[Test di Durata] Telaio Intense Recluse

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Autore:  Francesco Mazza

Poco più di un anno fa ci è stato consegnato un telaio Intense Recluse da montare per un test a lungo termine. Esattamente 1 anno fa ve lo abbiamo presentato montato e pronto per essere messo alla prova, con diversi componenti dei quali abbiamo pubblicato i singoli articoli nel corso di questo anno di test. Ora è giunto il momento di parlare di come il telaio da All Mountain di casa Intense si sia comportato nel lungo termine in seguito a usi e abusi su un’ampia varietà di terreni e di tipologie di percorsi, in ogni condizione climatica attraverso le quattro stagioni, tra sole, pioggia, neve, fango, polvere, caldo afoso e freddo pungente.



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Dettagli

Materiale telaio: fibra di carbonio ad alto modulo
Formato ruote: 27.5”
Geometrie variabili: no
Corsa posteriore: 140mm
Corsa forcella raccomandata: 150mm (da 140 a 160mm)
Mozzo posteriore: Boost 148×12mm
Interasse ammortizzatore: 200x57mm
Attacco per deragliatore: sì
Attacco portaborraccia:
Garanzia: 5 anni

Analisi statica

Sia il triangolo anteriore che il carro della Recluse sono realizzati con il più avanzato processo produttivo a disposizione di Intense per quanto riguarda il carbonio, denominato Super Light. La tecnologia SL prevede l’utilizzo di pelli di fibra di carbonio unidirezionale ad alto modulo, incollate per mezzo di resine particolarmente leggere e tramite una particolare tecnica di stampaggio che riesce a eliminare buona parte della resina in eccesso, rendendo il prodotto finito robusto ma allo stesso tempo leggero. Requisiti importanti per un telaio aggressivo e polivalente come quello della Recluse, a suo agio sia nelle discese più toste che nelle salite tecniche più impegnative. A testimonianza della sua polivalenza, accetta forcelle dai 140 ai 160mm di escursione. L’allestimento di serie prevede forcelle da 150mm mentre per il test abbiamo utilizzato una Formula Selva da 160mm.

La sospensione posteriore offre invece 140mm di escursione gestiti dal sistema JS Tuned Suspension, la declinazione di Intense del sistema Virtual Pivot Point. Intense è di fatto l’unico marchio a cui Santa Cruz, nel 2003, ha dato licenza di utilizzare il brevetto VPP originale di cui è proprietaria. Nel dettaglio, il sistema utilizzato sulla Recluse prende il nome di JS Trail poiché la posizione e la lunghezza delle bielle sono studiate per ottenere una curva di compressione ottimizzata per la destinazione d’uso Trail e All Mountain. Piuttosto progressiva e molto sostenuta, permette di sfruttare bene la parte centrale della corsa senza affondare eccessivamente, se non quando necessario. La sensibilità iniziale è buona ma non superlativa, nonostante l’utilizzo di un ammortizzatore che per alcuni versi si può definire sovradimensionato.

Le bielle del sistema di sospensione sono in lega di alluminio, forgiate e successivamente rifinite e alleggerite a CNC. I perni sono oversize in alluminio con sistema i-BOX che prevede una vite interna in titanio che blocca i perni in sede tramite expander conico. Un sistema efficace che ha tenuto i perni adeguatamente serrati per tutta la durata del test, eccetto un leggero allentamento individuato di recente durante un controllo periodico e recuperato con pochi gradi di giro di chiave. Dal lato opposto all’expander, tutti i perni sono protetti da un robusto tappo in gomma. Tutti i cuscinetti sono a contatto angolare e dopo un anno di utilizzo sono ancora in ottime condizioni. La biella inferiore è infulcrata all’interno di un’apposita nicchia ricavata nel telaio, appena sopra alla scatola del movimento centrale. Questa soluzione permette una maggiore rigidezza strutturale e garantisce pulizia sia per quanto riguarda il design del telaio che per quanto concerne la protezione dei cuscinetti da infilitrazioni di acqua e sporcizia, data la posizione piuttosto esposta rispetto alla ruota posteriore. Per questo motivo la biella inferiore è dotata di porte di ingrassaggio per inserire periodicamente del grasso, tramite apposita pistola, allo scopo di tutelare ulteriormente i cuscinetti isolandoli da eventuali infiltrazioni.

Anche l’ammortizzatore è ancorato da ambo i lati tramite viti in titanio. Si tratta di un FOX Float X2 Factory con levetta a 2 posizioni che interviene sull’idraulica frenando la compressione. Non si tratta di un blocco totale o molto marcato ma di un sistema che permette all’ammortizzatore di assorbire gli urti quando necessario, fornendo al contempo stabilità alla sospensione durante la pedalata. Stabilità già apprezzabile anche ad ammortizzatore in posizione Open grazie al valido rapporto di anti-squat del sistema di sospensione, che diventa ancora più concreta azionando la levetta del Float X2. La posizione della leva è di comodo accesso e consente di intervenire facilmente anche nei tratti in cui salita e discesa si intervallano frequentemente, sfruttando al massimo la trazione fornita dall’ammortizzatore chiuso durante le salite sconnesse, dove risulta molto efficace. Come anticipato, per alcuni versi il modello Float X2 può sembrare sovradimensionato rispetto alla destinazione d’uso della bici e rispetto all’interasse modesto di 200x57mm, tuttavia la scelta di Intense, a dispetto del peso e della mancanza del blocco per le salite scorrevoli, premia notevolmente le prestazioni sui terreni sconnessi, sia in discesa che in salita.

La scelta di montare un FOX Float X2 interessa anche lo spazio a disposizione per la borraccia, dato che il serbatoio separato dell’ammortizzatore non consente di utilizzarne di capienza maggiore ai 550ml. Inoltre è indispensabile scegliere un portaborraccia, obbligatoriamente a estrazione laterale, le cui misure si interfaccino bene con i fori di supporto predisposti sul telaio in relazione allo spazio a disposizione: pochi millimetri più in basso e la borraccia interferirà con il tubo sella del telaio, pochi millimetri più in alto e il tappo della borraccia toccherà il serbatoio separato dell’ammortizzatore. Visto lo spazio millimetrico a disposizione, sarebbe stato apprezzabile da parte di Intense fornire il portaborraccia più adatto, di serie o come optional, sgravando i clienti dalla frustrante ricerca del prodotto 100% compatibile.

Numerose le parti in gomma che proteggono e completano il telaio. Tra queste ho apprezzato molto la protezione del carro che ripara dagli urti della catena sia il fodero basso, abbondantemente, sopra, sotto e sul lato interno, che il fodero alto, nella zona più prossima al pacco pignoni. La protezione in gomma è intonsa e pari al nuovo, nonostante il lungo periodo di utilizzo, e soprattutto è rimasta perfettamente in sede senza alcun cenno di distaccamento dell’adesivo. Completa la protezione del carro una placca in acciaio cromato che evita che il carbonio si danneggi nel malaugurato quanto raro caso di risucchio della catena tra la corona e il carro.

Dettagli in gomma anche per le porte di ingresso dei cavi all’interno del telaio, ben sagomate e realizzate con materiale di qualità. Oltre a fungere da guarnizioni per isolare l’interno del telaio da infiltrazioni di acqua e sporcizia, fanno in modo che i cavi seguano una direzione prestabilita. Difatti il percorso dei cavi è molto ordinato e preciso, soprattutto per quanto riguarda la sezione che va dal manubrio al telaio, dove l’impatto estetico è davvero apprezzabile. Purtroppo per la Recluse, a differenza di quanto fatto per la Tracer e Carbine, Intense non ha provveduto a creare un routing interno di materiale morbido, allo scopo di guidare l’installazione dei cavi ma soprattutto per eliminare il rumore che creano urtando all’interno del telaio durante il riding, che sulla Recluse è considerevole e diventa molto spesso fastidioso.

Totalmente bocciata la protezione di tubo obliquo e scatola del movimento centrale. Si tratta, o per meglio dire, si trattava, di un sottile strato di gomma, assolutamente riconducibile come spessore e materiale a un ritaglio di camera d’aria, applicato al telaio tramite un adesivo totalmente inefficace che ha iniziato a scollarsi dopo poche uscite. La stessa sorte è toccata alla protezione di scorta, disponibile come ricambio nella confezione della Recluse. Ho preferito quindi optare per un banale ma efficace strato di pellicola Shelter, opportunamente sagomata, che ha svolto egregiamente il suo lavoro. Peccato riscontrare tale approsimazione in un dettaglio tanto essenziale, rispetto alla qualità globale del telaio Recluse che meriterebbe una protezione realizzata con la stessa cura e qualità adottata per il guscio batticatena. Attenzione inoltre alla posizione dei cavi che, muovendosi all’interno del telaio, può capitare che rientrino in parte riducendo la curva che compiono all’esterno del telaio, sotto al movimento centrale. Così facendo, durante la corsa della sospensione, sfregano contro il telaio, con il rischio di solcarlo come si può notare nella foto seguente.

Anche il collarino del reggisella è provvisto di una guarnizione tramite la quale si interfaccia con il telaio, allo scopo di ridurre la possibilità che acqua e sporcizia possano infiltrarsi al suo interno. Aspetto che non è garantito al 100%, dato che sul fodero del reggisella telescopico ho trovato in diverse occasioni tracce di bagnato e di leggera sporcizia, ma che fornisce un minimo di sicurezza aggiuntiva in merito. La gomma utilizzata per realizzare questa guarnizione si è leggermente deteriorata, apparendo secca e rivelando numerose piccole crepe.

Il mozzo posteriore è Boost 148x12mm e Intense ha scelto di allestire la Recluse con un perno ruota con normale testa a brugola, quindi privo della classica leva di sgancio rapido. Non è chiaro se questa soluzione sia stata adottata per ridurre il peso, per aumentare la rigidezza o per limitare l’ingombro, ipotesi quest’ultima per altro futile dato che la Recluse a differenza di molti altri telai con mozzo Boost, ha un carro piuttosto snello che infatti non crea interferenze con i talloni durante il riding. In ogni caso il perno svolge bene il suo lavoro e la sede a brugola della testa riporta solo segni superficiali e nessuna deformazione, nonostante sia stata utilizzata numerose volte nel corso di questi 12 mesi di test.

Molto robusto anche il forcellino che non ho mai dovuto raddrizzare o mettere in dima durante tutto il periodo di utilizzo, nonostante il cambio qualche colpo lo abbia incassato. Il forcellino di ricambio, gentilmente fornito da Intense in caso di necessità, giace ancora nella sua confezione.

Geometrie

In azione

Nonostante sia trascorso un anno dal primo momento in cui sono salito in sella alla Recluse, ricordo perfettamente la sensazione di confidenza e di feeling immediato che mi ha trasmesso, grazie alle geometrie bilanciate e alla posizione in sella dominante che ho continuato ad apprezzare durante tutto il test. Trattandosi di una All Mountain particolarmente aggressiva e considerato l’allestimento con forcella da 160mm di escursione, l’utilizzo che ne ho fatto ha spaziato dal Trail all’Enduro.

Salita

Nelle salite scorrevoli si gode di una posizione comoda e leggermente avanzata che non affatica anche in seguito a lunghe percorrenze e dislivelli. Il peso complessivo non è dei più bassi in relazione alla destinazione d’uso e questo dettaglio si fa sentire affrontando i giri più lunghi, anche considerando che, per apprezzarne al meglio le doti discesistiche, ho sempre utilizzato copertoni piuttosto aggressivi, quindi relativamente pesanti e non particolarmente scorrevoli. Il blocco parziale dell’ammortizzatore garantisce elevata stabilità alla sospensione finché si pedala seduti ma implica dispersione di energie quando ci si alza a pedalare in piedi.

Quando i trail diventano tecnici e le salite più impegnative, la Recluse tira fuori tutto il suo carattere e impressiona per la capacità di superare ostacoli fornendo sempre ottima trazione, complice l’ammortizzatore corposo e sostenuto. La posizione di guida leggermente avanzata permette di controllare perfettamente il manubrio e di gestire al meglio le traiettorie anche nel ripido e sconnesso senza preoccuparsi che la ruota anteriore si sollevi o perda aderenza, mentre allo stesso tempo la ruota posteriore resta sempre in presa sul terreno. Se si è abbastanza allenati per contrastare una certa pigrizia negli scatti, si può apprezzare l’eccezionale maneggevolezza e la stabilità che dona sulle salite più impervie.

Discesa

Intense nella sua lunga storia ha sempre dimostrato una passione incondizionata per la discesa e il progetto Recluse non fa eccezione. Ogni volta che si puntano le ruote a valle ci si sente pienamente a proprio agio e in pieno controllo, godendo delle geometrie assolutamente equilibrate e delle doti di stabilità e maneggevolezza. I cambi di direzione sono veloci e precisi, potendo fare pieno affidamento sull’avantreno incredibilmente solido e ancorato al terreno, con il retrotreno che segue senza sbavature, se non volute e controllate.

Nello scassato la stabilità non viene meno e si riescono ad affrontare tratti sconnessi con estrema naturalezza, come in sella a un’aggressiva bici da Enduro. La sospensione ingoia tutto pur restando sostenuta e l’insieme telaio/carro molto rigido aiuta a mantenere la traiettoria con precisione anche se in alcuni frangenti, quando lo scassato è di lieve entità ma particolarmente intenso, la spiccata rigidezza trasmette vibrazioni al rider. Dettaglio che non comporta nulla in termini di prestazioni ma che gioca a sfavore del comfort. Il sistema di sospensione è bilanciato nel giusto compromesso tra una stabilità degna di una bici di maggiore escursione e una buona capacità di alleggerire o staccare le ruote da terra per superare ostacoli o variare repentinamente traiettoria.

Nel ripido la Recluse resta incredibilmente manovrabile, complice anche la forcella Formula Selva che anche frenando su pendenze elevate rimane sostenuta e praticamente priva di diving grazie alla valvola CTS verde. L’avantreno infonde parecchia sicurezza e di conseguenza si riesce a caricare il manubrio e a mantenere una posizione centrale, senza necessità di arretrare eccessivamente, conservando le stesse doti di maneggevolezza e stabilità che si apprezzano nelle normali condizioni di riding. Dettagli che fanno la differenza quando al ripido si aggiungono lo sconnesso o lo stretto tortuoso, dove occorre moderare la velocità e avere pieno controllo: in queste situazioni la Recluse è docile e affidabile e permette di divertirsi guidando in modo preciso e con la totale padronanza del mezzo.

Conclusioni

Difficile racchiudere in poche righe di conclusione le sensazioni provate in un intero anno di test. Quello della Recluse è un telaio non privo di difetti, alcuni trascurabili e altri piuttosto rilevanti, ma tutti assolutamente insignificanti se messi a confronto con le elevate prestazioni, sia in salita che in discesa. Più il percorso si fa impegnativo e più la Recluse affila le armi. Più si cerca di spingerla al limite e più si capisce quanto questo sia ancora distante. Una All Mountain aggressiva e polivalente, per chi ama mettersi alla prova sia in salita che in discesa.

Allestimenti e prezzi

Intense è recentemente passata alla vendita diretta online. Per conoscere gli allestimenti disponibili e i relativi prezzi, comprese le offerte del momento applicate in base alla disponibilità, consultate direttamente il negozio online.

Pesi

Telaio taglia M senza ammortizzatore: peso dichiarato 2.317g – peso verificato 2.441g
Telaio con ammortizzatore: peso verificato 2.961g
La bici completa, montata nella configurazione in foto e senza pedali, pesa 13,2kg.

Intense Cycles

Commenti

  1. gargasecca:

    Non so se proprio questo modello...ma "qualcuno" lo ha già dato dentro dopo qualche mese...:balla-co:
    Non riesco a cogliere quale utilità possa avere questo intervento...

    DoubleT:
    ammetto sono di parte, è dal 2014 che posseggo una carbine (p.s. una delle ultime intense del distributore italiano), e prima una tracer con ruote da 26.
    le intense sono bike da non prendere alla leggera, nel senso che al primo momento possono non sembrare "monta e corri" ma vanno comprese, in questo caso la qualità di assetto, componenti e ruote sono importanti, ma fondamentale è la guida, infatti deve diventare bella cattiva, e una volta che l'hai incattivita, 'ste bike diventano docili docili; come un cavallo che non si fa domare, ma se il domatore lo rispetta da vero cavallo e non lo tratta come un ronzino qualsiasi, ecco che si addolcisce e dà il meglio di sé anche nelle peggiori occasioni. facendoti poi godere... perdonandoti anche qualche errore.
    Considera che i telai Intense realizzati da fine 2016 in poi sono parecchio differenti dal precedente stile Intense, con geometrie completamente riviste e molto, molto più moderne (proprio ciò per cui i precedenti telai erano rimasti parecchio indietro), sistema di sospensione aggiornato e costruzione più solida. Per l'esperienza che ho avuto con i precedenti modelli, posso dire che si tratta di bici concretamente diverse (in meglio). Non prive di difetti, come ho evidenziato nell'articolo, ma assolutamente migliori dal punto di vista delle prestazioni.

    jimmy27:
    Le foto di dettaglio del telaio sono dello stato attuale o da nuovo?
    Foto realizzate poco più di un mese fa. Per quanto abbia tirato a lucido la bici per le foto, i graffi e i segni di usura ci sono nonostante la vernice sia molto robusta e se guardi con attenzione le foto si notano bene.
    ahhh... lo so benissimo... ma a distanza di quasi 5 anni ti assicuro, che l'unica che mi fa girare lo sguardo e la voglia di provarci è la instinct
  2. Bel test, questa sarebbe stata la mia scelta se non avessi preso la Mojo. Bravo.
    O.T. : dove sono i magnifici boschi con quei sentieri puliti e in ordine dove ti sei fatto fotografare?
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