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Per oltre sei mesi abbiamo utilizzato la guarnitura singola in carbonio FSA SL-K Compact con pedivelle da 175 mm e corona da 32 denti. La guarnitura è stata montata su questa Uncle Jimbo in abbinamento a pacco pignoni e cambio SRAM X1 ad 11 velocità, mentre come catene sono state utilizzate sia l’originale SRAM che una KMC 11V.
Il movimento centrale utilizzato è un FSA PressFit 30 con calotte in materiale plastico e cuscinetti tradizionali (lo stesso movimento centrale è disponibile anche con cuscinetti ceramici).
La guarnitura è ottimizzata per trasmissioni ad 11 velocità. A tutto vantaggio della rigidità, le pedivelle presentano una sezione generosa e sono realizzate in carbonio unidirezionale cavo con anima in alluminio. Alluminio che viene utilizzato anche per lo spindle da 30 mm, la cui ampia superficie di accoppiamento con le pedivelle fornisce un ulteriore contributo alla rigidità dell’insieme.
Lo spider è a tre bracci, uno dei quali sostanzialmente integrato nella pedivella. Il girobulloni è di 86 mm e la sostituzione della corona non richiede lo smontaggio della guarnitura. Procurate le due chiavi necessarie, una Torx T-30 ed una esagonale da 5 mm, l’operazione è quindi semplice e veloce, fatto non trascurabile se ci si prende la briga di cambiare corona in base all’uscita o allo stato di forma del periodo.
Nonostante durante il test sia sempre stata utilizzata una corona da 32 denti, le opzioni partono dal 28T fino al 38T in step di due, quindi la scelta soddisfa ogni palato. FSA adotta sulle corone per singola la tecnologia MegaTooth, caratterizzata da una serie di accorgimenti. Per cominciare i denti sono più alti della norma. Non dovendo passare la catena da una corona all’altra la cosa non comporta inconvenienti, riducendo al contempo la possibilità che la catena scenda. Il profilo asimmetrico dei denti favorisce inoltre il posizionamento della catena durante la pedalata, a tutto vantaggio della fluidità di funzionamento. Per finire, la sezione “a diamante” lascia più luce fra i denti e la catena, favorendo lo scarico della sporcizia e riducendo l’usura.
L’installazione della guarnitura è molto semplice ed avviene con una chiave esagonale da 10 mm. L’unica accortezza richiesta è quella di precaricare correttamente i cuscinetti con la chiave in dotazione agendo sull’apposito registro che si trova sul lato sinistro della guarnitura, registro dotato di un grano che andrà poi avvitato per prevenire allentamenti (per il grano serve una chiave esagonale da 1.5 mm). L’inserimento del movimento centrale di tipo pressfit richiede invece qualche attenzione in più, soprattutto se non si dispone dello specifico attrezzo e bisogna inventarsi una soluzione alternativa (ma è probabile che la fatica maggiore sia togliere quello vecchio, se dotato di calotte metalliche). Si tratta comunque di una “complicazione” intrinseca allo standard pressfit, non dipendente dal movimento centrale o dalla guarnitura che si sta montando. In questo caso le calotte in materiale plastico semplificano la vita, ma soprattutto rendono più difficile rovinare gli alloggiamenti a causa di una inserzione fuori asse.
Sul campo
Prima di spendere parole su come si è comportata la guarnitura facciamo un paio di premesse: la prima è che il sottoscritto non è un amante della pulizia della trasmissione, che tradotto significa una lubrificata alla catena quando necessario e la pulizia dei vari componenti quando l’accumulo di sporcizia diventa imbarazzante. La seconda è che, nonostante si trovino in commercio dei cappucci protettivi per la testa delle pedivelle, sulla guarnitura in test non ne sono stati applicati (ammesso che esistano dei modelli che ben si adattano alla forma di queste pedivelle). La mancanza di una protezione è comunque una pecca per un prodotto in carbonio di questo livello, visto che con un aggravio di peso e costo irrisori si otterrebbe una efficace protezione e si preserverebbe l’estetica. L’immagine che vedete di seguito, oltre a testimoniare che la guarnitura è stata ben strapazzata, mostra cosa succede se spesso e volentieri si affrontano terreni rocciosi. Nessun problema invece per la grafiche laterali, che a fine test erano praticamente come nuove.
Una guarnitura singola non è un’astronave, e dal punto di vista della funzionalità deve sostanzialmente garantire una buona rigidità e che gli accoppiamenti non prendano giochi o generare fastidiosi scricchiolii. Stesso discorso per il movimento centrale, i cui cuscinetti devono inoltre mantenere nel tempo la fluidità di funzionamento. Potendo contare su una dentatura più alta, un certo rilievo assume anche la capacità di ritenere la catena, nonostante in questo giochi un ruolo fondamentale il cambio.
La SL-K è stata totalmente soddisfacente sotto tutti i punti di vista citati, ma in fin dei conti la cosa non ci ha sorpresi, visto il comportamento altrettanto valido rilevato a suo tempo con la versione per doppia. Qualche dubbio riguardava invece la solidità del movimento centrale con calotte in materiale plastico, temendo di pagare la leggerezza con la precoce comparsa di giochi (dal punto di vista degli scricchiolii fantasma la plastica è persino vantaggiosa). Ci siamo dovuti ampiamente ricredere, dato che a fine test di giochi non vi era l’ombra ed i cuscinetti giravano perfettamente fluidi. In breve, la mia esperienza con la SL-K è stata questa: una volta montata, me ne sono praticamente dimenticato fino al momento in cui l’ho smontata.
Conclusioni
Questa guarnitura non stabilisce un record di peso e probabilmente non sarà neppure la più economica sul mercato. Affidabilità e robustezza si sono però rivelate al top, tanto che mesi di utilizzo senza tanti riguardi non hanno procurato altro che qualche danno estetico. Danni che sarebbero in buona parte evitabili se fossero presenti, o fornite in dotazione, delle protezioni per la testa delle pedivelle.
Peso guarnitura completa di spacer e corona 32T: 620 g
Peso movimento centrale Pressfit 30: 74 g
Prezzo guarnitura completa di corona: 594.00 Euro
Prezzo movimento centrale PressFit30: 31.00 Euro
Prezzo su CRC
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