[Test epico] Canyon Neuron DT Special Edition

Parco Nazionale dello Stelvio, il terreno ideale per il biker che scappa dalla canicola estiva. Sentieri che si inerpicano oltre i 3000 metri di quota, serviti da strade mitiche come quella dell’omonimo passo, che porta comodamente a quota 2.700 su asfalto. In questa cornice Canyon ci ha invitato a provare la nuova Neuron DT Swiss Edition, limitata a 100 pezzi e disponibile ad un prezzo di 4.999€. Oltre al sottoscritto, era presente Stefano Udeschini che non ha perso l’occasione per girare uno dei suoi video epici:

 

Neuron CF LTD

La Neuron oggetto del test è un’edizione speciale montata con le sospensioni DT Swiss 535-One oltre che ai cerchi in carbonio, sempre DT, XMC1200. Il telaio è lo stesso dell’anno precedente, cambia l’escursione che è diventata di 140mm davanti e dietro, 10mm in più del modello che avevamo provato. La geometria è sempre la stessa, con un angolo sterzo leggermente più aperto a causa della forcella più lunga ed un angolo sella meno ripido. Non si tratta di una trail bike ultramoderna, basta guardarne il reach di 453mm in taglia L, quella in prova. D’altronde è la bici più venduta da Canyon proprio perché si tratta di un allrounder che va bene un po’ a tutte le latitudini, dalle Mittelgebirge teutoniche alle Alpi.

Molto interessante è il prezzo: 4.999€ per una bici montata con il top di gamma e con tramissione SRAM Eagle AXS. D’altro canto ce ne sono solo 100 esemplari e credo che saranno esauriti molto presto.

Il peso rilevato sulla nostra bilancia, in taglia L, è di 13.34kg. Bisogna dire che la gommatura è robusta per la tipologia di mountain bike, con una Hans Dampf SuperTrail 2.35″ Soft all’anteriore (peso rilevato: 1066 grammi) e un Nobby NickSuperGround 2.35″ Speedgrip al posteriore (peso dichiarato: 890 grammi). In due giorni di riding sull’Ortles con un gruppo di 10 persone, nessuno ha bucato, cosa più unica che rara considerando la morfologia del terreno che potete vedere nel video.

Sul campo

Dopo i giri sull’Ortles ho potuto portare a casa la nuova Neuron per circa un mese di prova sui sentieri che conosco. Avevo già provato a fondo la forcella DT Swiss 535 – The One (con 160mm di travel) e ne avevo parlato bene. Non posso che ribadire la qualità del prodotto, sottolineando però che il peso di 2.250 grammi compreso di parafango è elevato su una trail bike. La corsa infattè è solamente stata diminuita cambiando la molla ad aria ed inserendo di più gli steli nei foderi, quindi il peso è pressoché identico.

Sono rimasto sorpreso dall’ammortizzatore, completamente diverso da tutto quello che avevo mai provato di DT nella notte dei tempi quando si parlava di sospensioni posteriori. Pur non avendo un piggy back, il 535 è sempre stato all’altezza della situazione, lavorando bene sia sui piccoli che sui grandi colpi. Nel video Stefano fa vedere come sia “flottante” sul suo asse, per assecondare le forze provenienti dal carro e lavorare sempre diritto. Come la forcella, anch’esso ha una leva per il lock out, dotata di 3 posizioni: aperto, trail e chiuso, dove per chiuso si intende completamente chiuso. Una volta bloccate le sospensioni, su asfalto, la Neuron sale che è un piacere.

Soffermandoci un attimo sull’ottica, il look all black ha il suo perché e il passaggio cavi, non interno ma nascosto da una specie di coperchio che passa sotto il tubo obliquo, tiene le linee pulite evitando di dover spurgare il freno posteriore al momento del montaggio.

Meno sexy il tubo del freno che passa a lato del movimento centrale.

Ruote da 29, 140mm di escursione. Siamo alle solite, questo è veramente lo “sweetpoint” della bici con cui fare tutto, compresi i sentieri tecnici in salita, grazie alla trazione e al peso non esagerato. Ne ho avuto conferma sui soliti giri che faccio qui in zona, dopo averlo sospettato su alcuni trail tosti intorno all’Ortles.

Se proprio vogliamo trovare un difetto di questa bici, eccolo nei freni SRAM G2 RSC, dalla potenza veramente ridotta malgrado i dischi da 200/180mm. Tutti, proprio tutti, se ne sono lamentati durante l’evento di Canyon, d’altronde i sentieri erano spesso ripidi ed esposti, con diversi tornantini su cui non sarebbe stato male poter pinzare con decisione per facilitare le manovre. Una volta tornato in sede ho montato le pastiglie Galfer, ma non avendo i dischi del marchio spagnolo l’effetto è stato quasi nullo (al contario di quanto ero riuscito a fare sulla Specialized Epic Evo).

Un vero peccato perché dei freni poco potenti frenano sì, ma le prestazioni in discesa. Gli stessi product manager di Canyon volevano informarsi da SRAM sul motivo di tale povera performance.

Stelle alpine vicino al lago da Rims

Per il resto la Neuron con escursione maggiorata è una bici divertente e polivalente che va incontro alle esigenze della maggior parte dei biker. Potrà essere un po’ più lenta di una enduro in discesa, ma nella somma complessiva di un giro in cui si pedala a lungo in salita primeggia sicuramente rispetto a bici con più escursione.

Potete vedere tutta la nuova gamma Neuron sul sito Canyon.

 

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