Oggi Rock Shox presenta la sua nuova Signature Series, vale a dire una linea di alta gamma delle forcelle Lyrik, Pike, Sid e Boxxer e degli ammortizzatori Deluxe e SuperDeluxe che comprende la versione Ultimate (in test), Select+ e Select. Queste si differenziano per le diverse regolazioni disponibili, ma presentano tutte le novità che potete vedere nei seguenti video.
Fra gli ammortizzatori il prodotto completamente nuovo è il Deluxe Ultimate, mentre gli altri hanno tutti il nuovo olio Maxima Plush. Inoltre il Super Deluxe Coil ha ora anche una molla rossa.
Upgrade
La buona notizia: la nuova cartuccia Charger 2.1 può essere comprata come upgrade per i modelli RC2 e RCT3 secondo il listino che trovate qui sotto, e si può andare “indietro nel tempo” fino a:
- RCT3: Pike (2014+), Lyrik (2016+),
- RC2: Pike (2018+), Lyrik (2016+), BoXXer (2019+)
Lo stesso discorso upgrade vale per l’olio Maxima Plush e per i nuovi parapolvere SKF. Il Maxima Plush non è pensato come olio da inserire degli steli, ma si trova esclusivamente nella cartuccia.
MegNeg è invece l’upgrade che permette di ampliare la camera negativa degli ammortizzatori ad aria Deluxe e Super Deluxe, con l’intento di diminuire la soglia di stacco e di tenerlo più alto nella corsa. Il suo prezzo di listino è di 100 Euro, questa la tabella della variazione di volume della camera negativa:
Camera negativa standard: 100%
MegNeg con 0 Bottomless Ring: 211%
MegNeg con 1 Bottomless Ring: 199%
MegNeg con 2 Bottomless Rings: 188%
MegNeg con 3 Bottomless Rings: 176%
MegNeg con 4 Bottomless Rings: 164%
Sul campo
La presentazione delle nuove forcelle Rock Shox si è tenuta a Sintra, in Portogallo, vicino a Lisbona. Non avevo mai sentito parlare di questa zona ma ne sono rimasto piacevolmente sorpreso per i tanti trail, la vicinanza con l’oceano e la perfetta organizzazione delle guide di Weride.pt.
La particolarità dell’evento, oltre al numero ristretto di media (eravamo in 6, i più importanti per ogni Paese europeo), è data dal fatto che ho portato con me la Mondraker Foxy 29 che uso ormai da diversi mesi, montata con la vecchia Lyrik RC2. Questo perché non abbiamo fatto la classica “first ride” che, alla prova dei fatti, serve a poco o a niente, ma un vero e proprio A/B test come Rock Shox fa con i product manager delle aziende di bici quando presenta a loro un nuovo prodotto. In sintesi, abbiamo passato un’intera giornata sullo stesso trail, girando prima con la vecchia forcella, poi con la nuova, poi di nuovo con la vecchia ed infine con la nuova per concludere la giornata. Le risalite erano meccanizzate. Questo è il sentiero:
In questo modo è facilissimo notare le differenze fra i prodotti, anche perché è stata data molta attenzione a tenere tutte le variabili identiche: stesse pressioni, stessi token, stessa pressione pneumatici. Inoltre ho scelto sempre le stesse linee di discesa.
Considerando la Lyrik Ultimate una miglioria rispetto al modello 2019, e non uno stravolgimento, era fondamentale poterla confrontare con un test A/B, altrimenti i dettagli sul suo comportamento non sarebbero stati percepiti. Infatti devo dire di averla già usata prima del viaggio in Portogallo, su una Scott Genius che SRAM mi ha mandato per la prova dell’Eagle AXS, ma proprio perché era montata su una bici che non conoscevo, non ero riuscito a coglierne le differenze così bene come a Sintra.
Differenze che posso riassumere nei seguenti punti:
- carico di stacco inferiore
- Più sostenuta a metà corsa.
- Leggermente meno stancante.
I punti 1 e 3 sono collegati. Come detto nel video di presentazione, SKF ha fornito dei nuovi parapolvere. A prima vista sembrano quasi identici ai vecchi, in pratica però la differenza si sente, soprattutto se abbinati ai nuovi cuscinetti di scorrimento sugli steli. Il minor carico di stacco permette alla Lyrik di assorbire meglio le piccole asperità, a parità di chassis, che infatti non è stato cambiato.
Il punto 2 era già stato migliorato nel modello 2019, non arrivando però al livello di una 36. Ora mi sento di dire che le due forcelle, da questo punto di vista, si equivalgono. Rock Shox ha lavorato sulla compressione alle basse velocità, e la cosa si sente proprio dal punto di vista di come sia sostenuta. Ho usato di solito 8-9 click dal tutto aperto.
La differenza sostanziale fra Lyrik e 36 sta nella progressività a fine corsa, dove la Lyrik tende ad arrivare più facilmente della 36, ma al tempo stesso è più facile usare tutta l’escursione. In ogni caso, usando 2 token, non ho mai avuto dei bottom out pur girando su un sentiero con gradoni e salti con atterraggi sul piatto.
Interessante è come è stata ricalibrata la compressione alle alte velocità (HSC), rendendola meno “dura” in partenza. Il numero di click del pomello è rimasto identico, quindi vuol dire che, anche chiudendola del tutto, non si arriverà al livello della Lyrik 2019. La HSC è uno dei fattori principali quando si parla di stanchezza alla fine di una discesa, perché va ad impattare sulle compressioni ed estensioni veloci della forcella, in primis quelle piccole, oltre ad essere un modo per evitare i fine corsa su grandi colpi come può essere un drop. In questo senso, Rock Shox strizza l’occhio al rider che cerca anche del comfort dalla forcella e non solo prestazione.
Ho poi continuato il test sui sentieri di casa, visto che Rock Shox mi ha lasciato la nuova Lyrik, e non posso che confermare le sensazioni provate a Sintra.
Prevedendo i commenti che chiederanno se vale la pena fare l’upgrade al Charger 2.1, mi sento di dire che conviene farlo se si ha una Lyrik pre-2019, visto che è possibile inserire la nuova cartuccia sulle Lyrik prodotte dal 2016 in poi. Sulle Lyrik 2019 con Charger 2.0 consiglio prima di provare a cambiare i parapolvere SKF (qui trovate come fare) per diminuire il carico di stacco e aumentare la fluidità complessiva della forcella. La Lyrik 2019 è già una signora forcella di suo, aspetterei a cambiare la cartuccia.
Ho anche provato il Deluxe Ultimate, il nuovo ammortizzatore in linea di cui abbiamo parlato nel secondo video di questo articolo. Visti i tipi di sentieri e la tipologia di bici, ero piuttosto scettico, ma mi sono ricreduto in fretta perché l’ho trovato estremamente sensibile e ben resistente al surriscaldamento. Memore della sensazione di legnosità del Monarch, il suo predecessore, posso dire che c’è un mondo di differenza e che finalmente Rock Shox ha un ammortizzatore senza piggy back molto performante. Purtroppo non sono riuscito a fare un test A/B, perché quello riguardava la Lyrik, ma conto di approfondire l’argomento appena me lo mandano per le prove sui nostri sentieri.
Prezzi e specifiche
Per vedere le differenze fra i vari modelli Ultimate, Select+ (solo primo montaggio) e Select, andatre sul sito Rock Shox.
Pike
Escursione: 120mm, 130mm, 140mm, 150mm, 160mm
Steli: 35mm
Diametro ruote: 27.5”, 29”
Offset: 29” – 42mm, 51mm. 27.5” – 37mm, 46mm
Prezzi
Ultimate: 1030€
Select+: solo primi montaggi
Select: 775€
Lyrik
Escursione: 150mm, 160mm, 170mm, 180mm
Steli: 35mm
Diametri ruota: 27.5”, 29”
Offset: 29“- 42mm, 51mm. 27.5” – 37mm, 46mm
Prezzi
Ultimate: 1110€
Select+: solo primi montaggi
Select: 775€
SID
Escursione: 100mm, 120mm
Steli: 32mm
Diametri ruota: 27.5”, 29”
Offset: 27.5” – 42mm, 29” – 42mm, 51mm
Cannotto anche in carbonio
Prezzi
Ultimate Carbon: 1110-1200€
Ultimate: 865-945€
Select+: solo primi montaggi
Select: 665-745€
Boxxer
Escursione: 180mm, 190mm, 200mm
Steli: 35mm
Diametri ruota: 27.5”, 29”
Offset: 29” – 46mm, 56mm, 27.5”- 36mm, 46mm
Prezzi
Ultimate: 1890$
Select: 1455$