[Test] Casco Bontrager Blaze WaveCel

A marzo Bontrager aveva presentato la sua nuova linea di caschi con tecnologia WaveCel, dichiarando che fosse 48 volte più efficace rispetto alla normale schiuma EPS nel prevenire commozioni cerebrali durante i comuni incidenti in bicicletta. Un’affermazione forte che ha scatenato le reazioni della concorrenza, in primis MIPS, che non ha perso tempo nel pubblicare un comunicato teso a smentire quanto detto da Bontrager. Durante la presentazione del casco integrale di Endura, realizzato con tecnologia Koroid, ho sentito anche una terza campana, e mi è parso che ciascuno possa affermare quello che vuole, perché non esiste un unico ente che si occupa di queste cose, bensì ogni marchio si affida a dei laboratori indipendenti per provare i materiali, con criteri e metodologie diverse che danno anche risultati diversi. Non si può quindi dire che Bontrager dica il falso, o che MIPS non abbia ragione nella sua controprova. È di poco tempo fa uno studio che affermava che il MIPS è più efficace su buoni caschi che su quelli costruiti male. La scoperta dell’acqua calda, dirà qualcuno. Oppure possiamo rifarci a questo studio per altri risultati ancora.

Insomma, la materia è molto dibattuta, ma torniamo all’oggetto di questo test, il casco Bontrager Blaze WaveCel. Non mi dilungherò sul materiale perché potete leggerne le caratteristiche nell’articolo di presentazione.



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Dettagli

  • Tecnologia  WaveCel
  • Sistema di fissaggio Boa
  • Fibbia magnetica Fidlock
  • Sistema di supporto frontale Blendr per GoPro e accessori d’illuminazione Bontrager
  • Visiera flessibile. È possibile alzarla e abbassarla per farci stare una mascherina
  • Imbottitura aggiuntiva NoSweat con canale in silicone per tenere il sudore lontano dagli occhi
  • Garanzia Crash Replacement per la sostituzione gratuita del casco entro il primo anno dall’acquisto in caso di incidente
  • Taglie: S (51-57cm), M (54-60cm), L (58-63cm).
  • Peso rilevato in taglia M: 431 grammi
  • Prezzo: 249.99€

La prima cosa che mi ha colpito è il materiale WaveCel. Pensavo che fosse morbido e flessibile al tatto, invece è duro e rigido. Tutta la struttura del casco è massiccia, piuttosto spessa, come si può anche dedurre dal peso di 431 grammi, piuttosto elevato per un caschetto aperto. La sensazione che mi ha dato è quella di un casco pensato per proteggere più che per essere alla moda. L’ho provato per quattro mesi, anche con la canicola.

Dettaglio dell’attacco per GoPro o luci Bontrager. Si inserisce nel casco grazie a due scanalature anteriori e a una calamita, dove c’è l’adesivo rosso, che lo tengono ben in sede.

Passaggi dell’aria generosi. In questa foto potete vedere la visiera nella sua posizione più alta.

La rotellina del sistema Boa. Grazie alle sue microregolazioni è facile trovare la pressione giusta perché il casco stia fermo, senza però provocare mal di testa. La cinghia sotto mento è facilmente regolabile sotto le orecchie grazie a una clip per lato.

Sul campo

Anche se ero scettico sul peso, visto che un casco pesante va ad influire sulla comodità quando lo si indossa a lungo, devo dire che il Blaze si adatta perfettamente alla mia testa, senza punti di contatto fastidiosi. Una volta messo su e chiuso con il meccanismo Boa, non si muove neeanche sui sentieri più impervi e i 100 grammi in più rispetto ad alcuni caschi della concorrenza non si sono fatti notare neanche durante lunghe giornate in sella.

Le feritoie per il passaggio dell’aria sono grandi e il WaveCel non è di particolare impedimento. Non lo definirei un casco fresco ma, vista la sua “stazza” e la protezione che dovrebbe offrire, è abbastanza fresco, più di tanta concorrenza con prodotti simili.

La chiusura Fidlock è per me la migliore sul mercato in quando a semplicità, velocità e tenuta. L’avevo già provata in precedenza e non posso che ribadirne la bontà.

Mi rendo condo che stiate tutti aspettando il verdetto su quando il WaveCel protegga effettivamente, ma vi devo deludere perché, fortunatamente, non ho dovuto provarlo di persona andando a sbattere la testa per terra. L’unico modo scientifico per farlo sarebbe quello di andare presso un istituto indipendente per fare dei crash test comparativi, e non è detto che nel futuro non lo facciamo. Nel frattempo dovete accontentarvi della mia opinione sulla costruzione robusta del Blaze, che ispira molta confidenza.

L’imbottitura contribuisce alla sensazione di comodità generale, in particolare la sua parte frontale, pur non essendo molto spessa. Quando si impregna di sudore la “strizzata” non va a finire direttamente negli occhiali ed è facile da direzionare. Allo stesso modo le gocce di sudore tendono a cadere più verso i lati che sul centro della fronte. Chi suda tanto sa di cosa sto parlando. Pur non avendo mai lavato gli inserti, sono tuttora inodore.

Conclusioni

Il Bontrager Blaze WaveCel è un casco robusto e comodo. Il peso più elevato rispetto a prodotti simili si può imputare a tutta la sua costruzione, WaveCel compreso, che fa ben sperare nella sua opera di protezione in caso di caduta. Ben curato nei dettagli, con soluzioni all’avanguardia per la corretta calzata, come il Boa e la fibbia Fidlock. È abbastanza fresco per poterlo indossare anche quando fa caldo.

Bontrager Blaze WaveCel

 

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