[ad3]
Durante la presentazione stampa di SRAM a Moab abbiamo avuto modo di provare la canadese Devinci Troy Carbon. Come potete vedere dalle foto, il montaggio é tutto custom SRAM/Rock Shox, non acquistabile come bici completa dalla gamma Devinci. È però possibile comprare il solo telaio e montarlo a piacimento.
Questo é un full carbon da 27.5″ con 140mm di escursione posteriore, dotato dello schema Split Pivot brevettato da Dave Weagle, sistema studiato per far rimanere attiva la sospensione anche durante la frenata. Devinci definisce la Troy Carbon come una trailbike, definizione che, tradotta nel mercato europeo, trova il suo corrispettivo nella categoria all mountain.
Infatti con 150mm di escursione anteriore, gestiti da una Pike RCT3 Solo Air, la Troy diventa un mezzo piuttosto aggressivo, rimanendo del tutto pedalabile.
Il resto del montaggio accontenta anche il rider più smaliziato:
– ruote SRAM Roam 60 in carbonio.
– Trasmissione 1×11 SRAM X01 con corona anteriore da 30 denti.
– Nuovi freni SRAM Guide con dischi da 180mm.
– Ammortizzatore Monarch Plus 2015 (maggiori dettagli a breve).
– Reggisella telescopico Rock Shox Reverb Stealth.
– Manubrio in carbonio Truvativ Black Box Jerome Clementz da 750mm di larghezza e 20mm di rise.
– Gomme Schwalbe Hans Dampf Evo da 2.35″
Il peso totale della bici é di 12.3 kg senza pedali.
La taglia della bici testata é una M, il cui tubo orizzontale virtuale é decisamente corto. Il tester é alto 179cm, come potete vedere dalla tabella qui sotto quella misura cade esattamente fra la taglia M e la L. Con il senno di poi, una L sarebbe stata meglio.
Lo slooping del tubo orizzontale stesso é davvero accentuato, caratteristica che si fa apprezzare sul campo nel caso di ripartenze sul ripido.
Grazie ad un eccentrico posizionato nello snodo posteriore dell’Axis link è possibile cambiare la geometria della bici con una brugola. Potete vedere le differenze in questa tabella:
Nella posizione Low (usata durante il test) l’altezza del movimento centrale é di 337 millimetri, che viene così a trovarsi 20mm al di sotto dei perni delle ruote, numero che si traduce in un’ottima stabilità in curva.
I foderi posteriori sono piuttosto corti (per una 27.5″), cosa che si fa notare nell’agilità della Troy e nella facilità ad alzare l’anteriore per passare gli ostacoli. Questa caratteristica va unita a quanto dicevamo prima riguardo il tubo orizzontale, risultando in una bici estremamente agile.
Veramente massiccia é la scatola del movimento centrale, mentre i passaggi cavi interni al telaio contribuiscono a dargli una linea elegante e molto bella da vedere, con la struttura del carbonio a vista.
Considerate che abbiamo provato la Troy solo su sentieri, sia in salita che in discesa. Si tratta di tracciati piuttosto rocciosi, con delle rampe velenose e tornantini piuttosto stretti che in salita richiedono tutta l’attenzione del rider.
Il top tube molto corto non aiuta in questi frangenti, perché l’anteriore tende ad alzarsi prima del dovuto. Bisogna però anche dire che, dopo una fase di adattamento alla nuova bici, siamo riusciti a pedalare tutti i tratti tecnici in salita senza grosse difficoltà, fermo restando il fatto che una taglia L sarebbe stata meglio e ci avrebbe risparmiato un po’ di fatica.
Già in salita abbiamo potuto apprezzare la caratteristica principale della Troy, che é la sua agilità e su cui torneremo a parlare nella discesa. Girarla sullo stretto é veramente facile.
Posizionata la leva del Monarch nella posizione intermedia, la sospensione posteriore ci ha dato un’ottima trazione in ogni situazione, copiando alla grande ogni asperità del terreno. Le gomme latticizzate e tenute a pressioni intorno agli 1.8 bar davanti e 2.0 bar dietro hanno fatto la loro parte.
Abbiamo sottolineato ad inizio test come la definizione “trailbike” vada stretta alla Troy. Mettendo la bici in direzione valle, il motivo risulta più chiaro che mai: la sospensione posteriore é quanto di più sensibile si trovi in giro, su una bici di questa escursione (ricordiamo: 140mm). Se da una parte il sistema Split Pivot contribuisce a questa sensazione, dall’altra il nuovo Monarch Plus sembra essere stato pimpato per bene da Rock Shox. Dato che non possiamo parlarvi di questo ammo fino al primo aprile, in questo articolo non vi sveleremo cosa é cambiato. Ma quello che é cambiato, é cambiato in meglio.
Sulla Pike si sono ormai spesi fiumi di inchiostro, possiamo aggiungere che ben si abbina al nuovo Monarch Plus in quanto a sensibilità.
Nella foto qui sopra vedete la Troy sul Porcupine Rim, un classico della zona di Moab, con tanti passaggi rocciosi, tanti salti (se si scelgono le linee più dirette) e diversi rilanci su rampe con gradoni da prendere in velocità o da pedalare a tutta. La bici e il rider vengono messi a dura prova sui 20 km di sviluppo, ed il risultato che ne abbiamo ottenuto é univoco, dopo aver ripercorso lo stesso trail il giorno dopo con un’altra bici: la Devinci Troy “SRAM Edition” si va a posizionare fra le bici che vorremmo avere in garage.
Certo, le ruote in carbonio sono un lusso che non tutti si possono o vogliono permettere, ma proprio su un sentiero del genere si capisce il loro valore: li abbiamo picchiati diverse volte contro le rocce, quando le gomme sono andate a “fondo corsa”, e i Roam 60 non hanno fatto una piega. Il risultato del nostro test specifico era stato chiaro.
L’angolo sterzo di 67°, in posizione Low, é nella norma per una 27.5″, essendo un buon compromesso fra agilità e stabilità. Quest’ultima é un po’ il limite della Troy, sul veloce, complice anche il tubo orizzontale corto. Diciamo che per una bici da 140mm di escursione é più che buona ma che, date le caratteristiche discesistiche della bici, uno si trova ad andare a manetta anche dove con una bici di questo tipo tirerebbe più i freni.
La rigidità complessiva del mezzo é ineccepibile: precisa in curva, è un piacere “schiacciarla” in piega con il ginocchio esterno. L’abbinamento pedivella in carbonio + scatola del movimento centrale sovradimensionata si fa notare in positivo.
Parlando di guarnitura: il gruppo X01 ha funzionato senza problemi, rimanendo preciso nella cambiata e affidabile in quanto a ritenzione della caduta della catena. Pur senza tendicatena, non abbiamo mai avuto problemi. Non per niente il team di ingegneri dell’XX1 veniva a Moab per provarlo.
Meritano qualche riga i nuovi SRAM Guide, anche se ve li abbiamo presentati poco fa. La parte finale del Porcupine Rim ci va piuttosto dura con i freni. In questo frangente i Guide non hanno perso un colpo, rimanendo precisi nel mantenere il proprio punto di frenata e potenti anche quando l’impianto era bello caldo. Non si sentiva un fischio o un rumore che fosse uno nel nostro gruppo di circa 7 persone che scendeva a tutta (e senza pause) verso il Colorado River.
Premessa: ci rendiamo conto che questo montaggio si avvicina al nonplusultra disponibile sul mercato. Ciò non toglie che le sensazioni del telaio rimangano le stesse anche con un’altra componentistica. Prendete questo test come una puntata di “Top Gear”.
Si parla spesso della “bici totale”, una definizione che per sé è un contronsenso, date le tante sfaccettature della mountain bike moderna. Eppure, nella maggior parte dei casi, con la Devinci Troy Carbon montata come nel test vi troverete a fare quasi tutto quello che volete senza desiderare un mezzo diverso. Un ottimo compromesso fra pedalabilità in salita e divertimento in discesa, la bici del marchio canadese si trova a suo agio sia su lunghi giri pedalati sia uscite più discesistiche e tecniche. Unica cosa, attenti alla taglia.
La Troy é disponibile anche in versione alluminio.
Distributore per l’Italia: 4Guimp.
Prezzi
Tutti i telai sono garantiti a vita.
Troy XP Alloy w/Carbon Seatstay (650b) | Black/Blue | 2.999 € |
Troy RC Alloy w/Carbon Seatstay (650b) | Black/Blue | 4.199 € |
Troy Carbon XP FULL CARBON (650b) | Carbon/Red | 3.399 € |
Troy Carbon XP FULL CARBON (650b) | Carbon/Green | 3.399 € |
Troy Carbon RC FULL CARBON (650b) | Carbon/Red | 4.699 € |
Troy Carbon SL 2X10 FULL CARBON (650b) | Carbon/Red | 6.399 € |
Troy Carbon RR 1X11 FULL CARBON (650b) | Carbon/Red | 6.499 € |
[ad12]
Non è la prima volta che Strava sale alla ribalta per questioni di sicurezza: nel…
I colori delle Orbea possono venire personalizzati grazie al programma MyO, come ha fatto Alctraz…
Trek ha pubblicato sul suo account IG delle foto di una Top Fuel in acciaio,…
Ad aprile Fox ha presentato il nuovo reggisella telescopico Fox Transfer, tanto atteso perché si…
Dal 2019 al 2024 Santa Cruz ha sponsorizzato il più forte team italiano nella coppa…
Ci sono dei giri che sono infattibili in certi periodi dell'anno. Uno dei miei preferiti…