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Le Giro Empire VR90 sono delle scarpe da cross country un po’ diverse dal solito, per due motivi: la chiusura a lacci e la suola in carbonio ricoperta da una gommatura Vibram. Se negli ultimi anni sono state presentate molte scarpe con sistema di chiusura a cricchetti, Boa o velcro, Giro esce dal seminato reintroducendo le care e vecchie stringhe.
Di base, questo ha un vantaggio: le stringhe permettono di stringere la scarpa al meglio indipendentemente dalla forma del piede del rider e dalla durezza del materiale della scarpa. Il materiale delle Empire VR90 è l’Evofiber che, a detto di Giro, combina le mesh con la microfibra per renderle traspiranti, idrorepellenti e soprattutto robuste per il venire meno dei punti in cui si incollano le mesh al resto della scarpa. Inoltre così si risparmia peso.
Le stringhe vengono bloccate da un fermalacci elastico posizionato a metà della lacciatura.
La suola è in carbonio, e la gommatura è di casa Vibram. Un occhio di riguardo alla performance in fase di camminata che permette di usare le Empire anche al di là del mero cross country.
La punta è rinforzata.
In caso di fango, è possibile sostituire i due “bulloni” sulla punta con due più alti. Come potete vedere dalla foto, ne ho perso uno durante il periodo di test.
Sul campo
Ho cominciato ad usare le Giro Empire VR a marzo 2015. Il primo paio era nero con le stringhe arancioni e mi ha accompagnato fino alla Sellaronda Hero, giorno di gara compreso. Come potete vedere dalla foto, dopo circa due mesi di utilizzo la suola Vibram ha cominciato a staccarsi da quella in carbonio. Il distacco riguardava solo il tacco, e non ne inficiava l’utilizzo ma era in progressivo aumento.
Giro ci ha informato che questo succedeva con i primi modelli di Empire, ma che il problema era stato risolto e che i modelli difettosi vengono cambiati in garanzia.
We have seen this on some of the Empire VR90 shoes and the issue is that the wrong type of rockprint coating was used in the heel, causing the rubber to pull away from the upper. This was caught very early and fixed, but as noted by MTB Mag we have some in the field. We have warrantied any of these that have come up and will continue to until we flush them out of the market. It is only from one production run, but it is also impossible to look at a shoe and know which had the correct rockprint and which have the one that can cause this issue.
Detto fatto, ecco arrivato un nuovo paio di Empire VR, questa volta arancioni con le stringhe nere. Del tutto identiche a quelle precedenti, ho cominciato ad usarle a fine giugno, ed il problema del distacco della suola non si è più ripresentato. Ci ho fatto di tutto, compresa l’ora di portage fino alla cima del Piz Umbrail. Ci sono diversi passaggi assicurati con delle corde fisse, su rocce piuttosto taglienti e spigolose, una vera tortura per delle scarpe da mountain bike con sgancio rapido. La suola in carbonio si è rigata per bene, ma il grip è sempre stato ottimo. Anche la microfibra arancione, malgrado gli impatti con le rocce, non ha dato segni di cedimento. Solo qualche graffio è presente sulla sua superficie.
A livello di pedalata la rigidità è quella che ci si può aspettare da una scarpa con suola in carbonio, cioè perfetta per scaricare sui pedali tutta la potenza, con grande sostegno del piede anche se si usano pedali minimalisti come i Crank Brothers Eggbeater. Veniamo dunque alle stringhe: il rovescio della medaglia dei lacci è il fatto che, se la lacciatura non è abbastanza forte o il piede si gonfia/sgonfia durante l’uscita, bisogna fermarsi, togliersi i guanti e mettere mano alle scarpe. Il lato positivo, come accennato sopra, è che si può dare una pressione perfettamente uniforme a tutta la chiusura, a cui si deve aggiungere la facilità nel reperire una stringa rotta. O, se il danno avviene durante il giro, con un nodo la stringa si ripara in fretta, al contrario dei vari Boa e cricchetti.
Il materiale della scarpa è molto robusto, e traspira bene. Pur sembrando delle scarpette da calcio, le Empire VR si sono rivelate affidabili nel tempo anche per un uso trail, con diversi impatti con rocce e sassi. A livello di impermeabilità non aspettatevi troppo: se la parte anteriore è sì ridrorepellente, l’acqua entra facilmente dai lati e dal collo del piede, essendo la scarpa piuttosto bassa.
La forma si adatta bene anche a chi ha la pianta del piede larga: non è troppo appuntita o affusolata, e il materiale prende in fretta la forma del piede del proprietario.
Prezzo: € 269,90
Peso rilevato: 310 grammi, taglia 42.
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