Sono passati quasi sei mesi da quando ho montato i freni Trickstuff Direttissima sulla Canyon Strive 29. Sei mesi durante i quali li ho usati in ogni condizione, su ogni tipo di terreno e vi ho fatto qualche cambio pastiglie. È giunto quindi il momento di tirare le somme, non prima di aver speso qualche parola su questa piccola azienda tedesca, con sede a Friburgo, che produce interamente i freni in Germania. Come spesso capita con le piccole realtà teutoniche, anche in questo caso ci troviamo di fronte a degli ingegneri appassionati di mountain bike, cosa che traspare in ogni dettaglio dei Direttissima.
I direttissima sono di alluminio 7075 T6 e sono interamente lavorati al CNC. La pinza è costituita da due semigusci uniti tramite due viti, mentre i pistoncini sono in acciaio inossidabile lucidato per evitare il surriscaldamento del sistema, insieme all’olio Bionol, un olio minerale biodegradabile con punto di ebolizione di 360°. I Direttissima funzionano con qualsiasi olio minerale, rendendo facile la manutenzione anche se non si ha a disposizione l’olio di Trickstuff.
Anche le pastiglie sono di facile reperibilità, visto che vi si possono montare le Shimano XTR/XT, se non si hanno sottomano quelle del marchio tedesco. Durante il test ho usato le Power+ che, come dice il nome, sono le più potenti e anche le meno sensibili alle alte temperature fra quelle in catalogo da Trickstuff (Eco, Standard e Power).
Volendo essere uno dei freni più potenti sul mercato, Trickstuff ha dotato i Direttissima di una leva dalla superficie generosa ed ergonomica, in quando a larghezza, e dal feeling molto piacevole e mai spigoloso, neanche quando si è continuamente sui freni come su discese lunghe e ripide. Anche l’attacco a manubrio, con una specie di “tacco” posto a fianco del classico collarino, è pensato per far flettere il freno il meno possibile. Questo significa però che la superficie di cui hanno bisogno è di 24mm, fattore che può diventare d’impedimento a chi vuole avere le leve molto vicine alla manopola o quando si necessita di spazio per altri manettini.
Comunque sul sito Trickstuff sono disponibili ogni tipo di adattatori per SRAM e Shimano, non in test.
La leva ha quattro cuscinetti sigillati che ne assicurano un funzionamento fluido e duraturo nel tempo. Il pomellino per la regolazione della distanza della leva dal manubrio è un optional (14.90 Euro per leva), altrimenti si dovrà usare una brugola da 2mm per trovare la posizione più consona alle proprie mani. Il range è enorme, e va da 47 a 88mm.
Molto interessante è il funzionamento del pompante, perché l’angolo del pistone posto nella leva cambia a seconda di quanto si schiacci la leva stessa, creando quella che Trickstuff definisce una “curva di progressione”, simile alle sospensioni. In pratica più la leva è premuta, più potente diventerà il freno, in maniera più che proporzionale. Il serbatoio contiene 3ml di olio, il più grande sul mercato stando a quanto dice Trickstuff, una particolarità che contribuisce a mantenere inalterata la potenza anche quando le pastiglie sono consumate e i pistoni fuoriescono molto.
È il freno a quattro pistoncini più leggero sul mercato, fermando l’ago della nostra bilancia a 230 grammi (freno anteriore con pastiglie).
Trickstuff ha in gamma diversi tipi di dischi, dall’HD (heavy duty, in prova) all’UL, Ultra Light. Tutti sono leggermente smussati all’esterno per facilitarne l’inserzione fra le pastiglie. Non per questo diventano delle lame rotanti, visto che comunque rimane una parte piatta. Lo spessore di quelli in test è di 2.05mm, un po’ più rispetto alla concorrenza più diffusa sul mercato.
Peso rilevato disco anteriore 203mm: 194gr.
Peso rilevato disco posteriore 180mm: 154gr.
Il montaggio dei Direttissima è quanto di più facile ci sia, grazie ai connettori che permettono di staccare i tubi dai pompanti senza perdere una goccia d’olio. In pratica, non li ho mai spurgati: nè quando li ho montati, nè durante i sei mesi di prova. Le dimensioni dei connettori sono tali da passare dentro ogni buco o cavità del telaio.
Per quanto riguarda i tubi, anche qui Trickstuff offre l’opzione in kevlar, in test, oppure quella Goodridge, famose per essere le più robuste sul mercato. Questo significa che quando il tubo è lungo, tende meno a flettere e dunque rendere la leva spugnosa. Va anche detto che con la versione in kevlar freno anteriore e posteriore avevano lo stesso identico comportamento.
Infine i colori: dal 1 ottobre 2019 i Direttissima sono disponibili solo in nero o argento, non più nei nove colori precedenti. Questo per velocizzare la produzione, visto che al momento ci vogliono nove mesi di attesa fra ordine e consegna.
Come avrete notato, non ho ancora citato il prezzo dei Trickstuff Direttissima (lo trovate alla fine dell’articolo), ma molto di voi sapranno già che si tratta di un prodotto molto costoso. Di conseguenza molto alte erano le mie aspettative, che non sono state deluse. Già da fermi si nota di avere un freno granitico fra le dita, sensazione data sia dalla leva massiccia che dal punto di frenata, molto alto nella leva ed estremamente ben definito.
La potenza è brutale, ma dosabile. Ci ho messo un giro o due ad adattarmi a tanta forza e soprattutto a capire come giostrare la leva e fare uso della progressività di cui ho parlato sopra. In effetti, una volta che si è presa la mano, si riesce a dosare la potenza molto bene senza bloccare il posteriore accidentalmente. Eccezionale è come il punto di frenata sia costante in ogni situazione e indipendentemente da quanto siano consumate le pastiglie. In pratica si sa che il freno è sempre “presente” e pronto, non ci sono dubbi o incertezze.
Su discese lunghe, ripide ed impegnative, dove di solito arrivo alla fine con le mani indolenzite e gli avambracci gonfi, le dita sono ancora fresche come una rosa, pur frenando sempre e solo con l’indice. Il fading è praticamente nullo, e la distanza delle pastiglie dal disco è sempre la stessa. Ne è la riprova che non si sente alcun “zin zin” a fine discesa, come accade per esempio con Shimano. A proposito di rumori di sfregamento, i Direttissima sono in assoluto i più silenziosi e facili da regolare quando si centra la pinza sul disco. Decisamente più silenziosi della concorrenza lo sono anche sul bagnato, con pochi fischi che si “estinguono” subito una volta che il disco si scalda.
La gestione del consumo delle pastiglie è dove cade la maggior parte dei freni, anche quelli con ottime performance: i pistoncini si sporcano, fuoriescono disassati/irregolari, la corsa della leva si allunga. Con i Direttisima sono quasi arrivato a metallo su metallo, e il punto di frenata della leva era identico a quando le pastiglie erano nuove. Questo è uno dei motivi per cui “sono sempre presenti”, cosa che a livello psicologico è una manna, perché si sa che basta una pinzata per fermarsi, senza timore di una frenata a vuoto.
Insomma, non sono mai riuscito a metterli in crisi, in compenso sono l’unico freno, nella mia pluridecennale esperienza in mountain bike, che mi ha dato una sicurezza tale da fare la differenza e voler usare la Canyon Strive sui sentieri più tosti o semplicemente divertirmi di più in staccata o facendo nosepress. La sensazione è quella di controllo totale del mezzo.
Ho già detto che non li ho mai spurgati. Mi sono comunque studiato l’operazione di spurgo che necessita di due siringhe con attacchi di diversa dimensione (M4 e M5), vale quindi la pena investire i 29.90 Euro per acquistare il kit Heinzelmann.
Per rispondere alla domanda del titolo, direi di sì, i Direttissima sono i migliori freni che io abbia mai provato. E devono anche esserlo, per 900 Euro al paio. Potenti, dosabili, silenziosi e con una gestione delle pastiglie da manuale. Se c’è un componente per cui sarei disposto a spendere una cifra esorbitante rispetto alla concorrenza, sarebbe questo, con la consapevolezza di portarmelo di bici in bici col passare degli anni, visto che la lavorazione maniacale ne determina una robustezza che li rende duraturi nel tempo.
Prezzo: 450 Euro per freno
Trickstuff.de
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