Autore: Francesco Mazza
Nelle ultime 2 settimane ci siamo dedicati al test di due modelli della gamma Transition, la Scout Carbon e la Patrol Carbon, di cui abbiamo pubblicato i rispettivi articoli. Con l’articolo di oggi andiamo ad approfondire le differenze tra il modello da Trail e il modello da Enduro del brand statunitense, cercando di dipanare i dubbi di chi, volendo acquistare uno dei due modelli, si trovasse indeciso su quale sia il più adatto alle proprie esigenze. Una comparativa che non si basa solo sulle naturali e implicite differenze di destinazione d’uso tra una bici da Trail e una da Enduro, dato che i due modelli di Transition sono per molti versi simili e le differenze tra loro non sono necessariamente così marcate o banali come si potrebbe pensare.
La costruzione è molto simile tra loro, sia a livello estetico che a livello progettuale, con entrambi i telai full carbon a eccezione delle bielle in alluminio. Tutti i dettagli come il passaggio interno dei cavi, protezioni del telaio, posizione del portaborraccia, attacco della pinza freno e supporto ISCG sono identici. Entrambe le bici sono allestite con monocorona ma nella confezione è presente un adattatore per montare il deragliatore anteriore.
Sia la Scout che la Patrol hanno ruote da 27.5″ di diametro. Entrambe utilizzano mozzi 142×12 al posteriore e 100×15 all’anteriore. La Scout è dotata di ammortizzatore nel classico standard legacy, mentre la Patrol offre il nuovo standard metrico.
La scelta dei componenti è affidata agli stessi marchi su tutti e 3 gli allestimenti di entrambi i modelli, determinando una trasversalità molto marcata. RockShox per tutti i reparti sospensioni. SRAM per i freni e per le trasmissioni, tranne le guarniture RaceFace, così come i manubri e gli stem. Anche l’accoppiata di copertoni Maxxis Minion DHF + DHR II si ripete sia sulla Scout che sulla Patrol. Il peso è di 13kg per la Scout e di 13,3kg per la Patrol, entrambe in taglia M, ma occorre considerare che l’allestimento della Scout è più economico di quello della Patrol, quindi è ragionevole pensare che a parità di allestimento possa esserci circa mezzo chilogrammo di differenza.
Venendo al sodo, appare evidente come le sostanziali differenze tra la Scout Carbon e la Patrol Carbon non risiedano nei dettagli quanto quasi esclusivamente nei due principali aspetti che ne determinano il carattere: geometrie ed escursione. In entrambi i casi l’escursione è leggermente inferiore alla media delle competitor con la medesima destinazione d’uso. La Scout mette a disposizione 125mm di escursione posteriore, andandosi a confrontare con concorrenti dotate di 140 o 150mm di escursione. La forcella abbinata è una Pike da 140mm, ma le doti discesistiche della Scout non farebbero torto a una forcella da 150mm.
La Patrol ha 155mm di escursione, contro molte concorrenti che hanno ormai sdoganato la quota di 165mm come lo “standard” per l’Enduro moderno. La forcella della Patrol è una Lyrik da 160mm. La scelta di offrire escursioni inferiori alla media premia la reattività e la dinamicità della guida, senza inficiare l’assorbimento grazie alla curva di compressione progressiva del cinematismo GiddyUp che garantisce la notoria sensazione di avere maggiore escursione a disposizione.
Approfondendo l’argomento geometrie e mettendo a confronto quelle dei due telai, notiamo quanto in realtà anche qui le differenze siano minime e riguardino solo alcune quote. Il reach è identico mentre lo stack è leggermente più alto per la Patrol, cosa d’altra parte plausibile data la forcella più lunga. Anche lunghezza e angolo del tubo sella sono identici. Il top tube effettivo invece perde qualche millimetro sulla Patrol, sempre a causa della maggiore quota di stack dovuta alla forcella più alta. La lunghezza del carro rappresenta uno dei dettagli che fa la maggiore differenza con 5mm di lunghezza in più sulla Patrol, sia per garantire una maggiore stabilità bilanciando l’angolo di sterzo più disteso e di conseguenza la quota front-center aumentata, ma anche per lasciare sufficiente spazio alla ruota affinché non urti il tubo sella a fine corsa, data la maggiore escursione.
Il movimento centrale è più basso sulla Scout: anche in questo caso è la maggiore escursione che determina una quota più alta sulla Patrol per garantire adeguato spazio a terra anche a fine corsa. Ultimo, ma evidentemente il più importante nel delineare il carattere delle due bici di Transition, l’angolo di sterzo, che vede ben 2° di differenza tra i due telai. 67° per la Scout, moderatamente aggressivo per una Trail bike con forcella da 140mm. 65° per la Patrol, decisamente aggressivo e in linea con gli attuali standard delle Enduro race. La differente lunghezza del carro e la sostanziale differenza di angolo di sterzo, quindi di front-center, determinano anche una quota di wheelbase con ben 34mm di maggior lunghezza sulla Patrol.
In definitiva le due bici hanno caratteristiche geometriche praticamente identiche, con una netta differenza inerente invece l’angolo di sterzo e una differenza minore a carico del chainstay, oltre ovviamente a qualche minima differenza riguardante la diversa altezza della forcella. Questo denota che il carattere delle due bici, la guidabilità e la posizione in sella sono simili e assolutamente paragonabili anche sulla carta, come se Transition avesse voluto imprimere una sorta di marchio di fabbrica e di parallelismo tra le due bici.
In salita infatti entrambe si sono rivelate ottime scalatrici, con la Patrol più valida di molte concorrenti e la Scout davvero ottima nel tecnico. A entrambe il GiddyUp fornisce grande stabilità e trazione e la posizione di guida è confortevole anche sulle lunghe distanze. Si tratta di bici che si lasciano pedalare volentieri, nonostante il peso sia un filo sopra la media. Ovviamente tra le due è la Scout quella che offre più stimoli a chi ama pedalare e divertirsi anche in salita, proprio per merito delle sue doti nel tecnico, ma la differenza con la Patrol sulle salite scorrevoli è tuttavia meno marcata di quanto si potrebbe pensare.
Scout e Patrol condividono maneggevolezza, agilità e facilità di guida. Entrambe godono di una sospensione reattiva che invoglia a una guida dinamica, alleggerendo, saltando, spingendo in curva. La stabilità della Patrol è ovviamente maggiore, basti solo considerare i 2° di differenza sull’angolo di sterzo e il possente manubrio da 800mm di larghezza a fronte di quello da 760mm della Scout. A parte questo però la guidabilità delle due Transition è molto simile, con la Scout particolarmente a suo agio in discesa, come una mini Enduro, a dispetto dei “miseri” 125mm di escursione alla ruota posteriore, mentre la Patrol non è considerabile la tipica Endurona aggressiva e “schiacciasassi” dato che i suoi punti di forza sono maneggevolezza, bilanciamento e agilità piuttosto che la capacità di assorbimento nello scassato, che durante il test abbiamo sottolineato essere proprio il suo punto debole. Il comportamento particolarmente brillante in discesa in relazione alla destinazione d’uso Trail della Scout, confrontato con il comportamento della Patrol, meno aggressivo di altre concorrenti, le rende meno distanti tra loro di quanto si possa immaginare.
In effetti il punto di forza di entrambe le bici sono le geometrie davvero azzeccate, equilibrate e ben proporzionate sotto ogni aspetto, sia in salita che in discesa. Essendo la maggior parte delle quote geometriche identiche su entrambi i telai, non mi meraviglio che il comportamento delle due Transition sia simile. Probabilmente una forcella con maggiore escursione e un manubrio più largo sulla Scout, ridurrebbero davvero ai minimi termini le differenze in termini di performance rispetto alla Patrol.
Il succo di questa comparativa è che la Scout e la Patrol sono incredibilmente simili tra loro. Questo fatto vi confonde ulteriormente invece che chiarirvi le idee in previsione del vostro prossimo acquisto? In realtà trovo che questa similitudine sia un vantaggio: il range di utilizzo di entrambe le bici è molto ampio, grazie anche alle doti di scalatrice di entrambe, quindi avviene una sovrapposizione all’interno della gamma, che offre una maggiore tranquillità nella scelta, che fondamentalmente richiede di essere meno mirata e specifica.
Quindi quale scegliere? Indubbiamente la Scout se i vostri giri prevedono discese impegnative e guidate, intervallate da salite tecniche, seppure brevi, perchè vi darà molte soddisfazioni in entrambi i frangenti. Se invece una volta puntato lo sguardo a valle siete soliti aggredire discese veloci a ritmi serrati, magari con qualche puntatina in bike park ogni tanto, allora la Patrol è la scelta migliore tra le due. Ok, si tratta della classica differenza tra una bici da Trail e una da Enduro, eppure entrambe offrono di più. La Scout è divertente in salita e in discesa e sembra una mini Enduro… neppure tanto mini. La Patrol fa il suo dovere di endurista in discesa ma sale come una Trail. In entrambi i casi la polivalenza, o meglio, il largo range di utilizzo, premia la scelta. La definizione Trail per la Scout ed Enduro per la Patrol sono solo un punto di partenza. Quale sceglierei io? Non posso nascondere una forte propensione per la Scout che mi ha letteralmente sbalordito.
TEST – Scout Carbon
TEST – Patrol Carbon
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