[Test comparativo] Santacruz Bronson vs. 5010

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Qualche giorno va abbiamo pubblicato la notizia dell’uscita delle nuove Santacruz Bronson e 5010. Due bici che, a prima vista, si riescono a distinguere solo dal nome verniciato sul telaio. La cosa ci ha stuzzicato, e così ecco un test comparativo che interesserà a molti perchè, per una volta che si parla di Santacruz, non vedrete prezzi da autoconcessionaria, bensì “solo” 4.999 euro per la bici completa. Esatto, sia la Bronson che la 5010 in test costano poco meno di 5.000 Euro. Una cifra di tutto rispetto, chiaro, ma se si considera che un telaio Santacruz, di norma, costa sui 3.500 Euro, ecco che il prezzo diventa interessante.

Per arrivarci bisogna fare un passo indietro, ed andare all’annuncio di circa un anno fa, quando Santacruz decise di introdurre una fibra in carbonio “meno pregiata”, che in soldoni significa telai di circa 300 grammi più pesanti, che portano la denominazione C. I telai più leggeri, invece, sono seguiti dalla sigla CC.
Ci siamo fatti mandare due telai C, montati secondo le specifiche di fabbrica, che trovate sul sito Santacruz:, Bronson C con kit S, e 5010 C con kit S, e abbiamo provato le bici sul solito sentiero dove abbiamo fatto anche la comparativa fra Specialized Enduro 29 vs. 650b. Un misto fra pedalato e discesa con dentro un po’ di tutto.

Montaggio Bronson C

Montaggio 5010 C

Analisi statica

I grandi cambiamenti, in ambo le bici, si sono avuti a livello geometrico. Le misure si riferiscono alla taglia in test, una M. Entrambe hanno un angolo sterzo più aperto di un grado rispetto al passato: 66° la Bronson, 67° la 5010, dei foderi posteriori più corti (Bronson: 433mm contro i 439mm di prima, 5010:  425mm contro 434.8mm) ottenuti grazie al nuovo posizionamento del link inferiore, ora più incassato nel telaio, ed un tubo orizzontale più lungo (Bronson: 596mm contro 584.2mm, 5010:  598mm contro 584.2mm). La Forward Geometry di Mondraker colpisce anche in terra californiana, da notare anche gli attacchi manubrio molto corti, da 35mm.

Paragonandole fra loro, le nuove 5010 e Bronson sono geometricamente identiche: stesso stack, stesso reach. Dove si differenziano è nei foderi posteriori, visto che quelli della Bronson devono essere più lunghi per farci stare i 2 cm in più di escursione. Il passo della Bronson è dunque più lungo.

La tendenza è dunque chiara: rendere sia la 5010 che la Bronson più stabili in discesa, mantenendone al tempo stesso l’agilità. Un occhio di riguardo è stato dato alla rigidità: come accennato prima, i linkage del VPP sono stati aggiornati, diventando identici a quello della Nomad. In particolare quello inferiore ora è più protetto rispetto ai colpi e si infila nella scatola del movimento centrale, mentre quello superiore va ad attaccarsi direttamente al tubo orizzontale. A ciò si aggiunge il boost 148 al posteriore, con cui si riesce ad ottenere una campanatura più rigida della ruota,  ed un tubo sella più corto per farci stare i reggisella telescopici con 150mm di escursione (a parte nella taglia S, 125mm). Non fatevi ingannare dalle specifiche del sito Santacruz: la due forcelle in prova non hanno il mozzo anteriore Boost da 110mm, per il semplice motivo che SC sta ancora aspettando la fornitura da parte di Rock Shox. Le prime dovrebbero arrivare a febbraio 2016.

A livello di montaggio troviamo quasi completamente la stessa componenstica sulle due bici: trasmissione SRAM GX 1×11 con guarnitura Raceface Aeffect SL 32t, cockpit Race Face con attacco da 35mm e manubrio largo 785mm sulla Bronson e 760mm sulla 5010, forcella Pike RC SoloAir (150mm sulla Bronson, 130mm sulla 5010), ammortizzatore Fox Float Performance (150mm sulla Bronson, 130mm sulla 5010), freni Shimano (XT per la 5010, SLX sulla Bronson, entrambi una certezza).

Si distinguono invece i cerchi, degli Easton AR27 sulla Bronson e degli AR24 sulla 5010. Il numero indica la larghezza interna del cerchio: 3 mm in più per la Bronson, dunque, che monta anche delle gomme più robuste quali le Maxxis Minion DHR2 da 2.3″ con mescola 3c all’anteriore, mentre la 5010 ha una Maxxis Ardent 2.2″ al posteriore, e la stessa Minion 3c davanti.

Pesi

5010 C: 12.990 grammi. Solo telaio: 2.372 grammi.
Bronson C: 13.270 grammi. Solo telaio: 2.570 grammi.

Senza pedali.

Geometrie

Sul campo

Ho pedalato per tanto tempo sia la vecchia Bronson che la 5010. Sono dunque due bici che conosco molto bene, anche con montaggi diversi, visto che le ho usate per diversi test di componentistica. La prima cosa che ho notato, per entrambe le bici, è la maggior rigidità generale, data da un insieme di fattori, ma in primis il nuovo leveraggio VPP, più “robusto” rispetto al passato, a cui si combina il Boost 148. Lo so, lo standard di 148mm fa storcere il naso a molti, ma rimango dell’idea che i suoi vantaggi siano tangibili a livello di maggior rigidità delle ruote, grazie ad una campanatura più aperta. Ovvio, sapere che i set di ruote “vecchi” ora necessitano di un cambio mozzo è una cosa non propriamente simpatica che lascia basito anche me.

Quando si sale in sella alla Bronson o alla 5010 si nota subito la maggior lunghezza del tubo orizzontale. Le prime volte può sembrare strano trovarsi di fronte ad una bici così “lunga”, ma si capisce subito che il mezzo nel suo complesso non è più lungo, ma ha solo delle diverse proporzioni. Soprattutto sulla 5010, in curva si nota alla grande quanto siano corti i foderi posteriori: la bici si gira che è un piacere, é super maneggevole. Allo stesso tempo, però, entrambe sono più stabili sul veloce rispetto ai predecessori, sia per il tubo orizzontale più lungo, sia per l’angolo sterzo più aperto. Rimanendo in ambito angolo sterzo, devo dire che il grado in più non ha inficiato la guidabilità in salita della 5010, che dà decisamente più soddisfazioni della Bronson in questo ambito. La Bronson è più lunga anche come passo, e la cosa si sente in discesa dove è più stabile ma meno agile della 5010.

E qui arriviamo al nocciolo della questione: il campo di utilizzo delle due bici in test.

Se infatti è chiaro fin da subito che la 5010 è una trail bike, pensata per chi ama pedalare tanto, sia in salita che in discesa, la Bronson si trova nel mezzo fra trail ed enduro, una specie di ibrido che dovrebbe riuscire a far entrambe le cose bene, senza eccellere in nessuno dei due campi. Ecco quindi che Santacruz ha dotato la 5010 di una forcella da 130mm di escursione, e la Bronson di una 150mm, per distinguerle il piú possibile. Il modo in cui lavora la sospensione posteriore è identico: grazie al nuovo ammortizzatore Fox Float DPS (qui il nostro test) il VPP brilla, cosa che non si poteva dire con il vecchio CTD. La corsa è più lineare, con una curva di compressione che si impenna verso la fine per prevenire il bottom out. La sensibilità ai piccoli urti è notevole, e il fatto di poter chiudere l’ammo durante le salite asfaltate o comunque lisce è un gran vantaggio. La sospensione é bella vivace in tutto l’arco della corsa, entrambe le bici si fanno pompare bene sugli ostacoli e alzarle da terra é un gioco da ragazzi.

Tornando al discorso della rigidità, entrambe le bici sono di una precisione fantastica. Sia in fase di impostazione che di tenuta della linea in curva ci troviamo di fronte a, probabilmente, il meglio che il mercato offre nel segmento trail. Di nuovo, é la somma delle soluzioni adottate che fa la differenza: oltre al telaio e al Boost 148, mi sento di chiamare in causa il manubrio e relativo attacco da 35mm.
Parlando di telaio, la domanda che già mi vedo è: “Si sente la differenza con il carbonio CC?” La risposta è: no. I 300 grammi in più potrebbero infastidire qualche grammo maniaco, ma a livello pratico sfido chiunque a notare la differenza fra le due versioni (uso tutt’ora la vecchia 5010 CC). Quello che si nota è il peso complessivo delle bici, ma è proprio qui che l’acquirente di un montaggio C può fare una differenza più grande cambiando, per esempio, la trasmissione o le ruote. I cerchi si sono dimostrati piuttosto delicati, e quello posteriore della Bronson si è bozzato dopo la prima discesa dal Tamaro. Lo SRAM GX, dal canto suo, funziona che è una meraviglia. I comandi sono leggermente più duri delle versioni X01/XX1, ma la cambiata è molto simile: precisa e veloce.

Tanta l’escursione dei Reverb montati di serie dalla taglia M in su: 150mm sono magari necessari per chi ha le gambe lunghe, io li trovo addirittura esagerati per delle trailbike.

 

Quale delle due scegliere?

Andiamo ora alle differenze fra le due bici. A livello di montaggio cambiano solo i cerchi, la larghezza del manubrio, i freni e la gomma posteriore, il resto è identico. In sintesi: la Bronson perdona di più, grazie ai suoi due centimetri di escursione in più. Se, a livello di forcella, la cosa si sente bene, parlando dei 2 centimetri in più del carro, si può discutere. Non è un segreto che prefesisco un’escursione minore al posteriore rispetto alla forcella, e questo per tre motivi:

  • in salita ho meno sag, la bici arrampica meglio.
  • In discesa le gambe possono ovviare alla minore escursione.
  • In discesa ho una bici più agile, che ben si adatta al tipo di percorsi che faccio di solito.

In salita la 5010 C arrampica meglio: con meno sag l’angolo sella rimane più verticale rispetto alla Bronson, e la forcella da 130mm evita che l’avantreno si impenni sulle rampe ripide. In discesa la Bronson permette di andare più veloci, grazie alla maggiore escursione ed alla sua stabilità sullo scassato/veloce. E fin qui niente di nuovo.

Il meglio dei due mondi? Una 5010 con forcella da 150mm. Ho usato questa configurazione sulla vecchia 5010 CC da febbraio 2015, e la bici si è trasformata in un tuttofare difficile da battere. Unico accorgimento: togliere tutti i distanziali da sotto il manubrio, per evitare che si impenni troppo facilmente sulle salite ripide. Da lì in poi, il limite è il rider, che deve anche essere capace di gestire un carro piuttosto nervoso sullo scassato, ma incredibilmente agile nello stretto.

Conclusioni

Santacruz ci ha abituato bene negli ultimi anni, non sbagliando un colpo. Anche nel caso delle nuove 5010 e Bronson, la casa californiana propone un update che si é rivelato essere più importante di quello che potrebbe sembrare a prima vista, in primis il riposizionamento dei link del VPP, che ha permesso di accorciare il carro posteriore e allungare il tubo orizzontale, rendendo entrambe le bici più stabili in discesa ma al tempo stesso più agili sullo stretto. Il carbonio di “seconda scelta” è un’ottima occasione per risparmiare dei soldi senza inficiare minimamente le prestazioni, ed il montaggio S è ben equilibrato, con delle sospensioni fantastiche e della componentistica scelta con cura.

Santacruzbicycles.com

Nomad – Bronson – 5010 in fila.

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