si distribuiscono bene i pesi.

Per ovviare a tutto questo esistono delle specifiche borse da bikepacking. Il materiale necessario è il minimo indispensabile per riuscire a viaggiare più leggeri possibile e viene disposto sulla bicicletta mediante borse da telaio, evitando così sporgenze laterali, problemi nella distribuzione del carico e l’inutile peso del portapacchi metallico. Si ha perciò una maggiore maneggevolezza della bicicletta nella guida e si può affrontare qualsiasi itinerario, compresi quelli sui sentieri di montagna. Anche sui sentieri sconnessi e a forte velocità le borse rimangono saldamente attaccate al telaio. Eventualmente si può prevedere anche l’aggiunta di uno zaino leggero.

Le borse possono essere più o meno numerose in relazione alla quantità di materiale che si ha da trasportare e sono:

  • borsa sottosella, viene agganciata al telaio della sella e al tubo sella e può arrivare fino a 17 litri di volume.
  • Borsa da telaio, viene applicata all’interno del triangolo del telaio della bicicletta e può coprire l’intera area del triangolo oppure solo una parte, in maniera tale da lasciare spazio al porta borraccia. E’ solitamente fatta su misura per la propria bicicletta e può essere applicata anche alle biciclette biammortizzate. Di solito una borsa da telaio ha una capienza dai 3 ai 6 litri.
  • Borsa da manubrio, si tratta di una borsa cilindrica che viene attaccata al manubrio della bicicletta e ha una capienza fino a 20 litri. Ha due aperture laterali. Sopra a questa viene solitamente applicato un piccolo borsello.
  • Borsello anteriore, è un piccolo contenitore che viene applicato alla serie sterzo e al telaio.
  • Borsello posteriore, è attaccato sia al tubo inclinato che al reggisella.

Oltre a questo set di borse è possibile applicare altre due sacche agli steli della forcella.
Il vantaggio principale delle borse da bikepacking sta nel fatto che sono applicabili a qualsiasi tipo di bici, dalla mountain bike biammortizzata alla bicicletta da corsa, infatti i punti di applicazione delle borse sono presenti in tutti i tipi di bici.

Ma chi è Lucy Rusjan? Ecco come lei stessa si descrive.

Ecco perciò le caratteristiche principali di queste borse, essere fatte a mano e su misura, ed essere le uniche, per adesso, completamente impermeabili sul mercato, con cuciture sigillate all’interno.

Sul fatto che le borse debbano essere impermeabili, gli utilizzatori si dividono in due parti, c’è infatti chi dice che in ogni caso preferisce dividere il materiale interno in vari sacchetti impermeabili e perciò le borse possono anche essere di materiale più leggero. Io però, a fronte del fatto che il peso finale delle borse sia appena maggiore, preferisco sicuramente che siano impermeabili, senza dovermi preoccupare di quello che c’è dentro in caso di forti e prolungati acquazzoni.

Nell’analisi statica si nota subito quello che dice Lucy, cioè il “fatto a mano”, le cuciture che si vede chiaramente sono irregolari, fatte a mano e non industriali. Nello stesso tempo si nota la grande attenzione ai particolari, cinghie ed elastici per fissare perfettamente le borse al telaio, attacchi nei punti giusti, asole per fissare eventuali accessori alle borse, fasce rifrangenti nel posteriore, rinforzi nei punti più sollecitati e l’uso di materiali di prim’ordine, tele impermeabili, cerniere stagne, velcro molto forte. I materiali usati sono trilaminato, hypalon e kevlar.

Montando le borse al telaio si ha subito l’impressione, visto i punti di attacco multipli, che le stesse siano ben fisse, anche riempite al massimo della loro capacità. Specialmente quella sottosella, agganciata in quattro punti a tubo sella e sella. Ma saranno anche stabili, che è una delle caratteristiche più importanti e che non tutte le borse da bikepacking possiedono?

Facciamo allora una prova sul campo. Su asfalto le borse sono naturalmente stabili, fino a qui non ci possono essere dubbi. Provo allora ad entrare in un sentiero tortuoso, ma anche qui le borse, in specialmodo quella posteriore che è la più sollecitata, sono fisse. Mi alzo sulla sella facendo ballare bruscamente la bici, ma la borsa posteriore rimane stabile. Vediamo adesso su un sentiero tecnico in discesa, qui solitamente è molto sollecitata la borsa anteriore che tende a muoversi in avanti, quando la bici passa sui gradoni, invece questa è ben ferma grazie all’elastico che la fissa allo sterzo.

Molto pratico anche il borsello portaoggetti, anch’esso stagno, che trova posto sulla parte superiore della borsa a manubrio. Per fare un’altra prova, ho montato le borse anche sulla mia Bergrease, e anche qui si sono dimostrate valide e perfettamente stabili. La borsa posteriore è veramente molto capiente, oltre che ergonomica. Ha infatti la caratteristica di avere, all’ interno, un guscio semirigido ed estraibile. Quest’ultimo appesantisce la borsa di un poco, però la tiene sempre in forma anche quando è semivuota. Non ho potuto fare un test di resistenza allo strappo, ma il materiale sembra veramente molto robusto, inoltre è rinforzato nei punti più sollecitati. Per le prossime produzioni, Rusjan ha già studiato di sostituire il guscio semirigido estraibile con un altro materiale stabile e più leggero, in modo da migliorare ed alleggerire ancora di più la borsa sottosella.

I pesi rilevati sono di 700 g per la borsa sottosella da 17 l, di 265 g per la borsa da telaio corta, di 300 g per la borsa da manubrio da 18 l e di 260 g per la pocket da attaccare alla borsa da manubrio.
Perciò in totale circa un chilo e mezzo in tutto, per capirci poco in più di uno zaino transalpine della Deuter, ad esempio, ma con una capacità di carico maggiore e specialmente con il vantaggio di non avere niente di molto pesante sulle spalle, che per un viaggio di almeno qualche giorno non è cosa trascurabile.

Un altro vantaggio delle borse da bikepacking è di essere molto modulabili, ovverosia si possono usare le stesse borse completamente piene o anche riempite solo a metà, ma le stesse risultano sempre perfettamente chiuse e stabili, visto il sistema di chiusura ad arrotolamento tipico delle borse stagne. Questo sia per la borsa sottosella che per la borsa a manubrio. La borsa nel telaio invece, rimane naturalmente sempre nella stessa forma, sia vuota che piena.

Che le borse siano perfettamente stagne me lo ha confermato prima una semplice prova statica, cioè immergendo la sacca nella vasca da bagno, quando poi ho tirato fuori il contenuto era tutto perfettamente asciutto, e poi una prova sul campo, ho pedalato infatti per due giorni interi sotto una fitta nevicata umida e il risultato è stato lo stesso!

Quali possono essere gli svantaggi delle borse da bikepacking? Su percorsi scorrevoli, o anche sentieri di montagna che non siano particolarmente ripidi, direi nessuno. Se invece pensiamo di affrontare sentieri particolarmente tecnici e ripidi e anche tratti che richiedano l’uso del portage allora l’uso dello zaino è sicuramente consigliabile.
Prima di tutto perché montando la borsa sottosella si deve usare un reggisella normale e non telescopico, visto il fissaggio con cinghie della borsa al tubo. In questo modo, potremo abbassare a mano la sella prima delle discese, ma non di molto, vista la presenza della borsa che toccherebbe sulla ruota. Diciamo che le borse Rusjan (e qualche altra) hanno una forma che permette di abbassare la sella di quasi 10 cm, invece con qualche altro modello praticamente niente. Poi perchè caricarsi una bici in spalla, per un tempo prolungato con un peso che spesso supera i 20 kg, diventa molto difficile, anche per lo sbilanciamento dovuto specialmente alla borsa posteriore.

Con lo zaino, invece, ci si carica la bici leggera in spalla e si ha anche la possibilità di appoggiarla allo zaino stesso. Un altro svantaggio è che la borsa anteriore, se molto carica, appesantisce lo sterzo, e nelle discese tecniche e ripide rischia di farci sbilanciare facilmente. Per questo conviene riempirla sempre con i materiali più leggeri che abbiamo disposizione. Tutto questo l’ho sperimentato durante il Liguria mountain divide, dove la scelta di usare lo zaino invece delle borse è stata per me perfetta, sia per la comodità delle lunghe ore di portage, sia perché sono riuscito, con il telescopico, a godermi al massimo le impegnative e lunghe discese sui sentieri tecnici.

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Sui percorsi più scorrevoli invece, come il Tuscany Trail o il South Tyrol Trail, ho usato con soddisfazione le borse da bikepacking. E aggiungo, con la pioggia che ho preso, se avessi avuto delle borse impermeabili come queste della Rusjan, avrei pedalato più rilassato.

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