[Test] Canyon Exceed CFR Team

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Circa un mese fa vi abbiamo presentato la nuova Canyon Exceed, in particolare nella versione CFR, rivista rispetto al modello precedente, sia nel tipo di carbonio usato per il telaio, che nelle geometrie e ovviamente nel peso. La versione CFR è al momento una sorta di edizione limitata della Exceed top di gamma: la versione LTD vera e propria con gruppo XX1 Eagle AXS dal costo di Euro 6.499 e la versione Team con gruppo XTR meccanico dal costo di Euro 5.699.

La versione CFR (acronimo di Canyon Factory Racing), il cui stampo è il medesimo della CF SLX, è più leggera di 180 grammi, grazie alla fibra di carbonio Toray M40X, e al tempo stesso più rigida con un rapporto rigidità/peso di 118.6 (Nm/°)/Kg contro i 109.3 della SLX.



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Come anticipato abbiamo avuto in test la versione Team di cui vi avevo già illustrato le prime impressioni di guida e il cui allestimento e dettagli trovate qui di seguito.

Materiale telaio: carbonio Toray M40X
Formato ruote: 29”
Corsa ant.: 100
Mozzo posteriore: 148×12
Mozzo anteriore: 110×15
Trasmissione: 1×12 (34t / 10-51)
Attacco per deragliatore: no
Attacco portaborraccia: 2
Peso rilevato: kg 8,900 in taglia L senza pedali, compresi i 2 portaborraccia.
Prezzo: 5.699€

Allestimento

Forcella: Fox Factory 32 Step-Cast, 44mm offset, Boost110, 100mm travel;
Freni: Shimano XTR 9100, 180mm/160mm;
Manubrio/Attacco: Canyon CP08CF larghezza 740mm attacco 80mm inclinazione -6°;
Sella: Selle Italia SLR KC Boost
Reggisella Canyon VCLS 2.0;
Gruppo: Shimano XTR 9100 con guarnitura Race Face Next SL G5 Carbon corona da 34 denti;
Ruote: DT Swiss XRC 1200 canale 30mm (1480 gr.)
Copertoni: Maxxis Aspen 2,25 posteriore e Maxxis Ikon Exo 2,35 anteriore entrambi montati con tubolito.
Portaborraccia: Canyon Cf SL Bottle Cage

La prova sul campo

In una tendenza che vede sia nelle competizioni xc di coppa del mondo che amatoriali affermarsi sempre più le bici biammortizzate, definirei la Exceed CFR un fulmine a ciel sereno.

Canyon voleva creare una fuoriserie da gara pura e direi ci sia riuscita in pieno. Trovo a volte propagandistico e comunque di difficile definizione il comportamento di una bici attribuito singolarmente ad un angolo di sterzo, ad un angolo piantone, a volte alla fibra di un telaio. Non che questi dettagli non siano in qualche maniera caratterizzanti, ma lo sono generalmente uniti tutti assieme e insieme alla componentistica, difficilmente presi singolarmente.

L’impressione dell’insieme della bici è che sia nel suo insieme coerente, soprattutto come allestimento, all’obiettivo per cui è stata pensata, costruita ed assemblata. A mio parere una bici top da gara xc, quindi non marathon, o trail ecc., deve avere il 34 come corona, specie abbinata ad un 51 posteriore, perchè è la più efficiente e sufficiente per salite mediobrevi anche pendenti.

Deve essere leggera, reattiva e quindi senza telescopico, perché quelle brevi discese impegnative, o anche singoli passaggi, si fanno mollando giù la bici con la sella sullo sterno. Deve essere maneggevole quindi niente manubri troppo stretti o troppo larghi, o passo troppo lungo che la rende magari più stabile sul lungo e non necessariamente copertoni uguali, perché l’anteriore e il posteriore in comune hanno il fatto che rotolano, ma hanno funzioni piuttosto diverse.

La Exceed CFR Team risponde a tutti questi requisiti. In salita è veramente un missile, credo di non aver mai pedalato una bici migliore in questo frangente. Ok, è l’ultima prodotta, quindi è comprensibile che possa avere delle migliorie rispetto a bici del passato, ma in questo caso mi sembra che si sia salito decisamente un gradino.

Su salite lisce, si ha proprio la sensazione di geometrie che garantiscono spinta perfetta sui pedali, di una bici leggera e, nei rilanci, molto molto reattiva. Confrontando i tempi su Strava di un paio di segmenti asfaltati intorno al 10% medio (quindi molto impegnativi) sono riuscito a replicare quelli fatti con la bdc. Intendiamoci, una mtb non è su asfalto che deve emergere, ma questo dà l’idea della sua resa in salita. Ovviamente su salite più pedalabili una bdc avrebbe maggior vita facile.

Quando la salita diventa molto accidentata, una front così reattiva ovviamente soffre un po’ lo sconnesso, e il reggisella a doppio stelo non ammortizza niente, essendo utile un po’ solo a smorzare le vibrazioni su terreni facili.

Quando la pendenza aumenta anche oltre il 20% non serve nemmeno troppo mettersi in punta di sella, la bici resta ben piantata a terra e non si compromette l’angolo di spinta avanzando troppo il baricentro. Il 34 come detto è pienamente sufficiente con un 51 (nulla vieta ovviamente di mettere un 32 se lo si vuole) ma un rapporto più agile vorrebbe dire una velocità da quasi surplace, mentre di base col 34 si avverte meno il salto di denti degli ultimi pignoni grandi e si ha una spinta efficiente anche nei tratti molto veloci, oltre ad una sensazione di migliore rotondità di pedalata.

Sino ad alcuni anni fa, una bici così efficiente in salita e sul pedalato avrebbe voluto dire dolori quando si affrontavano tratti tecnici e sconnessi. In questo caso la risposta è NI. Ovvio, non è una trail e non vuole esserlo. Non è pensata per discese continue e scassate di oltre 10/15/20 o più minuti e non è la bici migliore in quelle situazioni.

È impegnativa, anche se maneggevole, consente di fare tutto come con una full da xc, però bisogna aiutarsi maggiormente con le gambe e con le braccia, essere più concentrati e reattivi. Ciò su tempi più lunghi e/o in gare lunghe è molto difficile e lo si paga. Anche qui però, con l’aiuto di Strava, sono riuscito a confrontare e replicarci tempi fatti con full da xc, sui trail delle Dolomiti di Sesto: lo Standschützen Trail e l’Erla Trail

Due discese Enduro S2 da 10 e 8 minuti continui (per me) servite da impianti e non esattamente pensate e in genere percorse da front xc. Le moderne geometrie della Exceed che non sbilanciano troppo il peso sull’anteriore facilitano il fuorisella senza dover arretrare troppo perdendo grip e direzionalità sull’anteriore e mantengono più centrale il peso del rider. L’efficienza delle sospensioni, i cerchi larghi da 30mm e i copertoni di dimensioni generose (2,35″ anteriore) hanno alzato di molto il livello di difficoltà superabile anche con front. Ciò la rende non inferiore ad una full da xc su discese medio brevi, quale che ne sia il grado di difficoltà.

I due copertoni opportunamente diversi per modello e sezione, (ricordo Maxxis Aspen 2,25″ posteriore e Maxxis Ikon Exo 2,35″ anteriore) si sono sempre ben comportati, in trazione il posteriore e soprattutto in tenuta laterale l’anteriore. Niente di eccessivamente gripposo, pesante e poco scorrevole, ma almeno sempre prevedibile e non brusco tra il tengo e non tengo.

La sezione da 2,35 dell’anteriore è funzionale ad aumentare la guidabilità e la confidenza del mezzo, sicuramente più utili di quei pochi grammi in più.

Una piacevole sorpresa sono stati i Tubolito. La soluzione tubeless resta in ogni caso la più affidabile, ma pur arrivando a pressioni molto basse, sino ad 1 e 1.1 bar con qualche sinistro fondocorsa del copertone sul cerchio, non c’è stato alcun problema di pizzicatura, che con una normale camera d’aria sarebbe stata praticamente assicurata. In ogni caso, visto il costo dei Tubolito (e della bici completa) magari delle normali camere unite ad un kit tubeless (lattice e valvole, le ruote sono già nastrate) nella confezione sarebbe una opzione preferibile ed economicamente equivalente. Ho usato i Tubolito a scopo test, ma in gara non li userei.

Piccola indicazione in relazione al pur comodissimo ed esteticamente accattivante supporto garmin integrato al manubrio. E’ bene stringere la vite che regola la durezza dell’inclinazione del supporto per non averla ballerina sui sobbalzi.

I due portaborraccia, seppur minimali, devo dire che non mi han mai fatto scappar via la borraccia né piena e né vuota

Il gruppo Shimano XTR rimane per me la primissima scelta in campo meccanico attualmente presente sul mercato per fluidità di cambiata, anche sottosforzo, precisione e facilità di regolazione (una volta regolato, tollera anche piccole imprecisioni di regolazione senza inficiarne la cambiata), per l’opzione del 51 dietro e come qualità della frenata, .

Conclusioni

La Exceed Team è la bici perfetta per gare xc e percorsi relativamente brevi e molto tirati in genere, dove si possono susseguire salite anche ripide seppur non molto lunghe e discese brevi ed anche tecniche. Su percorsi gara lunghi, se molto impegnativi tecnicamente, una full continuerebbe ad avere il suo perché.

www.canyon.com

 

Commenti

  1. DrPeperino:

    In linea di massima sono d'accordo con quello che dici, nella definizione dei valori in modo mirato contano tutte le variabili.

    Nel tuo caso però mi sembra che siamo talmente, ma talmente lontani da quella che è la mia esperienza, che non si tratta di variabili.
    Io ho cerchi con canale interno da 28, gomme sempre da 2,2/2,3 di sezione, ma se le gonfio a 1 bar vado sul cerchio quando scendo il gradino del marciapiede davanti al cancello di casa. 1 bar è semplicemente una pressione che nel ciclismo per me non esiste.

    Parlavi della pressione di 1,5 bar come se fosse un valore al quale il test avrebbe perso molta valenza. Per me 1,5 bar è il limite inferiore al di sotto del quale sono praticamente certo di non riuscire a portare a casa il giro (a meno che non sia tutto su asfalto, o fondo gravel leggero)
    No, non è che 1.5 è un valore in cui il test perde valenza....è un valore prudenziale accettabile e che in un giro normale è ragionevole....ma per vedere fino a che punto puoi frenare prima di finire nella sabbia, devi arrivare oltre il punto in cui freneresti normalmente fino a quasi finirci nella sabbia....io non ci sono finito. Non ho rotto il cerchio, non ho tagliato il copertone, nè pizzicato il Tubolito. E' ovvio che ad 1.1 il rischio aumenta molto, specie su determinati percorsi. poi un conto è avere un Nobby Nic Snake Skin da 2.35 un conto un Thunder Burt da 2.1.
  2. Confesso che quando esce un test di Samuelgol su una front, deve interrompere tutto e leggerlo subito.
    Non sono mai riuscito ad innamorarmi delle Full pur riconoscendo la loro superiore resa in (quasi) tutte le situazioni.
    La più semplice spiegazione è nella frase "mollando giù la bici con la sella sullo sterno"; con la Full lasciavo semplicemente i freni e faceva tutto lei).
    Confermo il discorso pressioni gomme: accoppiamento 65kg/canale da 25/Nobby Nic SS 2,35ant/2,25post uso bar 1,2ant/1,4post sui ghiaioni bergamaschi e 1,3ant/1,5post sui single track scorrevoli.
  3. Alexrcl:

    Ma sinceramente, una front da XC vale ancora la pena comprarla???
    Dipende cosa devi farci. Con questa puoi fare tutto quello che fai con una xc, anche full, come ho scritto nel test. Io ci ho fatto anche roba trail/enduro. Però se devi farci roba trail enduro non compri questa e nemmeno una full xc. Se devi farci gare a tutta la compri, fermo restando che quelle volte che farai percorsi più lunghi e vari, li farai magari con più calma e circospezione e li fai lo stesso.
    shrubber83:

    non sono un fan delle front... anzi... ma ha molto più senso questa di una Gravel, secondo me
    Condivido.
    The leg:

    .......
    La più semplice spiegazione è nella frase "mollando giù la bici con la sella sullo sterno"; con la Full lasciavo semplicemente i freni e faceva tutto lei).
    Il discorso sella sullo sterno più che nel full vs front, si riferisce al telescopico si/no. Brevi passaggi ti cacci con la sella sullo sterno e molli giù....una intera discesa da sella bassa, non la fai con la sella sullo sterno o se la fai non va bene....allora si valuta il telescopico....ma nelle gare xc ci sono brevi passaggi non intere discese da sella bassa
    MagicTartaruga:

    Gran bella bike!
    Concreta, ben pensata per i percorsi che deve affrontare, forse l'unica cosa che mi lasci perplesso è il reggisella, avrei preferito una scelta netta, puntare sulla leggerezza con un classico reggisella oppure sulla comodità e sicurezza d'un telescopico.
    p.s. se per ipotesi dovessi acquistarla l'unica cosa che cambierei sarebbe proprio il reggisella con un modello telescopico ma giustamente ognuno ha le sue preferenze. :-)
    Per me se ci metti il telescopico la snaturi....non è una bici pensata per percorsi autenticamente da telescopico. Spendi soldi per una bici leggera e reattiva e poi con un componente ce ne spendi altri che la appesantisce e la rende meno reattiva (perchè il telescopico flette sempre un pò). Il senso, personalmente, di fare una cosa del genere non lo comprendo. Intendiamoci, la mia non è una critica a priori al telescopico. Lo è su questo tipo di bici.
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