[Test] KTM Lycan LT 271

Autore: Francesco Mazza

Nato nel 1934 da una piccola officina austriaca, KTM è un marchio che gode di grandissima fama nel mondo motociclistico, soprattutto per quanto riguarda l’off road, dove è tra i marchi leader assoluti. Basti pensare alla partnership con il leggendario Tony Cairoli, che in sella a moto KTM ha vinto ben 5 dei suoi 8 titoli mondiali, oppure le 12 vittorie consecutive nel Rally Dakar. Nel 1964 KTM ha dato vita anche a un reparto di produzione di biciclette, che nel 1992 è stato venduto in seguito alla crisi del marchio, che ha visto cambiare di proprietà anche il settore moto. Dal 2007 a oggi KTM Fahrrad Gmbh, ovvero la società dietro a KTM Bike Industries, ha investito grandi risorse nel settore ricerca e sviluppo per accrescere la qualità dei suoi prodotti e portarli a un livello superiore, dove poter competere con i grandi marchi.



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Diverse le novità per il 2016, che vi abbiamo presentato da Eurobike in un articolo dedicato, tuttavia KTM ci ha proposto la prova di un modello presente dal 2014 all’interno della sua gamma e già consolidato, a cui sono stati apportati alcuni piccoli aggiornamenti: la Lycan LT, dove LT è acronimo di Long Travel. Una bici dedicata all’Enduro, con 160mm di escursione anteriore e posteriore, ruote 27.5 e telaio in alluminio, che ci è stata fornita nell’allestimento top denominato 271.

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Analisi statica

La realizzazione del telaio è interamente affidata a tubazioni in lega di alluminio 6061 a triplo spessore idroformate, che ne fanno un telaio solido, sufficientemente rigido e relativamente leggero. Il sistema di sospensione, denominato PDSII (Pro Damping System 2), si basa su un Single Pivot gestito da un cinematismo quadrilatero, con la particolarità di avere l’ammortizzatore flottante, ovvero ancorato da entrambe le estremità a una parte mobile del carro invece che direttamente al telaio. Con questo sistema si ha il vantaggio di isolare ulteriormente il triangolo principale, e di conseguenza il rider, dalle vibrazioni provenienti dal carro, ma soprattutto si riesce a gestire maggiormente la curva di compressione del sistema di sospensione. KTM tuttavia ha scelto una curva prevalentemente lineare, a cui è riuscita a fornire una buona sensibilità iniziale. Il perno principale oversize garantisce una notevole rigidezza a tutto il cinematismo.

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Alla gestione del sistema di sospensione troviamo un FOX Float DPS Evol Low Volume da 216mm di interasse, con le tre posizioni Open, Medium e Firm. Su Firm si ottiene il blocco totale della sospensione, mentre su Medium la piattaforma del FOX riesce a contrastare solo in parte la forte tendenza del cinematismo a oscillare durante la pedalata. Per la posizione Open non è prevista la ghiera Adjust che permette di regolare la compressione su tre posizioni ad ammortizzatore aperto.

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La sospensione anteriore prevede invece un top di gamma, con una forcella FOX 36 Talas Kashima da 160mm di escursione, con cartuccia Fit4 dotata di regolazione Open, Medium e Firm e di regolazione della compressione.

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L’allestimento 271 della Lycan LT è disponibile sia con 11 velocità SRAM XX1 che con 22 velocità Shimano XTR. Abbiamo testato quest’ultimo, che prevede appunto un gruppo completo XTR con guarnitura 36-26, cassetta 11-40, cambio Shadow Plus, deragliatore E Side Swing e comandi con I-Spec, che si interfacciano alla perfezione con i freni, anch’essi XTR, in versione Trail.

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I freni montano pastiglie Ice Tech con radiatori di raffreddamento integrati e dischi Ice Tech da 180mm di diametro sia all’anteriore che al posteriore, con le caratteristiche alette di raffreddamento tipiche della versione XTR.

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Le ruote della Lycan LT 271 nascono da una join venture tra KTM e DT Swiss. Il modello si chiama KTM Prime Trail e sono assemblati montando dei cerchi DT Swiss XM401 da 22,5mm di larghezza interna su mozzi DT Swiss 240s Center Lock con 28 raggi a testa dritta su ciascuna ruota. Le coperture sono affidate a Schwalbe con una scelta più orientata alla scorrevolezza che all’aggressività in discesa: si tratta di un Hans Dampf TrailStar all’anteriore e di un Rock Razor 2.35 PaceStar al posteriore, entrambi con carcassa SnakeSkin da 60mm di larghezza effettiva (2.35), quindi dal volume d’aria generoso. Nonostante sia le coperture che i cerchi siano Tubeless Ready, KTM allestisce la Lycan LT con camere d’aria.

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Manubrio e attacco sono firmati Ritchey e fanno parte della gamma WCS Trail, con diametro del manubrio da 35mm per la massima rigidezza, un rise minimale e una larghezza di ben 780mm, mentre l’attacco è lungo 60mm, quindi in controtendenza con l’attuale trend di utilizzare attacchi di misura inferiore ai 50mm.

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Il reggisella telescopico in dotazione è un KS Lev DX da soli 100mm di escursione, motivo per cui spesso la sella interferisce nella guida in discesa anche con il reggisella completamente abbassato. Per evitare di perdere il coperchietto della sede della cordina sul reggisella, come spesso accade con i modelli KS, lo abbiamo fissato con una piccola fascetta. Sempre grazie a un paio di fascette siamo riusciti a tenere in posizione il comando remoto che, in seguito a un colpo nemmeno troppo forte, si è spezzato nella sede della vite di chiusura, non permettendo più di serrarlo al manubrio. La scelta della plastica come materiale con cui realizzare il comando dell’economica versione DX, così come lo spessore troppo sottile in un punto critico come quello del serraggio, sono dettagli che sicuramente andrebbero rivalutati da KS o comunque ci si aspetterebbe da KTM una versione più pregiata dello stesso Lev per un allestimento top di gamma qual è la Lycan LT 271. Inoltre abbiamo riscontrato qualche problema con il funzionamento. Pur intervenendo sul registro di tensione della cordina e sulla ghiera del parapolvere, il reggisella restava spesso bloccato in posizione abbassata e per sbloccarlo e sollevarlo occorreva stringere la sella tra le cosce e tirarla a sé, tenendo premuto il comando, con ovvie ripercussioni sulla guida.

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La Lycan LT è dotata di passaggio interno al telaio per tutti i cavi, ovvero cambio, deragliatore e telescopico, e per la tubazione del freno posteriore. L’ingresso di ciascun cavo nel telaio è protetto da una robusta guarnizione in gomma, che tiene il cavo saldamente in posizione ed evita che acqua e sporcizia si insinuino nel telaio.

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Geometrie

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Salita

Tenendo conto che stiamo parlando di una bici da Enduro, partiamo dal presupposto che la salita in questo ambito è da interpretare prevalentemente come un trasferimento tra una discesa e l’altra. Eppure la Lycan LT non sfigura quando c’é da guadagnare quota con le proprie gambe, nemmeno dopo parecchi chilometri. Il blocco totale delle sospensioni aiuta a ottimizzare le energie spese nella pedalata sulle salite scorrevoli, che si affrontano con una certa facilità, mentre nel tecnico, o comunque dove prevale lo sconnesso e di conseguenza occorre utilizzare forcella e ammortizzatore in posizione Medium, si avverte una discreta oscillazione della sospensione posteriore indotta dalla forza impressa sui pedali. La scorrevolezza è piuttosto buona e il peso è relativamente basso per essere una bici sulla quale non si trova nemmeno un singolo grammo di carbonio.

Le quote geometriche definiscono una posizione in sella piuttosto raccolta e verticale, quindi lo spostamento del peso risulta immediato e spesso occorre avere molta sensibilità per non scaricare eccessivamente il posteriore e quindi perdere aderenza nel superare gli ostacoli. Ne guadagna comunque la maneggevolezza e la precisione sullo sterzo, che si comanda agevolmente anche nello stretto nonostante la quota di stack piuttosto alta.

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Discesa

Per quanto riguarda le prestazioni in discesa, nonostante l’escursione di 160mm a entrambe le ruote, la Lycan LT non offre geometrie aggressive. Parliamo di cifre più in linea con gli attuali standard delle Trail bike piuttosto che di Enduro vere e proprie. L’angolo sterzo effettivo si attesta a poco più di 67° contro i 66.5° dichiarati da KTM, mentre la quota del movimento centrale, che non risulta nella tabella delle geometrie pubblicata sul sito del costruttore, è di circa 353mm, quindi piuttosto alta. In generale la posizione in sella, come descritto per la salita, impone una postura piuttosto verticale, con un reach abbastanza corto e, di contro, uno stack abbastanza alto, in aggiunta al movimento centrale già alto di suo.

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La combinazione di queste quote impone al rider di guidare leggermente arretrato per bilanciare il peso su entrambe le ruote, che in ogni caso è facile che perdano aderenza se si sposta il peso sulla ruota opposta. Le gomme scorrevoli ma poco aggressive d’altra parte non aiutano a mantenere il grip, soprattutto sui tracciati estremamente secchi dovuti ai mesi di siccità a seguito dei quali abbiamo testato la Lycan. Peccato quindi che non si possa sfruttare a pieno la notevole rigidezza del telaio, impostando le traiettorie con maggiore aggressività.

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La maneggevolezza nel tortuoso e nel tecnico lento è molto buona e permette di divertirsi guidando con precisione e scioltezza. Con queste caratteristiche di guida nel tecnico, la Lycan LT si fa perdonare una stabilità non eccellente a ritmi più sostenuti. Il sistema di sospensione indicativamente lineare ha il pregio di essere sensibile e di sfruttare fluidamente tutta la corsa, soprattutto negli impatti a bassa velocità di affondamento della sospensione, mentre negli impatti ad alta velocità restituisce un comportamento più nervoso.

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Conclusioni

La KTM Lycan LT 271 mette a disposizione un telaio robusto, rigido e relativamente leggero. Le geometrie andrebbero aggiornate in chiave più moderna, mentre l’allestimento, salvo alcune eccezioni, prevede componenti affidabili e di elevata qualità. L’acronimo LT all’interno del nome tradisce la sua natura di Trail bike a lunga escursione, divertente da guidare nel tecnico se non si cercano necessariamente alte velocità e prestazioni race.

Allestimenti e prezzi

Lycan LT 271 XTR 22s: €5.299
Lycan LT 271 XX1 11s: €5.299
Lycan LT 272: €3.699
Lycan LT 273: €3.199
Lycan LT 274: €2.799

Peso dichiarato: 13,3Kg
Peso da noi rilevato: 13,4kg

KTM Bike Industries

Storia precedente

[Video] Connected, parte 1

Storia successiva

[Video] Hangover

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