Specialized non è solo biciclette, ma offre anche una serie molto interessante di componenti ed accessori tra cui una vasta scelta di gomme. Con il lancio di Specy nel mondo delle ruote 27,5″ non potevano mancare una serie di copertoni specifici per questo formato.
Specialized ci ha fornito da provare una coppia di coperture specifiche per l’enduro:
Ecco qui le nostre impressioni dopo averle messe alla frusta per 2 mesi abbondanti!
Le due gomme sono state montate sulla GT Force Carbon che stiamo testando.
Visto il disegno, abbiamo montato il Butcher all’anteriore ed il Purgatory al posteriore. Nonostante entrambe le gomme abbiano una sezione di 2.3″, il Butcher è leggermente più grande con una larghezza di 58mm contro i 56mm della Purgatory.
Abbiamo utilizzato le gomme in ogni tipo di condizione. Le abbiamo maltrattate in gara, correndo Sestri Levante, Terlago, l’EWS di Valloire e numerose gare del circuito Piemontese 360, ma le abbiamo usate anche allenamenti e giri montani, con lunghi dislivelli e terreni alpini.
L’indicazione “2 Bliss” indica che le gomme sono Tubeles ready, ovvero che possono essere montate sia con camera che senza, con apposito liquido sigillante. Il tallone di queste gomme ha infatti il profilo UST e garantisce un’ottima tenuta dell’aria e un’elevata sicurezza contro lo stallonamento. La gomma, a differenza delle gomme UST native, non è però completamente ermetica, ma presenta delle micro porosità che vanno sigillate con il liquido anti foratura.
Insomma, visto che anche nelle gomme tubeless native si usa il lattice, all’atto pratico le gomme Specy funzionano come delle UST a tutti gli effetti.
Il montaggio è estremamente facile e veloce, non abbiamo avuto particolari problemi. Applicate le valvole nei cerchi, insaponiamo leggermente i talloni delle gomme. Le facciamo tallonare con il compressore a circa 3-3,5bar, sgonfiamo, smontiamo la valvola, iniettiamo il lattice con l’apposita siringa e rigonfiamo alla pressione di utilizzo.
Nonostante l’operazione sia piuttosto semplice, bisogna comunque avere a disposizione il compressore. Ci abbiamo provato, ma non c’è stato verso di tallonare le gomme con la pompa da officina.
Nonostante il lattice debba tarare le micro porosità della gomma, non abbiamo notato particolari fuoriuscite di liquido anti foratura, segno che comunque la porosità della gomma è molto bassa.
Le Butcher ed il Purgatory hanno caratteristiche molto interessanti, specialmente riguardo al peso.
Dimensioni: 27,5×2.3 larghezza ETRTO 58mm
Carcassa: 2Bliss single ply Tubeless Ready pieghevole
Mescola: 50a
Peso: 755g
Dimensioni: 27,5×2.3 larghezza ETRTO 56mm
Carcassa: 2Bliss single ply Tubeless Ready pieghevole
Mescola: doppia, 60a al centro 50a sui lati
Peso: 755g
Passiamo ora all’aspetto più importante del test: le impressioni di riding.
La prima impressione che si ha pedalando il Butcher ed il Purgatory è che, nonostante un disegno piuttosto tassellato ed una sezione generosa, la scorrevolezza sia molto buona. La mescola dura aiuta sicuramente a rendere il copertone pedalabile, così come il peso molto basso della gomma è sicuramente un vantaggio in salita.
La trazione del Purgatory al posteriore è molto buona: grazie ad una tassellatura “a taglio” (con tasselli che formano delle linee perpendicolari alla direzione di marcia) è molto difficile perdere grip, anche quando si sale in piedi sui pedali per affrontare una ripida rampa o una salita tecnica.
Se sull’asciutto le prestazioni sono molto buone, sul bagnato e soprattutto sulle pietre e radici umide la gomma tende a scivolare molto facilmente, facendo perdere trazione e costringendo a mettere il piede a terra sui tratti più tecnici.
Passiamo ora alla discesa, situazione in cui si notano le maggiori differenze tra le varie gomme.
Cominciamo subito col dire che l’accoppiata Butcher-Purgatory ci è sembrata molto ben equilibrata e bilanciata.
Il Butcher davanti è bello grippante, soprattutto in curva ed in piega, e conferisce quella sicurezza che ti permette di spingere in curva, caricando l’anteriore senza troppi timori. L’aspetto più importante è che è bello progressivo nel perdere grip.
Il Purgatory è invece un buon posteriore: il grip in frenata è molto, la tenuta di spigolo pure. Non è una gomma che derapa facilmente, anzi tende a perdere grip un po’ improvvisamente, ma per chi ha una guida pulita è una garanzia: quando la carichi difficilmente ti tradisce.
In condizioni di asciutto le gomme si sono rivelate molto buone, sicuramente a livello di tanti altri marchi più blasonati: scorrono bene, molto bene, il grip è buono ed il Butcher assicura quella progressività nel perdere grip che un buon anteriore deve avere.
Sul bagnato invece la situazione si capovolge. Se il disegno del battistrada non è male sul fango o sul terreno morbido, su pietre e radici viscide la mescola non assicura il grip che ci si aspetterebbe. La bici schizza via facilmente quando meno te l’aspetti e diventa molto difficile riuscire a frenare e mantenere il controllo. Colpa della mescola dura? Probabilmente si, unita anche ad una carcassa molto leggera che ti obbliga ad usare pressioni alte.
C’è poco da dire: se piove meglio cambiare gomma!
Le gomme nell’enduro non vengono certo risparmiate, quindi la resistenza è un fattore molto importante.
Abbiamo detto che il Butcher ed il Purgatory sono molto leggeri e questo risultato si ottiene con una spalla molto sottile. Se il Butcher è leggermente più spesso, il Purgatory è molto leggero e sottile. Nonostante la versione Grid abbia già uno strato aggiuntivo di protezione sulla spalla rispetto alla versione Control, non si possono certo classificare come gomme robuste.
In sostituzione al Purgatory irrimediabilmente tagliato abbiamo montato il Butcher al posteriore, utilizzandolo tra l’altro per la gara di EWS di Valloire.
Le impressioni del Butcher al posteriore sono ottime: la gomma ha un grip eccezionale in curva ed in frenata è molto grippante e sicura. A differenza del Purgatory, il Butcher è più facile da intraversare e permette di scodare più facilmente, permettendo di impostare la curva già dalla staccata con una bella intraversata.
Promossa quindi a pieni voti, peccato solo che la mescola 50a si mangi facilmente, specialmente al centro.
Anche con il Butcher dietro però non si risolve il problema della debolezza di spalla, non a caso a Valloire abbiamo pizzicato (con una pressione di 2.3bar, quindi non proprio bassa) compromettendo tutta la gara.
Che dire quindi della Butcher e del Purgatory? Il giudizio complessivo è sicuramente positivo. Sono due gomme valide, performanti estremamente leggere e super scorrevoli in pedalata. Ottime anche in discesa, a patto che non sia bagnato.
La carcassa leggera non le rende la soluzione migliore per i sentieri più scassati e rocciosi, sicuramente si tratta di gomme leggere che non vanno maltrattare eccessivamente.
Il rapporto qualità prezzo è molto buono, rispetto al prezzo medio dei copertoni risultano piuttosto economici. Le consigliamo insomma per un utilizzo escursionistico: sono gomme perfette per girare in montagna con gli amici, troppo delicate però per un uso enduro spinto.
Purgatory e Butcher 2Bliss sono un’ottima accoppiata per un utilizzo all mountain o enduro leggero. Molto leggere e scorrevoli, permettono di guadagnarsi la cima in piena tranquillità. In discesa permettono di divertirsi senza troppi problemi, con un ottimo feeling della ruota anteriore che rimane progressiva nel perdere grip. Ottime su terreni asciutti, ma poco performanti sul bagnato e sul viscido. Delicate e sottili di spalla, non sono adatte a sentieri troppo rocciosi, a riders troppo pesanti o con una guida troppo aggressiva.
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