[Test di Durata] Ruote Diamonz Carbon Enduro 27.5

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Autore:  Francesco Mazza

Il marchio italiano Diamonz Components ha fatto la sua prima apparizione ufficiale circa un anno fa con un comunicato stampa che presentava al pubblico la sua prima serie di prodotti, i cerchi Carbon Enduro 27.5 e Carbon DH 27.5, disponibili anche come ruote complete, in diverse configurazioni. Poche settimane dopo abbiamo ricevuto un paio di ruote Carbon Enduro 27.5 su mozzi Hope, da montare sulla Intense Recluse per un test a lungo termine. Dopo quasi 10 mesi di utilizzo, attraverso le condizioni climatiche e metereologiche di 3 intere stagioni, affrontando una grande varietà di percorsi e tipologie di terreni, siamo pronti per esprimerci sulle performance ma soprattutto sulla robustezza delle ruote Diamonz.



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In sintesi

Diametro: 27.5 pollici
Materiale cerchio: Fibra di carbonio Toray 3K
Profilo: Asimmetrico – Hookless – Tubeless Ready
Larghezza del cerchio: 28mm interna – 37mm esterna
Altezza del cerchio: 28mm
Sezione dei copertoni raccomandata: 2.2″ – 2.5″
Mozzi: Hope PRO 4  – attacco disco 6 fori – corpetto SRAM XD (disponibili mozzi di diverse marche)
Battuta mozzi: Boost 148×12 e 110×15 (disponibili anche nei formati standard)
Raggi: 32 – Sapim Double Butted 2.0-1.8-2.0
Nippli: Sapim Poliax
Garanzia: 3 anni
Pesi rilevati: 2.022g (963g anteriore / 1.059g posteriore) con nastro, valvola e corpetto XD SRAM
Prezzo: €1.925

I cerchi Diamonz sono interamente realizzati in Italia. La famiglia Monzoni, titolare del marchio, si è avvalsa della collaborazione dell’ingegnere Fabrizio Dragoni per la progettazione dei loro cerchi. Fabrizio, già campione di MTB Trial, vanta un’esperienza di downhiller di alto livello nelle categorie amatoriali, con diversi titoli di Campione Italiano e numerose vittorie in iXS European Downhill Cup, fino alla medaglia d’argento ai Campionati del Mondo Master DH della scorsa stagione. La costruzione è affidata alla più prestigiosa azienda italiana della lavorazione del carbonio, che produce per marchi leader del settore delle auto supersportive e della Formula 1. Le pelli di fibra di carbonio Torax 3K vengono tagliate e disposte negli stampi, all’interno dei quali il cerchio è messo sottovuoto e cotto in appositi forni per indurire le resine collanti.

Diamonz non copre il cerchio con vernici o finiture che possano mascherare la trama del carbonio e con essa eventuali imperfezioni o approssimazioni. Il cerchio viene rifinito esclusivamente lucidando la resina stessa della costruzione del carbonio, lasciando ben visibile la trama delle fibre intrecciate e l’estrema cura della lavorazione. Le grafiche sono realizzate tramite decals tagliate a plotter da fogli di robusto vinile adesivo. Si può scegliere tra 6 brillanti colorazioni di serie oppure concordare un colore o una grafica personalizzata. La colorazione Hell Red di serie si è abbinata perfettamente alla colorazione della Recluse. Pregevole il dettaglio del logo, un diamante stilizzato, che indica la posizione della valvola, per una semplice individuazione.

Il profilo del cerchio è asimmetrico per garantire la migliore tensionatura interfacciandosi in modo ottimale con la flangia del lato del mozzo più sottoposta a stress su ciascuna ruota, lato trasmissione per la ruota posteriore e lato disco per la ruota anteriore. Questo si traduce in maggiore rigidezza mantenendo al contempo un eccellente comfort, anche grazie all’altezza del profilo di 28mm, un valore relativamente basso. La larghezza interna del canale è di 28mm, una misura adeguata agli attuali trend e non esasperata, che consente di sfruttare un ampio range di misure di copertoni.

La spalla del cerchio è irrobustita da una cordina in carbonio che la percorre internamente, creando un’anima attorno alla quale è costruito il dente, di tipo hookless, ovvero privo del tradizionale gancio a J. Ho utilizzato le ruote Carbon Enduro 27.5 in modalità Tubeless, grazie alla trasformazione con nastro e valvole fornita come optional da Diamonz e la tenuta del copertone è sempre stata eccellente, non ho mai avuto problemi di stallonamento o di perdite di pressione. Pur aderendo ottimamente e tallonando in modo piuttosto semplice, i copertoni delle marche che ho utilizzato (Michelin, generalmente difficili da montare e Maxxis) si montano sul cerchio molto facilmente e non oppongono resistenza. La forma superiore del dente è ben sagomata e il dente stesso risulta molto robusto e, anche grazie a queste caratteristiche, durante tutta la durata del test non ho mai subìto tagli alla spalla del copertone né danni ai bordi del cerchio.

Come opzioni per le ruote complete, Diamonz mette a disposizione un’ampia scelta di marchi e configurazioni per i mozzi. Per le ruote del test ho scelto mozzi Hope PRO 4, in versione Boost e con corpetto SRAM XD. Una scelta che si è rivelata valida in virtù della loro scorrevolezza e affidabilità, dato che non hanno mai richiesto interventi di manutenzione. Vengono assemblati di serie con 32 raggi Sapim Double Butted 2.0-1.8-2.0 e nippli in ergal Sapim Poliax, mentre per chi desidera il massimo della robustezza e non teme l’ulteriore aggravio di peso, sono disponibili anche nippli in acciaio, utilizzati di serie sulle Carbon DH 27.5. Proprio il peso superiore alla media rappresenta l’unico neo delle ruote complete di Diamonz, ma la robustezza e le prestazioni sono tali da relegare il verdetto della bilancia in secondo piano.

I cerchi Diamonz hanno resistito efficacemente a botte, graffi e maltrattamenti. Nonostante siano stati vittime di numerose pietrate durante i 10 mesi di durata del test, l’unico segno degno di nota che hanno riportato è quello evidenziato nella foto di seguito. Una scalfitura che ha solcato esclusivamente la finitura superficiale, senza arrecare danni al cerchio, se non estetici. Anche le decals in vinile adesivo, tanto semplici quanto efficaci, hanno resistito impeccabilmente sia ai graffi, come si vede nella foto, che alle intemperie come fango e neve, così come ai numerosi lavaggi con idropulitrice.

La tensionatura delle ruote è sempre stata ottima e non ho mai avuto necessità di intervenire sulla tensione dei raggi e sulla centratura delle ruote. L’unico problema riscontrato durante l’intero periodo di test riguarda i nippli. Durante il settimo mese di test mi si è rotto un nipple e dopo averlo sostituito, a distanza di poche uscite, se ne sono rotti altri, nello stesso identico modo: la testa, ossia la parte che lo tiene in sede nel cerchio, si era strappata dal resto del nipple, come potete vedere nella foto di seguito. Si è trattato di una situazione anomala che non mi era mai capitata e per la quale, pur avendo indagato, non ho spiegazioni certe. L’unica che risulta plausibile è che i nippli siano stati corrosi all’interno del cerchio da un liquido antiforatura particolarmente aggressivo. Diamonz ha sostituito interamente i nippli della ruota incriminata, la posteriore, e durante i restanti mesi di test non ho più avuto alcun problema.

In azione

Il lungo periodo di test e le differenti situazioni di riding sono serviti a valutare accuratamente il comportamento delle Diamonz Carbon Enduro 27.5 sia in termini di prestazioni che in termini di robustezza e longevità, dettagli questi ultimi che interessano molto gli scettici delle ruote in carbonio. Mi è capitato di utilizzare parecchie ruote in carbonio durante le ultime stagioni dato che sono ormai sempre più diffuse anche sui primi montaggi delle bici top di gamma. Le Diamonz si pongono al vertice di categoria sotto ogni aspetto. La costruzione del cerchio, ben progettato e curato nei minimi dettagli grazie a un know how di eccellenza, lo rende performante e affidabile. Le ruote restano centrate anche dopo lunghi periodi di utilizzo intenso. Il cerchio non ha riportato alcun danno se non un’inezia per lo più estetica. La raggiatura con incrocio in terza ne aumenta la robustezza e aiuta a dissipare le vibrazioni, così come il profilo asimmetrico e relativamente basso. Durante la guida si apprezza l’elasticità verticale che si traduce in un ottimo comfort a fronte di un’elevata rigidezza laterale e torsionale. Prima di montarle, il peso verificato mi ha fatto storcere il naso ma una volta iniziato a utilizzarle è sparita ogni perplessità grazie al comportamento sui trail: precise e confortevoli, risultano granitiche pur offrendo una guida morbida e fluida che non stanca grazie alla capacità di filtrare vibrazioni e urti, anche utilizzando pressioni piuttosto elevate. Oltre alla precisione di guida ne guadagnano la maneggevolezza nei cambi di direzione e la stabilità nello scassato, dove le Diamonz riescono a infondere una sensazione di aderenza superiore.

Conclusioni

Un prodotto 100% italiano, progettato da biker e realizzato secondo il miglior know how della lavorazione delle fibre di carbonio. Le ruote Diamonz, in particolar modo i cerchi, si pongono al vertice del settore, a pari livello, se non superiore, dei migliori prodotti concorrenti. A fronte di un peso superiore alla media offrono prestazioni d’eccellenza in grado di migliorare sia performance che comfort.

Diamonz Components

Commenti

  1. klasse:
    A mio avviso il peso è un grande difetto. A quel peso li ci sono arrivato con dt custom 240s ant e post boost corpetto xd, 32 raggi da 2 mm canale 471 da 29 però.
    Ok la precisione di guida ma per anni siete andati a puntare il dito contro le masse rotanti, e adesso accettiamo ruote carbon da 2 kg uso enduro, non dh, su un 650B.
    Sarebbe interessante montarle seriamente con mozzi 240s e vedere dove si arriva. Che poi hope siano belli nulla da dire, ma francamente se dovessi approcciarmi con 2k € per un set di ruote ci penserei veramente più volte, ok Made in italy, ma ricordiamoci che Santa Cruz le vende allo stesso prezzo e garantite a vita.
    La proposta di Diamonz come ruota completa è solo, appunto, una proposta. Essendo a 32 fori e non avendo particolari restrizioni dovute a tecnologie proprietarie di raggi e nippli o altro, come ormai la maggior parte dei produttori di ruote complete, puoi scegliere di acquistare esclusivamente i cerchi, che rappresentano effettivamente il LORO prodotto, e montarli con i componenti che preferisci tra raggi, nippli e soprattutto mozzi. Credo che così facendo il peso possa scendere significativamente, allineandosi alla concorrenza. Io ho scelto gli Hope perché sinceramente per il test è stato decisamente più pratico avere la ruota completa e l’alternativa in quel momento erano solo i Nukeproof, quindi non c’era molto da scegliere (ora hanno aggiunto più opzioni tra cui, mi pare, anche i DT 240). Per quanto riguarda il peso sopratutto sulle masse rotanti, concordo e sottolineo che sono sempre stato tra i primi a sostenere i vantaggi del minor peso… ma in questo caso la bontà di queste ruote fa realmente apprezzare altri aspetti importanti che fanno dimenticare, mentre si guida, il peso superiore. Ti garantisco che sono da provare per capire ciò che voglio dire. In ogni caso il peso del cerchio è di 460 grammi, quindi assolutamente in linea con la concorrenza (ENVE 453g). Ne consegue che il peso superiore della ruota completa è centralizzato verso il mozzo e non sulla parte periferica della ruota che incide prevalentemente sulla rotazione della massa.
  2. A vedere le sezioni non trovo differenze tra cerchio da Enduro e DH , probabilmente stà nella scelta di nippli raggi e mozzo ?
  3. frenk:

    Cosa tu intenda per "un po' di parte" non è chiaro e vorrei che lo argomentassi, visto che si tratta di un'illazione professionalmente offensiva che non accetto.
    non volevo essere offensivo, però il test mi ha dato l'impressione che essendo una azienda italiana, che produce totalmente in italia, non ancora particolarmente affermata ma senza dubbio molto competente tu ti senta più in dovere di difenderla rispetto a quanto fatto con altri prodotti recensiti sul mag
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