Dopo la prova delle nuove Honey Badger DH Pro, eccovi quella delle gomme da XC di casa Kenda, nella versione da 2.05″ per ruote da 29″.
Carcassa costruita a 120 TPI (120 filamenti per pollice).
Mescola DTC (Dual Tread Compound), ovvero una doppia mescola, L3Rpro più dura per il centro del battistrada e Stick-e più morbida per i lati del battistrada stesso.
Versione Kenda STC, di fatto tubeless ready, quindi cerchietto pieghevole che consente l’utilizzo senza camera d’aria.
Pressioni di gonfiaggio: 30-50 PSI ( 2-3.5 bar).
Peso rilevato dei due copertoni in test 649 gr. e 652 gr.
Il test si è svolto in 8 uscite diverse, inclusa una gara xc, per un totale di 216 km, su terreni i più vari possibile: asciutti e polverosi, lisci e scorrevoli, asfalto incluso, ma anche umidi e/o fangosi, comunque viscidi, e sconnessi, in salita, come in discesa e in piano, utilizzando pressioni di gonfiaggio via via diverse, onde individuarne la migliore per il tipo di copertone, utilizzato in configurazione tubeless.
Sentite al tatto, in particolar modo sui fianchi, le Honey Badger Xc Pro, anche ad una pressione al limite minimo previsto dal produttore (2 bar), son sembrate abbastanza “rigide”, pertanto al posteriore siam partiti da quella pressione, scendendo per l’anteriore anche di un paio di decimi (1.8) sotto il minimo consigliato. A nostro parere, e pur avendole usate su una full 29″, ad eccezion fatta che in tratti assolutamente scorrevoli e veloci, è proprio questa la pressione di miglior resa dei pneumatici in test, almeno in rapporto al peso del tester (71 kg).
Al posteriore le Honey Badger XC Pro si son dimostrate da subito gomma molto scorrevole, la cui accennata rigidità di spalla consiglia una pressione non troppo elevata per garantire comfort nella guida e maggior trazione in salita. Infatti, se su asciutto la trazione appare sempre comunque buona, sul viscido compatto in particolare la scolpitura centrale non molto generosa richiede l’ausilio di maggior grip coadiuvata da quella laterale.
In frenata, questa volta anche sull’asciutto, il grip non appare eccezionale, e consiglia di dosare bene l’intensità delle frenate. Al contrario in curva, i tasselli più pronunciati e la mescola più morbida garantiscono una buona tenuta. Montate nel senso opposto a quello di direzione (stiamo parlando del posteriore), pur apparendo un filino più rumorose e meno scorrevoli, guadagnano in trazione senza risentirne in frenata. E’ questa una buona soluzione, qualora si preveda di usarle in condizioni di terreno più viscido, in particolare nelle stagioni più avverse o su percorsi più tortuosi, dove la scorrevolezza può esser sacrificata in favore del grip nelle ripartenze e nei tratti lenti, pendenti e magari sdrucciolevoli o viscidi. Sulla tenuta in curva, essendo fra l’altro i tasselli laterali a disegno simmetrico, nei due versi di direzione non abbiamo notato differenze.
In considerazione della rigidità dei fianchi, la pressione migliore appare piuttosto vicina al limite minimo consigliato per il gonfiaggio, in particolar modo se usate con front molto reattive. Una pressione maggiore, unita a fianchi non molto morbidi, renderebbero la bici eccessivamente nervosa.
All’anteriore le Honey Badger Xc Pro confermano sostanzialmente le caratteristiche emerse nell’uso del posteriore, quindi ottima scorrevolezza e qualche limite in frenata. La tenuta in curva, molto più importante nella gomma anteriore, appare tutto sommato buona, anche su fondi non troppo asciutti, sempre considerando che si parla di una gomma da xc e che privilegia la scorrevolezza. Una pressione di 1.8/1.9 bar, seppur sotto il limite consigliato dal produttore, è apparsa quella di maggior resa della gomma. La tenuta in curva dell’anteriore è troppo importante offroad, e la solidità e quindi l’affidabilità del copertone non appaiono messe a repentaglio da un gonfiaggio basso.
Entrambi i copertoni, in particolar modo il posteriore, più sollecitato dalla trazione e dal peso del biker, hanno trasmesso una ottima sensazione di affidabilità anche in condizioni più gravose. Il prendere pietre dal profilo apparentemente aguzzo, in velocità, come testimoniato dai rumori avvertiti nella guida e dagli evidenti segni delle strisciate dei sassi, non ha intaccato minimamente la superficie del fianco, di fatto lasciando solo superficiali rigature. Circostanza che induce a ritenere che un peso tutto sommato non ridottissimo possa essere stato ben speso in termini di affidabilità. In condizioni di fango, pur non avendone trovato di quello bello colloso, eliminano il fango accumulato molto velocemente al primo tratto in cui la velocità aumenta, non accumulandone mai tanto nemmeno a velocità ridotte.
All’atto del montaggio, al contrario di altri copertoni, non c’è stato verso di farle tallonare con la pompa a mano.
Consigliato, quindi, di munirsi di compressore per farle tallonare (o fare l’operazione da un benzinaio o presso un negozio di bici con officina) e utilizzare le valvole con la cima svitabile, per il rabbocco del lattice direttamente con una siringa, piuttosto che dal fianco del copertone.
Dopo il periodo di uso, (216 km) sono emerse minime differenze di consumo fra i due pneumatici, segno di una buona durevolezza nel tempo (posteriore a sx, anteriore a dx).
Le Honey Badger Xc Pro da 2.05″ sono una buona soluzione per terreni scorrevoli e anche abbastanza accidentati. Al posteriore sono un buon compromesso fra affidabilità, trazione e scorrevolezza. All’anteriore, in virtù di un uso meno gravoso rispetto al posteriore, si lascerebbe preferire una versione meno rinforzata e più leggera. Questo ne fa un copertone abbastanza versatile per un uso escursionistico, soprattutto nei mesi asciutti.
In ambito agonistico il peso non molto ridotto, che garantisce però buona affidabilità, ne consiglierebbe l’uso nelle granfondo. In gare XC il peso potrebbe diventare un filino penalizzante, consigliando forse coperture più leggere. Questo almeno per chi ha un copertone pronto per ogni situazione.
Prezzo di listino: EUR 45,00
Distributore per l’Italia: RMS
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