Qualche anno fa, quando la Transition Sentinel arrivò sul mercato ambiò le carte in tavola. È stata proprio la “Speed Balanced Geometry” della Sentinel, che ha cambiato tanto da spingere una grande quantità di produttori di mountain bike ad adottare lo stesso approccio:
• Angolo sella più verticale
• Reach più lungo abbinato a stem più corto
• Angolo sterzo più disteso abbinato a forcelle con offset più corto
La combinazione di questi tre concetti ha fatto molto per migliorare le moderne mountain bike in due direzioni. Allo stesso tempo, la SBG le ha rese migliori sia in salita, grazie al posizionamento più verticale e più avanzato, che in discesa, grazie alla maggiore stabilità di una avantreno più lungo e all’angolo di sterzo più disteso. Comunque, pochi anni dopo, innumerevoli marchi sia grandi che piccoli stanno implementando concetti simili con la loro geometria. Quindi, ora che l’introduzione alla vecchia Sentinel è fatta, è tempo di parlare della nuova Sentinel.
Qualche mese fa, Transition è stata così gentile da inviarci la Sentinel in allestimento GX da €5.599 per iniziare i test. Innanzitutto, esteticamente si nota che la bici ha assunto un design totalmente nuovo, con linee molto più spigolose. Di recente, Transition ha cambiato fabbrica il carbonio e i nuovi telai sono realizzati con fibre giapponese Toray e con stampaggio EPS in lattice. Le modifiche alle geometrie sono impercettibili ma la corsa è passata da 140 mm a 150 mm, sempre con forcella da 160 mm.
Dettagli
- Ruote da 29″
- Escursione 160mm anteriore / 150mm posteriore
- Possibile escursione posteriore di 140mm con ammortizzatore da 57.5mm di corsa
- Ammortizzatore metrico con attacco trunnion
- Cinematismo aggiornato più progressivo e compatibile con ammo a molla
- Passaggio della guaina del cambio interna e guidata
- Tubo sella più corto e maggiore inserimento del reggisella
- Nuova taglia XXL
- Passaggio copertone fino a 2.6″
- Garanzia a vita
- 14.14kg in taglia Large, tubeless
Transition allestisce la Sentinel con manubrio e attacco del suo marchio ANVL. La combo upweep/backsweep del manubrio è confortevole e la larghezza di 800mm è giusta, così come i 30mm di rise. Lo stem di serie è lungo 40mm ma ne ho provato anche uno 50mm e non sono ancora sicuro di cosa sceglierei, quindi forse 45 mm.
L’allestimento GX ha una RockShox Lyrik RC2 e un Super Deluxe RCT Ultimate. La forcella ha una corsa di 160mm e un offset di 42mm, compressione ad alte e bassa velocità e ritorno. L’ammortizzatore ha un blocco a 3 posizioni, compressione alle basse velocità regolabile esternamente e ritorno. Coloro che vogliono limitare l’escursione e impostare la bici per essere più tuttofare possono farlo cambiando la lunghezza della corsa dell’ammortizzatore da 62.5 a 57.5mm. Transition ha progettato la bici con un rapporto di leva medio di 2.4:1, piacevolmente basso, che permette di tenere una pressione bassa, solo 175psi per il mio peso di 81kg. Minore pressione = più prestazioni e meno stress per l’ammortizzatore.
In senso orario da sinistra in alto: come la Scout, anche la Sentinel adotta un sistema che si abbina al sistema B-Rad di Wolf Tooth per riporre gli accessori sulla bici. In tutta la bici viene utilizzata viteria di grandi dimensioni e di alta qualità. Una fermacavi in plastica mantiene il cavo del cambio in linea sul perno principale. Il passaggio del cavo del deragliatore è super diretto per ridurre la resistenza nella cambiata. In generale ottimo lavoro di Transitions sul passaggio dei cavi: il cavo del cambio e del telescopico sono interni, mentre il freno posteriore rimane esterno per motivi di praticità.
Anche la sella Forge è del marchio ANVL Forge. Non sembra comoda ma invece lo è, a dispetto del mio scetticismo iniziale. Mi è piaciuta la scelta della versione da 180mm del reggisella telescopico di OneUp che reputo uno dei migliori sul mercato.
Ovviamente la versione GX di Sentinel è dotata della trasmissione SRAM GX Eagle. Pedivelle in alluminio Truvativ Stylo da 170mm con corona da 30 denti e movimento centrale DUB. La scatola del movimento centrale del telaio è filettata per una facile manutenzione.
Transition ha scelto i freni SRAM Code RSC per questo allestimento con rotori Centerline da 200mm e pastiglie metalliche, quindi la bici non ha avuto problemi a rallentare.
La Sentinel ha ruote Stans ZTR Flow S1, non esattamente un set da sbavo ma abbastanza robusto e leggero e aiuta la bici a mantenere un prezzo ragionevole. I cerchi da 29mm di larghezza interna ospitano una combo Maxxis Assegai da 2,5″ e DHR2 da 2,4″ entrambi con carcassa EXO+.
Alcuni dettagli del telaio: il fodero posteriore è dotato di una protezione in gomma integrata alettata per ridurre il rumore. È degno di nota il passaggio dei cavi inserito nel fodero basso. Dietro c’è ampio spazio per pneumatici larghi fino a 2,6 “. Infine, una protezione in gomma del tubo obliquo protegge dagli urti.
Sul campo
Inizialmente pensavo che la Sentinel fosse sovradimensionata per l’area di Santa Cruz, ma sono passati alcuni anni da quando è stata rilasciata la prima Sentinel che aveva la reputazione di essere una “biciona” aggressiva, mentre al giorno d’oggi è piuttosto nella media. Quando è arrivata, ho sbavato sulle splendide linee del nuovo design, l’ho montata e mi sono buttato sui percorsi.
Con poco più di 14 chili per la versione GX, il peso della Sentinel è buono in relazione all’allestimento. Il passaggio a una nuova fabbrica, l’utilizzo di materiali di qualità superiore e un processo di stampaggio migliorato hanno consentito a Transition di eliminare del materiale, pur mantenendo una garanzia a vita. Per una bici di queste dimensioni, senza componenti in carbonio al di fuori del telaio, è un peso ottimo. Un altro aspetto aggiornato è il sistema di sospensione con una progressione al 24% si colloca in un punto adatto a ospitare ammortizzatori sia a molla che ad aria. Sono riuscito a utilizzare quasi sempre tutta l’escursione senza fondo corsa violenti. Tra le bici con giunto Horst che ho provato negli ultimi anni, nessuna mi ha impressionato come la Sentinel, sia in salita che come equilibrio tra sostegno e permissività. La sospensione è reattiva e risponde bene senza affondare ma senza indurirsi negli impatti di medie dimensioni, un equilibrio non facile da ottenere in progettazione.
Ho provato la nuova Sentinel anche con corsa ridotta con ammortizzatore da 57.5mm abbinato a una forcella da 150mm. L’angolo di sterzo leggermente più verticale e un tocco in meno di escursione rendono la Sentinel meglio predisposta ai giri lunghi tutto il giorno migliorando la salita senza perdere troppo in discesa.
Fondamentalmente le geometrie, già valide, non hanno visto cambiamenti drastici. Il carro da 440mm non è considerabile “corto”, ma la maneggevolezza del posteriore è ottima. Per quanto riguarda la maneggevolezza in generale non ho altro che elogi. Durante il primo giro mi sono ritrovato ad andare lungo sui salti che prima facevo fatica a chiudere, grazie alla grande reattività della sospensione. Le curve erano altrettanto impressionanti, con un talento per aggrapparsi al terreno anche quando si oltrepassa il limite. Dal punto di vista dell’efficienza in pedalata, la Sentinel regge bene su alcune salite piuttosto cattive grazie all’angolo sella verticale e alla sospensione neutra. Ho usato il blocco solo su strade asfaltate e tagliafuoco.
Inizialmente, ho erroneamente interpretato la Sentinel come una qualsiasi bici. Non lo è. In passato, sono stato titubante verso le bici da 29″ con più di 130-140mm di corsa in quanto spesso ingombranti e goffe. Nonostante ciò la Sentinel ha un carattere giocoso. Ci stiamo avvicinando a un punto in cui le dimensioni delle ruote semplicemente non contano: le geometrie di questa bici sono così raffinate da competere con una 27.5″, ma con l’ovvio vantaggio di una maggiore trazione e maggiore facilità nel superamento degli ostacoli.
Per quanto riguarda l’allestimento, i componenti come i freni, la trasmissione, le sospensioni e il telescopico sono ben conosciuti e non c’è molto da aggiungere. Come accennato in precedenza, le ruote Stans sono senza fronzoli ma hanno una qualità di guida sorprendentemente buona e hanno svolto bene il loro lavoro, aiutati dagli ottimi pneumatici. I componenti ANVL si sono rivelati confortevoli e con tutti gli angoli giusti. Spesso sento la necessità di cambiare i componenti del cockpit ma non questa volta.
Conclusioni
Molti aspetti di questa bici sono davvero ottimi ma è soprattutto il rapporto qualità prezzo che è sorprendente. Transition si sta battendo con i grandi marchi e i marchi “boutique” e l’unico modo per trovare un prodotto così buono a questo prezzo è rivolgendosi ai marchi di vendita diretta, ma non avrai un telaio così bene progettato e con garanzia a vita. Al centro di tutto c’è un telaio brillante: geometrie, sospensione, design e dettagli sono da 10/10. Normalmente cercherei almeno un difetto, come il fatto che il telaio non ha geometrie regolabili, ma Transition ha progettato la bici in modo che possa funzionare bene con una ammortizzatore a corsa inferiore, con ammortizzatori sia a molla che ad aria, offrendo un range di utilizzo che va dal giro epico alle gare EWS. Quindi alla fine non riesco a trovare una sola cosa di cui potermi lamentare sulla nuova Sentinel: è semplicemente uno schianto.
Prezzi
Telaio: 3299€
NX: 4599€
GX: 5599€
X01: 6799€
In Italia Tribe Distribution ha le Sentinel in pronta consegna.
La spiegazione al cliente dovrebbe essere, banalizzando, "costa tanto perchè è bella", non "è bella perchè costa tanto"!
In subordine, il discorso dovrebbe avere qualche elemento quantitativo. Limitarsi a dire che pesano di più perchè sono più robuste, è un po' poco come spiegazione tecnica.
Se poi vuoi sostenere che commercialmente un approccio razionale non paga, in quanto alla massa degli acquirenti non interessano le reali caratteristiche tecniche che potrebbero essere di non facile comprensione, ma è meglio sparare pochi parametri di facile pomprensione (una volta era il peso, ora potrebbe essere l'angolo sterzo) che ogni anno si cerca di migliore, posso anche concordare. Ma è un discorso puramente commerciale, e non è bello trovarsi dalla parte dell'acquirente e vedersi trattato come un essere limitato.
Un paio di anni fa un venditore mi ha spiegato che le full con ammo orizzontale sono per andare in salita, e quelle con l'ammo verticale sono per andare in discesa. :????:Non ho capito se mi stesse semplicemente prendendo per il c... o fosse veramente cretino, ma di sicuro non mi vederà mai una bici.
Ma cosa volete che risponda Andrea ? Ha cercato di spiegare alcuni aspetti, c'è una prova che dice che la Sentinel è una gran bici, non vi piace ? Costa troppo ? ...bon semplicemente non la comprate, ma che problema c'è ? Capisco il chiedere spiegazioni in merito ad alcune scelte ecc. ecc. ma vi aspettate che se gli fate un paragone con Cube vi dirà. "ehhh effettivamente quelle vanno meglio, sono fatte uguali e costano la metà"...
La MTB è uno sfizio per tutti noi (tranne per quei pochissimi che riescono a viverci), abbiamo la fortuna di poter scegliere tra centinaia di marche e modelli, ce ne sono alcuni più cari di altri è vero, ma ce ne sono anche tanti che sono più avvicinabili anche per chi non ha grandi possibilità economiche. Per cui vivete sereni e scegliete ciò che pensate sia meglio per voi e bon !
...che poi...vedo sempre in giro delle gran Yeti, Santa Cruz, e S-Works...e anche Trasition, il che significa che pur costando tanto ci sono tanti utenti che le scelgono.
P.s. Non ho Transition anche se mi piacciono moltissimo !
Sono il primo estimatore di Transition per le sue scelte innovative e continua ricerca di soluzioni all' avanguardia senz' altro dovute a una gran passione per la mtb.
Così come lo sono per Mondraker, piccola azienda pioniera della fw geometry, seguita a ruota dai più grandi produttori mondiali di bici, transition lo è per la sbg, giù il cappello per entrambe, nulla da dire!
Però c'è sempre un però in ogni cosa, continuo a non digerire questi quasi 3 kg per un telaio destinato a discipline pedalate. Ragazzi bando alle ciance siamo in linea con telai top usati nel mondiale dh, non solo con il peso ma anche con il prezzo. Anzi a parità di montaggio (rapportato alla propria disciplina si intende) le bici da downhill costano pure meno!
Non a tutti gli acquirenti basta una geometria innovativa per convincerli a sborsare 5 mila euro per una bici montata mediocre, prossima ai 15 kg, siamo onesti.