[Test] Copertoni Michelin DH Mud

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Quando Michelin è rientrata nella scena dei pneumatici per mountain bike, è tornata ben preparata per i nuovi formati ruota, riprendendo da dove aveva interrotto come marchio ad alte prestazioni. La loro linea di tre pneumatici da discesa copre condizioni miste (DH22) terreni compatti (DH34) e fango, con il pneumatico DH Mud che stiamo recensendo qui oggi. Tutti e tre i pneumatici hanno una larghezza di 2,4″ e sono disponibili in 27.5″ e 29″ e il DH34 è disponibile anche in 26″. A ogni modo, quest’inverno ho passato un bel po’ di tempo a bordo sul DH Mud in condizioni fangose ​​e innevate.


Dettagli

  • 27.5″ e 29″
  • 1.424 grammi verificati da 29″
  • UST Tubeless ready
  • Mescola MAGI-X
  • Carcassa 4-ply
  • $79 USD

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Non sorprende che i tasselli del DH Mud siano pochi e distanti tra loro, per aiutare a rimuovere il fango e mordere ulteriormente sui terreni compatti. Le file di tasselli centrali hanno in modo alternato uno spazio ampio e stretto tra di loro.

Nella parte superiore di ogni tassello, su entrambi gli angoli e al centro, c’è una sezione più ristretta e bassa tirata verso il basso che ha la stessa forma del tassello stesso. Con questo sistema i tasselli aumentano la presa riducendo al contempo la torsione e migliorando la resistenza al rotolamento. Idealmente questo li rende più docili su terreni compatti rispetto a molti altri pneumatici da fango.

I pneumatici da fango sono in genere più stretti e di volume inferiore rispetto ai modelli destinati a condizioni di asciutto. Come i tasselli alti, una larghezza e un volume minori li aiutano a penetrare il fango e morderlo. Il DH Mud è poco meno di 2.4 pollici. Rispetto alle sue controparti – DH22 e DH34 – la carcassa stessa era di altezza e volume complessivo inferiore.

A 1.424 grammi, i DH Muds non sono leggeri, ma è proprio ciò che ci si aspetterebbe da uno pneumatico a 4 strati con cerchietto metallico (leggi: non pieghevole) a 4 strati.

Sul campo

Quando il tempo ha cominciato a peggiorare è stata l’occasione perfetta per mettere alla prova le Michelin DH Muds. Ho montato il DH Mud sulla Trek Rail e sulla Transition Sentinel. La prima mi ha permesso di fare giri più lunghi, mentre la seconda mi ha dato l’opportunità di mettere alla prova la resistenza al rotolamento in salita. Cominciando dalla salita, sono rimasto davvero sorpreso di come scorrono i DH Mud. Negli ultimi anni ho testato gli pneumatici Schwalbe Dirty Dan e, in confronto, questi offrono una migliore resistenza al rotolamento anche se nessuno dei due pneumatici ha come priorità la scorrevolezza in salita.

In discesa sono rimasto impressionato da come questi pneumatici trovassero grip anche nei punti più ostici. Il fango pastoso, le contropendenze e i tratti dove l’acqua scorre nelle canaline sono stati tutti gestiti brillantemente. Eccetto che con il peggiore tipo di fango e a bassa velocità, questi pneumatici si liberano il fango estremamente bene. Una cosa che mi ha subito colpito è che rispetto alla maggior parte delle gomme da fango che ho usato negli anni, queste Michelin sono più sicure su rocce bagnate e radici. Una situazione in cui i pneumatici da fango in genere non brillano. Non sono un ingegnere di pneumatici, ma ne so abbastanza per dedurre che questo non è dovuto esclusivamente alla mescola. Può essere invece attribuibile alla forma dei tasselli e al fatto che non sono stretti e appuntiti come quelli dei loro concorrenti. Un altro aspetto che vale la pena toccare per quanto riguarda la disposizione dei tasselli è che la sezione più stretta che si trova sulla loro cima, aiuta ad aumentare la quantità di spigoli che mordono in un dato punto.

L’unico tipo di terreno in cui i DH Mud sembravano un po’ meno precisi è quello compatto, legittimo poiché è lì che le gomme da fango tendono sempre a soffrire. Ho anche utilizzato per diverso tempo questi pneumatici su terreni innevati e ho pensato che valesse la pena condividere le mie impressioni. Sulla neve polverosa asciutta mordono bene il terreno solido sottostante, ma su neve più compatta e umida perdono grip come qualsiasi altro pneumatico largo 2.4″ – 2.6″. In realtà quel tipo di neve si affronta meglio utilizzando pneumatici di volume molto più alto. Per quanto riguarda la mescola di gomma, il Magi-X è tra i migliori che ho usato – questo vale sia con questo pneumatico che con gli pneumatici Enduro e DH22. Per me, Magi-X ha il perfetto rapporto tra morbidezza/rimbalzo/durata. L’unico possibile difetto è che i tasselli risultano meno morbidi quando fa freddo.

Conclusioni

Le gomme da fango sono un articolo piuttosto di nicchia, ma a seconda di dove vivi, o se gareggi, non fa male avere un set a disposizione per ogni evenienza. Per quanto riguarda i Michelin DH Mud, penso che la maggior parte dei biker che utilizzano effettivamente pneumatici specifici da fango, vogliono che siano progettati su di una carcassa ultra resistente da discesa. Questo li rende ideali per usare basse pressioni nei terreni peggiori in cui è più necessaria la trazione, magari durante una gara di enduro o downhill. Nel complesso darei il merito al Michelin DH Mud di essere lo pneumatico da fango più polivalente che abbia mai guidato. Si guida brillantemente su una gamma di terreni più ampia rispetto ad altri pneumatici in questa categoria altamente specifica.

Michelin

Commenti

  1. A suo tempo ho avuto la versione XC/Trail con stessa tassellatura ma in 29x2.0 e carcassa con metà del peso. Che dire, sicuramente necessarie se il contesto lo richiede, assolutamente superiori a qualunque altra gomma non specifica e in grado di farti sopravvivere. Però i miracoli non esistono, e se il fango è più consistente di un dito di fanghiglia superficiale le paragonerei alle gomme da neve: ti permettono di continuare ad andare con un minimo livello di sicurezza ma con mille accortezze e a velocità molto ridotta (a meno che uno sia Danny Hart)
  2. Ho tutti e tre i modelli Dh di Michelin. Dopo più di un anno di utilizzo non posso dire di andare più piano in salita rispetto a pneumatici più leggeri ma solo che mi stanco di più. In discesa però fanno veramente la differenza, sono pneumatici che per dare il meglio occorre farli girare a bassa pressione. Giro con 18 psi davanti e 22 psi dietro con 2 inserti Tubolight Evo HD per evitare di bozzare il cerchio (senza inserti ho bozzato con 26 psi) e devo dire che ho trovato un ottimo equilibrio. Non tornerei in dietro.
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