Nel 2021 POC ha presentato il suo nuovo casco open face da enduro, il Kortal Race MIPS, ricco di innovazioni tecnologiche in ambito sicurezza, come consuetudine del marchio svedese, e con un design particolarmente aggressivo rispetto alle tradizionali linee morbide dei suoi prodotti.
L’ho messo alla prova negli scorsi mesi per saggiarne le principali caratteristiche e comprendere se effettivamente il valore del nuovo casco di POC può considerarsi congruo al prezzo di listino di €250 euro che lo rende uno dei caschi più cari su questo segmento.
POC propone il Kortal Race MIPS come un casco open face con ampia destinazione d’uso, dall’enduro al trail, passando per l’ebike, segmento per il quale ha ottenuto la certificazione NTA8776, uno specifico standard olandese che prevede test a velocità più elevate rispetto a quelle utilizzate per certificare i normali caschi open face da MTB.
Una delle caratteristiche costruttive che rendono il Kortal Race MIPS particolarmente robusto è il ponte superiore in aramide, un inserto posizionato tra la calotta in EPS e la copertura in policarbonato che aumenta la consistenza strutturale del casco e ne migliora la resistenza alle perforazioni. La copertura in policarbonato riveste il bordo inferiore del casco e le feritoie di aerazione, a protezione della struttura interna in EPS.
La ventilazione del casco è assicurata da ben 17 feritoie, tutte ben dimensionate e alcune di dimensioni davvero importanti. 9 di queste feritoie sono posizionate anteriormente, ad accogliere l’aria in ingresso. Nella parte frontale, il bordo inferiore del casco è sagomato in modo da favorire la ventilazione verso gli occhiali o la maschera ed evitarne l’appannamento.
Altre 3 feritoie sono posizionate nella parte superiore del casco e gestiscono sia l’ingresso che la fuoriuscita dell’aria. Nella porzione posteriore del casco troviamo le 5 feritoie dedicate alla fuoriuscita dell’aria che porta con sé il calore e il vapore generato dal sudore.
La visiera del POC Kortal Race MIPS ha dimensioni generose ma non eccessive. Gli attacchi laterali sul casco sono nascosti al di sotto della visiera stessa. Strutturalmente è piuttosto rigida e quindi risulta stabile ma al contempo flette a sufficienza per deformarsi in caso di impatti di lieve entità.
In caso di impatti più violenti invece, la visiera è studiata per sganciarsi dal casco così da evitare pericolose torsioni a carico del collo. Questo è possibile grazie al fissaggio della parte centrale della visiera, affidato a una particolare slitta che determina anche la regolazione in altezza della visiera su 4 posizioni. Nella posizione più alta c’è spazio sufficiente per riporre agevolmente e stabilmente la maschera sul casco quando non la si indossa.
Sul casco Kortal Race MIPS, come suggerisce il nome, POC ha installato il sistema di protezione MIPS, nello specifico in una particolare versione denominata Integra che sfrutta le imbottiture con spessi cuscinetti in gel per fornire l’effetto flottante necessario allo smorzamento delle forze rotazionali in caso di impatto. MIPS ha mutuato questo concept proprio dal sistema SPIN che POC era in procinto di brevettare. I cuscinetti in gel sono abbinati a una sottilissima copertura in policarbonato trasparente della parte di EPS dove appoggiano le imbottiture che grazie alla superficie liscia consente alle imbottiture di scorrere facilmente. Questo Integra non mi ha convinto, soprattutto in confronto ad altre versioni di MIPS davvero efficaci come il Flex Spherical, ma ve ne parlerò nei prossimi paragrafi.
Tradizionalmente gli svedesi sono pionieri della sicurezza passiva e POC per il Kortal Race MIPS non ha fatto eccezioni. La calotta contiene un chip NFC sul quale si possono salvare i propri dati per il primo soccorso e un sistema di localizzazione Recco, che funziona come una sorta di riflettore di segnale radar in caso di ricerca da parte dei soccorsi.
L’allacciatura del Kortal Race MIPS è affidata a una classica clip che chiude le robuste cinghie fissate direttamente alla calotta del casco. Sono unite tra loro nell’incrocio a Y da un supporto in plastica, robusto ma al contempo leggermente flessibile che tiene le cinghie ben distanziate tra loro per lasciare ampio spazio alle orecchie a vantaggio del comfort. È il sistema che preferisco ed è realizzato con criterio.
Il sistema di chiusura è gestito dalla classica rotella che sul Kortal Race MIPS ha un ingombro davvero minimale ed evita interferenze con la calotta del casco, riuscendo ad azionarla comodamente anche durante il riding. I click sono ben definiti e distanziati il giusto per una corretta regolazione.
Posteriormente il sistema di chiusura si può regolare in altezza per trovare il corretto appoggio sulla zona occipitale. La regolazione offre tre diverse posizioni con un sistema a slitta facile da usare e che mantiene saldamente la posizione scelta, sistema pressoché identico a quello con cui si regola la posizione della visiera.
Nella parte anteriore invece il sistema di chiusura adotta un approccio ibrido. Cinge interamente la testa come un sistema a 360° ma al contempo è fissato all’altezza delle tempie, per dare stabilità al sistema di chiusura rispetto alla calotta del casco. Tuttavia, con questo sistema, si riduce il vantaggio dell’effetto flottante del classico sistema a 360° che ho sempre apprezzato nei tratti particolarmente sconnessi.
Anche la versione Integra del sistema MIPS risulta meno efficace in merito al suddetto effetto flottante rispetto alle versioni più tradizionali del MIPS, per lo meno non in senso longitudinale, mentre in senso trasversale un po’ di assorbimento degli scossoni è comunque garantito.
Per quanto riguarda la precisione della taglia, normalmente utilizzo caschi di taglia M con i miei 57,5cm di circonferenza della testa, e pensavo che anche il Kortal Race MIPS sarebbe andato bene considerando che copre fino a 58cm, invece ho dovuto optare per una taglia L poiché la calzata è piuttosto stretta in larghezza, da tempia a tempia per intenderci. Detto questo, il comfort del casco è ottimo e nonostante il peso superiore alla media e le dimensioni generose e protettive, non lo si sente affatto ingombrante durante il riding.
Sul sistema MIPS Integra ho già espresso le mie perplessità, ma non si può negare che questa versione di MIPS sia assolutamente minimale e quindi non interferisce assolutamente con la ventilazione del casco né con la calzata. Ventilazione che per altro è veramente ottima ed efficace. Le imbottiture sono abbondanti e confortevoli ma essendo riempite di gel non si impregnano eccessivamente di sudore. Sia il sistema di chiusura che quello di allacciatura del casco sono ben progettati e in generale tutti i dettagli sono estremamente curati e i materiali di qualità, dalla copertura in policarbonato alla visiera. Interessanti le opzioni legate alla sicurezza passiva che si aggiungono alla percepibile robustezza del casco.
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