[Test] Forcella Formula Selva

È dal Bike Festival 2017 che uso la Formula Selva, montata sulla Specialized Enduro 29 che usiamo per le prove di durata. 160mm di escursione, utilizzati prevalentemente in ambito alpino e su discese molto lunghe. Se qualcuno avesse dei dubbi sulla robustezza e durabilità della forcella da enduro di Formula, continui a leggere qui.


Dettagli


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• Diametro steli (Ø): 35mm
• Materiale: lega di alluminio 7075
• Finitura steli: Hard Anodized Black
• Idraulica: cartuccia con Internal Floating Technology
• Ritorno: 21 click
• Compressione: High e Low Speed – 12 click
• Curva di compressione settabile tramite il Compression Tuning System (optional)
• Lockout
• Controllo remoto per compressione e lockout (optional)
• Elemento elastico: cartuccia ad aria (w/5cc Ballistol Oil)
• Molla negativa in acciaio (Dual Coil Technology)
• Offset (Rake): 46mm per la 27.5 // 51mm per la 27.5 Plus & 29
• Dimensioni massime del disco: 203mm

Peso rilevato: 2.030 grammi con cannotto tagliato a 16.4 cm e ragnetto inserito.

Prezzo: €1.190 per i modelli di colore bianco e nero e €1.235 per la versione viola. Il comando remoto RCC costa €62 mentre il kit di una valvola CTS costa €54. Nella confezione di acquisto sono compresi: chiave smontaggio tappo aria, chiave smontaggio CTS, valvola CTS rossa, adesivo di ricambio.

Nella maggior parte dei casi, le forcelle da MTB offrono la possibilità di gestire la curva dell’elemento ad aria e fino a 4 regolazioni sull’idraulica, con sia la compressione che il ritorno regolabili alle alte e alle basse velocità.

Il sistema CTS (Compression Tuning System) è una sorta di semplice e funzionale sistema per controllare l’idraulica in compressione sulle forcelle Formula. In pratica, con una chiave a brugola, una chiave a bussola e un apposito attrezzo fornito da Formula, si cambia tuning in 5 minuti.

Si rimuove velocemente il pomello blu per accedere alla valvola CTS per inserire quella che si preferisce.

Sette le valvole in tutto. Tre le valvole “special” hanno un settaggio race oriented e offrono molto più supporto nella prima metà della corsa, senza sacrificare troppo l’assorbimento degli urti in rapida successione. Si possono anche personalizzare secondo le caratteristiche del rider come peso, stile di guida e preferenze.

Esiste anche quella appositamente pensata per le E-bike. Per un approfondimento sulle valvole e i loro effetti cliccate qui.

Settings

7 le valvole CTS a disposizione, 2 quelle provate da me: prima di tutto ho usato quella blu, montata di fabbrica quando si compra la Selva, e poi quella verde, cioé la più corsaiola fra tutte. È importante sottolineare che le valvole non hanno nulla a che vedere con i tokens per ridurre la camera positiva. Il loro scopo è quello di cambiare l’idraulica e dunque il comportamento della forcella in tutta la sua corsa, e non solo nella parte finale / fondocorsa.

Nella Selva, per variare la resistenza al bottom out, è necessario variare la quantità d’olio. Di default ci sono dentro 5ml, e quelli ho usato con entrambe le valvole, per avere meno variabili possibili durante il test.

Da notare che la camera negativa è gestita da una molla e che quindi non è settabile al peso del biker come invece quella positiva, che è ad aria. Il mio peso “ready to ride”, cioé vestito e con zaino, si aggira sui 75 kg, e non ho mai notato che la Selva si mangiasse qualche millimetro di corsa una volta regolata per il mio peso. Ho anche fatto una prova per un rider più leggero, gonfiandola a 46 PSI, cioè la pressione consigliata per un rider di 50 kg, e la corsa è rimasta invariata: 160mm. A proposito di pressione, ho trovato in 61 PSI quella più consona a me.

In questo primo test mi concentrerò sul comportamento della forcella con la valvola verde, mentre in un articolo successivo si andrà a parlare degli effetti delle altre.

Sul campo

In quattro mesi di prova ho potuto capire fino in fondo la Selva ed apprezzarne le possibilità di settaggio. Infatti il pomello blu, quello della regolazione della compressione, è uno dei più efficaci che abbia mai usato, nel senso che la differenza fra tutto chiuso e tutto aperto si sente chiaramente e i 12 click permettono un fine tuning che non è solo “fine” (scegliete se usare la parola inglese o quella italiana), ma influenza molto il comportamento della forcella nella regolazione della compressione.

La leva del lockout è veloce da azionare quando si è in sella ed il blocco può venire regolato avvitando o svitando la vite “nera”: si va dal blocco totale ad uno più morbido, pensato per quando si gira su sterrate sconnesse. Girando la leva color oro in senso orario, verso il blocco, non si ha un indurimento progressivo della forcella. Solo negli ultimi millimetri di rotazione avviene “la magia”. È quindi da prendere come una leva di lock out a tutti gli effetti.

Il perno passante da 15mm si lascia serrare con decisione, e non ha mai accennato a smollarsi durante tutta la durata del test.

Una delle caratteristiche che si sente subito, nel senso letterale del termine, è il rumore di “soffietto” proveniente dalla Selva ogni volta che si comprime e si riestende. È quasi un marchio di fabbrica di Formula e può piacere o meno, ma è del tutto ininfluente dal punto di vista del funzionamento.

Con la valvola verde la Selva acquista una particolarità, quella di dare molto feedback dal terreno. Pur rimanendo sensibile, nella parte iniziale della corsa non è più la mangiatutto che avevo provato con la valvola blu. Le piccole asperità vengono sì assorbite, ma non da filtrare le vibrazioni così bene come con la blu. D’altro canto è più sostenuta nel travel, in particolare in quello mediano, aiutando così il rider sul ripido e stando alta nella corsa anche sul ripido o in frenata. Dove la valvola verde fa letteralmente brillare la Selva è nei medi e grandi urti, assorbiti alla perfezione anche se in rapida sequenza come in un rock garden. La Selva non si scompone e permette di tenere la ruota anteriore in traettoria e incollata al terreno.

Come avrete capito, questa valvola verde va bene per riders che hanno i cosiddetti “calli sulle mani”. È più facile arrivare alla fine di una discesa con le mani doloranti rispetto ad una Selva con settaggio di fabbrica (valvola blu), e solo tanto allenamento in discesa permette di apprezzarla fino in fondo. A me piaceva in particolare su un percorso, quello del Monte Tamaro, nella sezione di mezzo, piena di gradoni in rapida sequenza, che si affrontano in velocità. Si usa quasi tutta la corsa solo dove serve veramente, senza rischiare fondocorsa che renderebbero precario l’equilibrio sulla bici e, anche se la pendenza diventa importante, non si mangia via travel prima di arrivare all’ostacolo vero e proprio.

A proposito di fondocorsa, la Selva è molto progressiva di suo, anche senza aver giocato con l’olio per aumentarne la progressività. Da qui si vede anche l’anima racing con cui è stata progettata questa forcella. Per chi cerca qualcosa di più all mountain / trail, c’è comunque la Formula 35.

A livello “telaistico” ho apprezzato la luce fra gomma e foderi/archetto: non ci sono problemi di sfregamenti neanche con gomme a sezione larga in presenza di fango (in foto vedete delle Schwalbe Nobby Nic da 2.35″). Con i suoi 2 kg di peso e gli steli dal diametro di 35mm, la Selva è nella media dei concorrenti per quanto riguarda la rigidità. Su una bici da 29 pollici c’è comunque da considerare la flessione delle ruote, a mio avviso più influente sulla precisione di guida rispetto alla forcella, a meno che questa non sia fatta di pastafrolla.

Manutenzione non ne è stata fatta durante l’arco di tempo del test: la Selva è rimasta bella scorrevole, senza giochi o sboccolamenti vari. Conto di fare un cambio olio approfittando del truck Formula alla EWS di Finale Ligure, più per comodità che per altro. In questo modo sono piuttosto sicuro di riuscire ad usarla fino alla prossima estate senza grandi patemi per il fango e il bagnato tipico dei giri invernali.

Conclusioni

Una forcella da enduro tutta italiana al livello della migliore concorrenza estera. Sensibile, alta nella corsa, facilmente personalizzabile secondo i propri gusti o secondo i percorsi, duratura nel tempo e con regolazioni esterne molto marcate. Dura pretendere di più.

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