[Test] Ginocchiere Dainese Rival Pro

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Durante il Mountain Bike Connection Summer di Andalo a giugno, lo staff di Dainese ha presentato le numerose novità della gamma 2022 tra cui le nuove ginocchiere Rival Pro, disponibili da settembre, che ho messo alla prova sia pedalando che con risalite meccanizzate. Grazie all’aggiunta di una placca in acciaio, le Rival Pro si possono definire un’evoluzione maggiormente protettiva delle ben note ginocchiere Trail Skins di Dainese dalle quali derivano, senza rinunciare alla traspirabilità e alla vestibilità tipiche del modello da trail.



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La componente principale del guscio protettivo delle Rival Pro è infatti l’Auxagon della tecnologia Pro-Shape 2.0, un guscio di PVC con le tipiche forme auxetiche adottate da Dainese ormai da diverse stagioni sulle sue protezioni. Questa particolare geometria fornisce al guscio la flessibilità e l’elasticità necessarie per adattarsi ai movimenti del corpo e la capacità di compattarsi in caso di urto, aumentando il livello di protezione. Al suo interno, l’intero guscio in PVC è rivestito da una sottile imbottitura in schiuma che contribuisce al comfort senza inficiare l’abbondante ventilazione garantita dall’Auxagon.

La più importante novità introdotta con le Rival Pro, che non passa certo inosservata anche dal punto di vista estetico, è rappresentata dalla calotta in acciaio posizionata all’esterno del guscio in Auxagon, in corrispondenza della rotula del ginocchio. Questa calotta, per la quale Dainese dichiara di essersi ispirata agli slider delle tute da Moto GP, ha lo scopo di aggiungere protezione alla parte più delicata dell’articolazione, aumentando la resistenza agli impatti e ogni possibile intrusione. Inoltre favorisce lo scivolamento così che l’energia dell’impatto venga dispersa più facilmente invece che scaricarsi completamente sul ginocchio. La combinazione del guscio in Auxagon e della calotta in acciaio dà origine alla tecnologia che Dainese ha battezzato Pro-Shape 2.0 Hybrid e fornisce una protezione certificata CE EN 1621.1 Lev 2.

Per isolare ulteriormente la rotula dalla calotta in acciaio, oltre allo stesso guscio in Auxagon, Dainese ha posizionato all’interno della ginocchiera un’imbottitura addizionale in schiuma, spessa pochi millimetri e molto compatta. Sul lato esterno del ginocchio, a protezione della testa del perone, troviamo un pad di schiuma piuttosto rigida ed estremamente compatta, rivestito da un materiale antistrappo, dettaglio ereditato dalle Trail Skins. Novità esclusiva delle Rival Pro invece l’inserto dello stesso materiale di quello laterale, posizionato sulla parte alta della ginocchiera, continguo all’Auxagon per aumentare la protezione verso la parte superiore del ginocchio.

La vestibilità delle Rival Pro è affidata a una calza interamente realizzata in morbido jersey traforato, altamente traspirante, adeguatamente elastico, leggero e piacevole al tatto. La struttura tubolare prende forma da quattro fasce verticali di tessuto unite tra loro tra loro tramite cuciture piatte e minimali. Anche le cuciture quindi corrono solo verticalmente lungo la ginocchiera e non creano incroci o punti fastidiosi quando si piega il ginocchio.

La parte inferiore del guscio in Auxagon è stabilizzata sulla testa della tibia tramite un’ampia e robusta fascia elastica che la tiene aderente alla gamba durante ogni movimento e in caso di caduta. Per la massima efficacia, invece che sulla calza la fascia è fissata direttamente al guscio protettivo da entrambi i lati, passando al di sotto del pad laterale grazie a un’asola che potete vedere nella foto seguente.

Su entrambi gli orli, sia in corrispondenza della coscia che in corrispondenza del polpaccio, le Rival Pro sono dotate di ampie fasce elastiche con dettagli in silicone per migliorare l’aderenza sulla pelle. L’elasticità delle fasce è molto confortevole, ben aderente ma per nulla costrittiva. Gli inserti in silicone sono spessi e robusti e non particolarmente morbidi come mescola quindi non risultano aggressivi sulla pelle. Sono posizionati strategicamente in modo intermittente e inclinati in diagonale per consentire alla fascia di preservare la sua elasticità.

La vestibilità in generale è ottima, si mettono e tolgono facilmente e sono eccezionalmente comode, con tessuti confortevoli e leggeri, gradevoli sulla pelle. Le fasce non stringono e il silicone non è aggressivo, quindi si possono tenere per lunghe giornate senza avvertire alcuna irritazione cutanea. L’unico fastidio è dovuto all’imbottitura posteriore della calotta d’acciaio che, in aggiunta al guscio Auxagon, crea un certo spessore complessivo ed esercita una leggera pressione sulla rotula. La copertura delle protezioni è ottima e ben ragionata dato che riparano interamente l’articolazione senza risultare ingombranti.

La calotta in acciaio è minimale ma è sagomata e collocata con estrema cognizione di causa, fornisce una sensazione di sicurezza e di protezione elevata, decisamente maggiore rispetto a quella delle Trail Skins nonostante siano paragonabili come vestibilità e ventilazione. Sensazione che ricorda quella delle ginocchiere in plastica rigida che andavano per la maggiore fino a una dozzina di anni fa, quando tra l’altro Dainese era ancora leader assoluta del mercato mondiale delle protezioni da MTB. Tuttavia, come per le ginocchiere rigide di un tempo, la maggiore protezione della calotta in acciaio è accompagnata da qualche inconveniente. Il principale è sicuramente quello di sentire le ginocchiere che scendono di qualche centimetro mentre si pedala, dato che l’inserto rigido non riesce a seguire il movimento del ginocchio come fa una ginocchiera completamente flessibile. L’altro inconveniente è quello di vedere la calotta graffiata ed esteticamente “vissuta” in caso di cadute o anche solo semplicemente appoggiandosi con il ginocchio a terra per una veloce manutenzione alla bici a bordo del trail. Attenzione poi in lavatrice… le ginocchiere in sé reggono bene i lavaggi ma l’acciaio della calotta e il vetro dell’oblò potrebbero non andare d’accordo.

Con le nuove ginocchiere Rival Pro, Dainese ha scelto di soddisfare la richiesta di quegli utenti che cercano un connubio di prestazioni elevate sia in salita che in discesa, con adeguata pedalabilità e ventilazione nel primo ambito e maggiore protezione nel secondo ambito. Un compromesso quindi, nel quale la perfezione non è affatto semplice da raggiungere ma Dainese ha giocato molto bene le sue carte, partendo da un modello rodato e di successo come le Trail Skins con sistema Pro-Shape 2.0. Effettivamente, fatta eccezione per qualche centimetro di abbassamento durante la pedalata, in salita sono comode e ventilate tanto quanto delle ginocchiere da trail, mentre in discesa restano salde al loro posto e proteggono come delle ginocchiere da gravity.

Prezzo e taglie

Le ginocchiere Dainese Rival Pro sono disponibili in 5 diverse taglie, dalla XS alla XL, al prezzo di 119,95 euro. Sono acquistabili presso i rivenditori ufficiali e sull’e-commerce di Dainese.

Dainese

 

Commenti

  1. ammericano:

    non ne dubito, infatti il mio è l'unica giacca/tuta vista in giro a cui ne manca uno. piuttosto mi chiedo se sia utile in ambito MTB dove gli scivolamenti hanno dinamica diversa da quelli su asfalto
    In effetti tutti i torti non li hai. Ma quelle viti sono di facile reperibilità? A me non è mai capitato ma se succede come è successo a te butti la ginocchiera?
  2. carmine78:

    In effetti tutti i torti non li hai. Ma quelle viti sono di facile reperibilità? A me non è mai capitato ma se succede come è successo a te butti la ginocchiera?
    A dire il vero non le ho mai cercate, sono piccoline forse M2 con testa svasata e lunghe 3/4 mm
  3. lorenzom89:

    paragoni con altre ginocchiere che usavi prima? a livello di protezione? di comodità?
    Le Rival Pro di Dainese si collocano sul segmento delle Fox Launch Pro D3O e delle ION K-Pact, due ginocchiere molto diffuse e che ho utilizzato a lungo (le K-Pact le utilizzo tuttora in bike park gravity e ritengo siano LA ginocchiera). Rispetto alle prime Launch Pro (la versione con il guscio in plastica) direi che le Rival Pro sono leggermente meno protettive, leggermente meno stabili (anche le Fox si muovono) ma ENORMEMENTE più traspiranti e più confortevoli. Rispetto alle K-Pact sono più protettive in corrispondenza della calotta in acciaio (anche se il Sas-Tec molto spesso delle K-Pact non mi ha mai tradito) ma meno protettive su tutto il resto della ginocchiera, soprattutto lateralmente, sono decisamente meno stabili (le K-Pact non si muovono di un millimetro né in discesa né mentre pedali), ugualmente confortevoli ma molto più traspiranti.
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