[Test] Casco Bluegrass Legit Carbon

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Il brand italiano Bluegrass Eagle, costola del marchio MET dedicata al settore gravity, è sempre più conosciuto in ambito internazionale per la qualità dei suoi prodotti. La sua ultima creazione (o forse ormai dovrei dire penultima, come scoprirete il 29 maggio), rappresenta l’apice della tecnologia e della cura per i dettagli raggiunti dal marchio dell’aquila e offre feature all’avanguardia. Stiamo parlando del Legit Carbon, il casco integrale sviluppato durante la stagione 2018 di UCI DH World Cup in collaborazione con atleti del calibro di Sam Blenkinsop e Mick Hannah, che è stato presentato ufficialmente a settembre. L’ho potuto toccare con mano in anteprima lo scorso giugno, ancora in fase prototipale, mentre circa 3 mesi fa ne ho ricevuto un esemplare in taglia M da mettere alla prova.



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Il Legit Carbon, come trapela dal nome, ha una calotta esterna realizzata in fibra di carbonio a spessore differenziato, che consente al casco di superare abbondantemente le certificazioni di sicurezza ASTM e CE. Bluegrass si è posta degli obiettivi in termini di robustezza ben più ambiziosi delle canoniche certificazioni, sottoponendo il Legit Carbon a numerosi crash test effettuati tramite oggetti contundenti di varie forme che hanno portato alla distruzione di oltre 200 caschi, così da determinare come risultato finale un casco estremamente robusto e resistente agli urti, privo di punti deboli.

In questo ha giocato un ruolo estremamente importante anche la struttura della mentoniera, studiata per garantire rigidezza in caso di urti frontali ma al contempo per gestire gli urti laterali, con adeguata elasticità della parte inferiore dei lati della mentoniera per dissipare gli impatti più importanti affinché non si traferiscano interamente al collo, mentre la parte superiore, preposta a proteggere il viso, è più rigida e solida. La calotta interna è realizzata in EPS multi-impact, protetta e rinforzata da bordi in policarbonato in quei punti in cui non è coperta dalla calotta esterna, come nel bordo frontale e in corrispondenza delle lunghe feritoie di ventilazione posteriori. La calotta esterna è realizzata in due differenti dimensioni, una per le taglie XS, S e M e l’altra per le taglie L e XL, mentre per la calotta interna le misure sono tre, una per le taglie XS e S, una specifica per la taglia M e l’altra per le taglie L e XL.

Il Legit Carbon è dotato di canali di ventilazione che corrono sia tra la calotta interna e le imbottiture che tra la calotta interna e quella esterna, grazie ad apposite scanalature sagomate nella struttura in EPS. La calotta esterna garantisce l’afflusso di aria all’interno del casco tramite tre ampie prese d’aria sulla parte frontale e due feritoie poste sul bordo della calotta, in corrispondenza del bordo superiore della maschera. La mentoniera garantisce un eccellente ingresso d’aria per la respirazione grazie a un ampio accesso formato da tre prese d’aria che incanalano l’aria a bocca e naso consentendo di respirare senza particolare ostruzione anche sotto sforzo.

Il flusso in uscita è gestito da due feritoie verticali di dimensioni generose e da altre tre di dimensioni minori posizionate in area occipitale. Inoltre il Legit Carbon è dotato di due particolari prese d’aria laterali, poste in corrispondenza di ciascun orecchio, che non solo si occupano di migliorare la ventilazione ma consentono al rider di percepire al meglio i rumori, minimizzando l’effetto di udito “ovattato” tipico dei caschi integrali, per una migliore propriocezione e di conseguenza migliori prestazioni atletiche. Tutte le feritoie sono protette e isolate dall’esterno tramite una sottile ma robusta rete metallica.

Decisamente interessante e all’avanguardia la visiera, dettaglio spesso sottovalutato ma incredibilmente importante in termini di sicurezza. La visiera del Legit Carbon infatti è studiata in modo da evitare che possa fare leva in caso di impatto, aumentando i rischi di torsione e iperestensione a carico del collo. Il materiale, al tatto solido e robusto, è sufficientemente flessibile per potersi deformare in caso di urti laterali mentre per gli urti frontali è previsto un meccanismo di sgancio che consente alla visiera di reclinarsi all’indietro senza rompersi e senza che l’energia cinetica dell’impatto venga trasferita al collo. La presenza di questo sistema di sgancio chiaramente non consente di regolare l’inclinazione della visiera ma la posizione di default è più che soddisfacente.

Le imbottiture sono rivestite in tessuto sintetico morbido e confortevole, capace di drenare e disperdere il sudore in eccesso per evitare la sensazione di bagnato sulla pelle. Sono formate da tre pezzi, uno che ricopre interamente la testa e gli altri due ai lati del viso per guance e mandibola. Tutti e tre i componenti dell’imbottitura si possono rimuovere in modo estremamente semplice per essere lavati grazie ai bottoni a clip in plastica con i quali sono fissati al casco, robusti ma al contempo molto sottili per non creare alcun fastidio. Ognuna delle cinque taglie del casco ha un’imbottitura per la testa specifica, con spessore differente. Per le imbottiture del viso esistono diverse opzioni di spessore oltre a quelle fornite di serie, tutte disponibili come ricambio per personalizzare al meglio la calzata del casco. Le taglie XS, S e M condividono quattro opzioni: 35mm, 40mm (di serie sulla M), 45mm (di serie sulla S) e 50mm (di serie sulla XS). Le taglie L e XL condividono invece altre quattro opzioni specifiche per questa calotta esterna: 30mm, 35mm (di serie sulla XL), 40mm (di serie sulla L) e 45mm.

Sotto le imbottiture, o meglio, in combinazione con le imbottiture, troviamo il sistema MIPS E2 che si occupa di filtrare gli impatti multidirezionali affinché l’energia cinetica non venga trasferita al cervello, principale causa di commozione cerebrale. La versione E2 del MIPS è un prodotto recente, realizzato appositamente per i caschi full face, che consente di occupare il minor spazio possibile e di non gravare sul comfort e sulla ventilazione del casco. Invece della tradizionale struttura realizzata con una lamina di policarbonato, la versione E2 utilizza un sottilissimo foglio di policarbonato rivestito da entrambi i lati da un tessuto elasticizzato, posto come consuetudine tra le imbottiture e la calotta interna ed è fissato tramite le stesse clip che tengono in sede le imbottiture.

Massima sicurezza anche per la chiusura, affidata al tradizionale sistema a doppia D in acciaio con robuste ma morbide e confortevoli cinghie di fissaggio. Il bottoncino a clip permette di fissare la parte in eccesso della cinghia dopo averla chiusa, per evitare che penzoli sul collo. Le imbottiture che rivestono le cinghie aderiscono bene al collo e sono soffici e leggere per il massimo comfort a contatto con la pelle.

In azione

Appena mi è stato consegnato il casco, ho avuto qualche perplessità sulla taglia, dato che sembrava piuttosto stretto nonostante la mia misura di 57cm rientrasse perfettamente nel range di 56/58cm indicato da Bluegrass per la taglia M. Tuttavia, già durante la prima giornata intensa di riding le imbottiture si sono adeguate alla forma della testa, la taglia è diventata perfetta e il casco decisamente confortevole, con l’appoggio delle imbottiture e quindi della calotta interna uniformemente distribuito su tutta la testa, senza punti che esercitassero maggiore pressione diventando fastidiosi. Ho trovato però leggermente troppo spesse le imbottiture ai lati del viso che di default sono da 40mm di spessore per la taglia M. Difatti se le imbottiture della testa si sono velocemente assestate ottimizzando la calzata, quelle del viso tendevano a comprimermi gli zigomi, essendo parecchio alte e avvolgenti. Ho richiesto quindi quelle da 35mm, vendute come ricambio al prezzo di €20, e il feeling è migliorato notevolmente, rendendo perfetta la calzata personalizzata del Legit Carbon.

In movimento, ciò che colpisce immediatamente è la quantità di aria che la mentoniera riesce a convogliare verso la bocca e il naso, consentendo una respirazione eccezionale che risulta adeguata anche quando si va fuori soglia. Sotto questo aspetto non stento a definire il Legit Carbon il migliore in assoluto tra tutti i caschi integrali che ho provato. Questo nonostante la forma della mentoniera sia comunque parecchio avvolgente e protettiva. L’intero casco offre una sensazione di protezione elevata e di solidità. Le finiture sono ben curate e alcuni dettagli come la visiera staccabile in caso di urto frontale sono decisamente all’avanguardia. La ventilazione è molto buona e le imbottiture sono piuttosto efficaci nel dissipare il sudore in modo da non restare bagnate a contatto con la pelle, anche se per giudicare pienamente questi aspetti bisognerebbe aspettare i caldi mesi estivi. Interessante la piccola presa d’aria in corrispondenza dell’orecchio che elimina quella sensazione di udito ovattato che si ha tipicamente indossando i caschi integrali e migliora la propriocezione e la percezione della bici e dell’ambiente circostante, rendendo più naturale il riding.

Colorazioni e taglie

Il Legit Carbon è disponibile in 4 differenti colorazioni e in 5 taglie:

XS (52/54cm)
S (54/56cm)
M (56/58cm)
L (58/60cm)
XL (60/62cm)

Pesi

Taglia XS:  1.100g dichiarati  –  1.122g verificati
Taglia S:  1.100g dichiarati  –  1.112g verificati
Taglia M:  1.100g dichiarati  –  1.085g verificati
Taglia L:  1.200g dichiarati
Taglia XL:  1.200g dichiarati

Prezzo

Il Legit Carbon viene venduto con una sacca di trasporto dedicata.
Prezzo di listino:  €450

Bluegrass Eagle

Commenti

  1. SlowMotion:
    Non è male come sistema, così con due stampi realizzano 5 taglie, oltretutto ulteriormente personalizzabili in punti precisi, come hai fatto tu con le imbottiture sugli zigomi.
    In realtà quello di fare più taglie modificando le dimensioni della calotta interna e le imbottiture ma basandosi su di una calotta esterna realizzata solo in due misure, è una pratica largamente utilizzata nell'ambito dei caschi integrali, soprattutto per quelli in fibra. Invece il fatto di mettere a disposizione un ampio range di imbottiture di dimensioni diverse per personalizzare la taglia è un plus che offrono in pochi sui caschi integrali.

    SlowMotion:

    Mi piacerebbe che prima o poi i caschi riportassero qualche dato più oggettivo sull'effettiva protezione offerta: vorrei capire quanto vale la pena indossare un casco così, che come protezione sembra chiaramente superiore, rispetto ad un integrale molto più leggero, tipo l'Endura.
    L'unico dato noto è che, in generale, hanno più o meno tutti le stesse certificazioni.
    Le certificazioni per i caschi da bici, anche le più ferree, non sono poi così difficili da raggiungere anche per caschi relativamente economici. I risultati dei test di alcuni caschi, tra cui appunto il Legit Carbon, superano di gran lunga i numeri necessari per ottenere le certificazioni... ma proprio di parecchio, tuttavia non esistono ulteriori certificazioni di livello più alto che dimostrino di quanto un casco di questa caratura sia superiore a un normale casco molto più basico. Il responsabile tecnico di Bluegrass mi aveva illustrato personalmente che tipo di test sono stati eseguiti sul Legit esclusivamente per il loro scrupolo di produrre un casco di qualità superiore e quanto questi test fossero superiori rispetto a quelli richiesti per avere le certificazioni richieste. Ne avevo parlato in parte in questo articolo, riferendomi al Legit normale, quello più economico: https://www.mtb-mag.com/legit-il-nuovo-casco-integrale-di-bluegrass/ Considera che per il Carbon il livello è ancora più alto!
    Infatti, è questo che mi dà fastidio: così i produttori non sono incentivati a fare di meglio e chi fa un ottimo lavoro ben oltre il requisito richiesto, come pare proprio essere questo caso, non riesce a farlo valere.

    Ad esempio, una delle prove di omologazione immagino sia quella di impatto: si fa schiantare il casco ad una velocità precisa, contro una superficie determinata e si misura la forza trasmessa alla testa dentro il casco, che viene omologato se questa è sotto un certo valore di soglia.
    Perché invece di un "ok, test passato" non si riporta il valore misurato nell'etichetta di omologazione? Non costerebbe nulla in più, è un valore che viene già misurato necessariamente.

    Ricordo che almeno alcune protezioni per il corpo, come i paraschiena per i motociclisti, sono (se vale ancora) soggetti alla omologazione EN1621 che prevede due livelli, in basa al valore di forza residua d'impatto misurata nel test; è già qualcosa in più, per discriminare il livello del prodotto, ma curiosamente sui nostri caschi, che sono la protezione più critica ed importante, invece non si prevedono livelli diversi.
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