I freni Shimano si stanno costruendo da qualche anno la fama di impianti potenti ed affidabili. Una delle caratteristiche dei freni Shimano è la disponibilità, su alcuni modelli, della tecnologia Ice-Tech.
Ice-Tech è il nome che Shimano ha dato a quei freni in cui sono state implementate soluzioni particolari per raffreddare meglio il sistema. Si tratta di dischi ventilati fatti di acciaio e alluminio, pastiglie freni con alette di raffreddamento ed in alcuni casi anche pinze con alette.
La linea Shimano Zee comprende freni compatibili con Ice-Tech, in altre parole possono essere usati con i dischi Ice-Tech e con le pastiglie con alette di raffreddamento.
In questo test, il nostro obiettivo era di fare una serie di prove testa a testa per vedere se Ice-Tech funziona veramente, confrontata con un sistema non Ice-Tech e, in caso positivo, quanto sia grande la differenza nel mondo reale.
Video: il test
Ice-Tech Test from MTB MAG on Vimeo.
Procedura del Test
Per i giri di prova abbiamo usato una bici da 26″ con un montaggio abbastanza aggressivo. Avevamo dischi da 203mm montati davanti e 180mm dietro. Per primo abbiamo testato l’allestimento Ice-Tech, dopo il non Ice-Tech, in discesa su un sentiero veloce, lungo 4 km e della durata di 20 minuti, con alcune sezioni tecniche, alcune ripide ed altre piane.
Prima del test entrambi gli impianti sono stati spurgati e rodati. Il nostro impianto era uno Shimano Zee a quattro pistoncini.
Il nostro meccanico professionista Davide Bagnoli ci ha assicurato che il test fosse più rigoroso possibile, controllando che nei due impianti la posizione della leva, della pinza (rispetto al disco), il punto di contatto della pastiglie (relativo alla leva) e la coppia delle viti del disco fossero uguali.
Abbiamo fatto un po’ di giri per valutare i freni e poi ci siamo spostati sui non Ice-Tech.
Non avevamo termometri laser a disposizione. Sarebbero stati utili per capire i numeri che stavano dietro a ciò che stavamo provando, ma il nostro obiettivo era valutare i freni per come vanno nel mondo reale, e non di fare solo scienza.
Nei nostri giri test ci siamo divertiti parecchio, ma abbiamo tentato di essere il più onesti possibile, scegliendo la stessa linea ogni volta e cercando di mantenere la stessa velocità e di frenare negli stessi punti tutte le volte. Cercavamo di essere più coerenti possibile. Le mani erano rilassate sul manubrio ed abbiamo minimizzato gli errori di guida.
Dopo i primi 500 metri dall’inizio del trail, vi abbiamo preso confidenza ed abbiamo cominciato ad aumentare la velocità ed a giocare coi freni. La prima cosa che abbiamo notato è stato il fatto che all’inizio del sentiero, con i freni freddi, entrambe le configurazioni andavano veramente molto bene, dando mostra di ottima potenza ed ottimo feeling.
A metà del tracciato abbiamo cominciato a notare qualche differenza nelle prestazioni dei due impianti. Malgrado all’inizio trovassimo che la potenza fosse la stessa, quando i freni hanno cominciato a scaldarsi è divenuto evidente che la variante non Ice-Tech non funzionava come la Ice-Tech.
Le differenze si sono manifestate in diversi modi:
Ice-Tech:
Frenata costante e precisa, sembrava fosse sufficiente frenare meno e quando lo si faceva la bici rispondeva velocemente al comando della leva: sembrava che la frenata cominciasse esattamente quando le pastiglie entravano in contatto col disco. Le prestazioni restavano sempre le stesse man mano che si applicava più forza sulla leva. Sui tratti tecnici e reagendo a rocce ed al terreno, un veloce colpo di freno permetteva l’istantanea correzione del moto della bici.
Non Ice-Tech:
Il feeling ha cominciato a cambiare quando i freni sono diventati più caldi: perdevano più velocemente il loro feeling preciso e la potenza. Per avere le stesse prestazioni dell’impianto freddo, la leva necessitava di essere tirata di più dopo che le pastiglie avevano toccato il disco, malgrado in generale la potenza sembrasse simile. Tutto questo implicava che il rider dovesse anticipare maggiormente la frenata, rispetto ai freni Ice-Tech. In effetti ci sembrava di frenare di più rispetto ai giri precedenti, malgrado stessimo girando alla stessa velocità sulle stesse linee. Nelle sezioni tecniche abbiamo riscontrato che le frenate non erano altrettanto efficaci nelle correzioni quanto lo erano con Ice-Tech, il che implicava maggiori errori e – a nostro parere – una discesa più lenta e meno controllata quando si faceva difficile o dovevamo reagire in fretta. Per finire, il feeling della leva è cambiato leggermente durante la discesa: la leva diventava più dura ed il punto di contatto delle pastiglie cambiava.
Ripensando al test di entrambi i freni e confrontando tutte le impressioni che abbiamo raccolto durante la prova, è emerso chiaramente che il set-up Ice-Tech ci ha dato un feeling più costante ed affidabile, con una migliore risposta agli input del rider, la quale risultava in un controllo più facile della bici.
Malgrado i freni non Ice-Tech funzionassero estremamente bene, ci siamo semplicemente trovati meglio con gli Ice-Tech. Una delle prove di quello che abbiamo rilevato è il fatto che dopo aver fatto le discese con entrambi i freni, le mani erano meno affaticate e stanche se avevamo usato i componenti Ice-Tech. I freni erano più costanti e ci sembrava di girare meglio, dal momento che potevamo controllare meglio la velocità.
Sulla base della nostra esperienza, adesso capiamo bene perché Shimano abbia sviluppato questo sistema. Sono le basi della scienza dei freni: impianti più freddi frenano meglio, infatti man mano che la temperatura sale si verificano fenomeni come il fading o altre variazioni del sistema. Considerato il leggero incremento di prezzo per le pastiglie ed i dischi Ice-Tech, riteniamo che valga decisamente la pena orientarsi verso questi ultimi, soprattutto se nei vostri giri sono frequenti discese lunghe e che stressano parecchio i freni, o se volete avere maggiore controllo nelle parti più tecniche. I dischi Ice-Tech che abbiamo usato erano XT. Saint e XTR hanno anche lamelle di raffreddamento sui dischi stessi, quindi per discese particolarmente lunghe il vantaggio sarà ancora maggiore.
L’esito di questo test ci ha lasciati di stucco, visto che normalmente siamo molto scettici riguardo a quanto queste modifiche dei prodotti siano efficaci nella realtà. Però, in questo caso dobbiamo dire che il risultato si sente. In futuro faremo altri test con dischi di dimensioni diverse: in particolare vogliamo vedere se ci permettano di usare dischi più piccoli e risparmiare peso.
Traduzione dall’inglese di David Roilo
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